sabato 7 maggio 2011

Sono un democratico, quindi: "io non voglio che Berlusconi vada via", perchè........

è una richiesta soltanto "in apparenza" politica e tantomeno libertaria, che in questo momento svolge unicamente una duplice perdente funzione: a) esercitare una pulsione di odio contro una personalità politica che diventa un totem feticcio e impone delle alleanze nel nome di una distruzione e non nel nome di una creatività collettiva che consenta una costruzione alternativa; b) consente furbamente alla sinistra democratica di sottrarsi alle proprie responsabilità seguitando a non rispondere alle domande base, elementari e ovvie che tutti dovrebbero rivolgere ai leader del PD pretendendo ed esigendo delle risposte immediate e precise. Ridotte al massimo della sintesi le domande e  quesiti ai quali non rispondono (perchè nessuno "osa" chiederglielo) sono i seguenti.
"Se invece di Berlusconi al governo ci fosse Bersani o Rosy Bindi, quale sarebbe il programma economico di sviluppo per tirar fuori l'Italia dalla recessione economica?'".
"Se Berlusconi non esistesse più, quale sarebbe il piano di rilancio dell'economia per affrontare e risolvere la disoccupazione più alta d'Europa, "inventare" e creare mercato interno liberalizzando l'accesso di nuovi soggetti?"
"Come intendete affrontare e risolvere i gravi problemi legati a una gestione disfunzionale e corrotta delle risorse della Sanità?"
"Quale sarebbe la vostra politica estera? Filo-americani, anti-americani, neutri? Amici di Hezbollah e di Hamas o dalla parte d Israele? Fautori di interventi armati all'esteri o neutrali per principio?"
"Dichiarare apertamente una volontà laica affrontando uno scontro politico con il Vaticano rispetto alla pubblica istruzione? Oppure far finta di niente?"
Queste e altre sono le domande alle quali nessun dirigente del PD fornisce mai risposte, se non contraddittorie, e quindi inutili.
Io non voglio che Berlusconi vada via: IO VOGLIO CHE GLI ITALIANI VADANO VIA DA BERLUSCONI...è una strada completamente diversa.
Non voglio andare contro un furbo per spianare la strada a un altro più furbo di lui.
Non voglio costruire un'alternativa basata sull'odio personale: questo è lo stile di Berlusconi.
Non voglio chiedere l'applicazione della Legge soltanto per i nemici politici e non applicabile ai propri colleghi di parttito, amici, parenti, colleghi di cordata: questo è lo stile di Berlusconi.
Non voglio andare contro: questo è lo stile vincente di Berlusconi. Io voglio creare un consenso collettivo basato su una piattaforma chiara ed efficace che stimoli il desiderio di muoversi per, a favore di, nel nome di, per realizzare, far evolvere, migliorare.
Per questi motivi non voglio che Berlusconi vada via e penso che nessun democratico autentico lo desideri.
Io desidero da italiano innamorato del mio paese che gli italiani scelgano di non seguirlo più perchè capiscono che lui vende aria fritta e scelgono chi è in grado di portare avanti soluzioni vincenti operative, nel nome di un bene comune e di un miglioramento collettivo.
Io sono stanco di ascoltare maschie  femmine dche in televisione e alla radio e sui giornali e sulla rete parlano solo e soltanto di Berlusconi come se da lui dipendesse il proprio destino responsabile esistenziale.
Invece di occuparsi dei propri problemi o delle problematiche insite nel proprio matrimonio, il maschio italiano sembra aver scelto di proiettare il proprio disagio su Berlusconi, ad personam, usando “l’affaire Ruby” come cartina di tornasole buona soltanto a nascondere i propri vizi personali, ottima scusa per spingere la polvere della propria intimità sotto il consueto tappeto ideologico.
Seguitare, quindi, ad attaccare personalmente Silvio Berlusconi attribuendogli facolta’ taumaturgiche talmente potenti da accreditarlo di un potere ipnotizzante della nazione, e’ sciocco, contro-producente e senza alcun dubbio, decisamente fallimentare.
E’ semplicemente falso.
Non e’ mai esistito nel teatro della Storia un uomo che da solo, per quanto potente potesse essere, abbia gestito un’intera nazione –tanto piu’ cosi’ ricca e variegata com’era un tempo l’Italia- se non avesse saputo di poter contare sull’appoggio delle forze propulsive politiche del paese.
Mentre in questo  2011 assistiamo all’indecoroso spettacolo della attuale classe politica italiana, sarebbe giusto approfittare del tempo libero che ancora ci rimane, per fare appello alle proprie risorse interne interrogandoci tutti sulle nostre responsabilita’ individuali, pretendendo che la cosiddetta opposizione ci proponga, ci offra e ci spieghi qual'è il programma alternativo.
E’ possibile cambiarlo, il paese.
Perche’ il paese non e’ una macchina compatta di carattere meccanico.
L’Italia e’ la somma di tutte le individualita’ dei cittadini che la compongono.
E non esiste un paese poli-etnico cosi’ ricco e talmente speziato dal punto di vista culturale come la nostra Bella Italia.
Dipende da noi. Non da Berlusconi.

buon week end a tutti.

2 commenti:

  1. penso che qualunque governo farebbe meglio di questo , sulla politica estera più dignità, sulla politica economica più attenzione al lavoro!!!sulla scuola pubblica,solo danni...
    è un governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi!!!per non parlare della figura indegna che il premier fa fare a tutti gli itasliani

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  2. cara daniela, per fortuna, questa volta, gli italiani, alle urne, hanno dimostrato di aver ritrovato il piacere di usare il proprio cervello che il berlusconismo ha tentato invano di atrofizzare

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