venerdì 3 giugno 2011

Dopo la guerra calda e la guerra fredda arriva la guerra anonima.....che fare?

di Sergio Di Cori Modigliani
  • Dopo la tragedia della seconda guerra mondiale (soltanto in Europa 40 milioni di morti) si era passati alla cosiddetta "guerra fredda" tra i due blocchi contrapposti. Oggi, invece, stiamo assistendo a una nuova guerra -ormai già da tempo scatenata- che non si combatte con soldati nè bombe, neppure con spie e agenti segreti, bensì a colpi di informazione. O meglio: creando confusione nell'informazione, mistificando l'informazione, rubando l'informazione, censurando l'informazione.
  • I due teatranti duellanti sono le due superpotenze del pianeta: gli Usa e la Cina.
  • Un importante (molto accreditato e stimato) centro scientifico di studi e analisi strategiche sulla politica mondiale, il Peterson Institute di Washington ha qualche settimana fa diramato uno studio approfondito che ha presentato sia alla Banca Mondiale che al Fondo Monetario Internazionale in cui dimostra che lo yuan -la moneta in corso in Cina- è sottovalutato; ovverossia la Cina non applica le leggi internazionali dell'economia a se stessa per godere, quindi, di un vantaggio "illegale" sul mercato mondiale seguitando a vendere le proprie merci a un prezzo talmente competitivo da sbaragliare ogni concorrenza.
  • il Peterson Institute for International Economics ha stimato che lo yuan e' sottovalutato del 40% rispetto al dollaro Usa.  Zhang Yongjun -portavoce ufficiale del governo cinese- ha detto che il tasso di cambio dello yuan e' solo uno dei fattori dietro allo squilibrio commerciale tra Stati Uniti e Cina. Secondo Zhang i due Paesi dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla ristrutturazione economica e l'apertura del mercato per affrontare lo squilibrio. Tuttavia Zhang ha aggiunto che l'apprezzamento continuato dello yuan sara' vantaggioso per l'economia cinese nel lungo periodo.

E guarda caso (e così veniamo al nostro tema) non appena finisce questa zuffa internazionale che potrebbe determinare le sorti mondiali dell'economia, e quindi anche dell'Europa, e quindi anche dell'Euro, e quindi anche dell'Italia, all'improvviso un gruppo di hackers provenienti dal centro della Cina -inconfutabili prove satellitari- attaccano gli archivi coperti da privacy di Google e rubano circa 1 milione di indirizzi, e-mail, dati e archivi riguardanti i più importanti uomini politici americani, compresi finanzieri, esperti d'economia. "Sono accuse molto gravi. Le abbiamo prese seriamente e stiamo esaminando la questione", ha detto il segretario di Stato americano Hillary Clinton, sottolineando che gli Stati Uniti "sono molto inquieti" ma non può fare nulla perchè ufficialmente non è possibile compiere un atto poichè la Cina nega ogni addebito e non accetta neppure le prove satellitari.
Ieri Google ha parlato sul proprio blog dei tentativi di hackeraggio, sottolineando che l'attacco, che sembra provenire dalla regione cinese del Jinan, "ha preso di mira, tra gli altri, gli account di funzionari governativi statunitensi, attivisti politici cinesi, personale militare di vari paesi asiatici (soprattutto della Corea del Sud) e giornalisti".

Attaccano Google per dimostrare di poter attaccare lo scambio libero di informazioni su tutto il pianeta.

E' una vera guerra. Che non si vede, non si nota, di cui non si parla.
Ma sarà decisiva, perchè deciderà le sorti dell'economia planetaria entro quest'anno.

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