lunedì 13 giugno 2011

La vittoria politica dei referendum è di Antonio Di Pietro: lui ci ha spinto, guidato, emozionato...

di Sergio Di Cori Modigliani

Chiarisco subito che non sono un suo tifoso, nè un suo seguace.
Ma la costante pratica che mi ispira a combattere contro la faziosità, il pressappochismo e il doppiogioco, impone la necessità di identificare gli autentici vincitori politici di questo risultato.
Bersani non ha vinto. Ha cincischiato fino alla fine ed è stato trascinato per le orecchie in seguito alla vittoria della sinistra alle amministrative.
Ha senza dubbio perso l'intera destra al governo.
Il vero vincitore politico di questa elezione è Antonio Di Pietro.
Lui ha cominciato a pestare sull'acceleratore dallo scorso novembre.
Lui li ha voluti, li ha spinti.
Ha comiziato fin dall'inizio, senza mai essere ambiguo.
Lui ha spiegato al paese che era possibile intervenire con strumenti legali per combattere l'esercizio continuo di sopruso e di violazione della Legge operata dai berluscones di questa Italia corrotta di furbetti, furbi a destra e furbi a sinistra uniti nel rossore della vergogna per ciò che fanno, nel verde della speranza di lucrare a danno del contribuente e nel biancore pallido delle loro facce da schiaffi. così interpretano il tricolore.

E' stata una vittoria di tutti noi che ci abbiamo creduto e l'abbiama voluta questa vittoria.
Sperando che non sia soltanto un sintomo ma un trampolino di calcio.

La vera battaglia inizia oggi.
E ci vede impegnati tutti in prima persona, ciascuno secondo la propria competenza, la propria posizione, le proprie possibilità.
Dobbiamo ritornare a far diffondere il principio della legalità, perchè senza Legge non esisterà mai anche giustizia.

Il quarto referndum, quello sul legittimo impedimento, ha raggiunto la massima affluenza e il massimo dato in percentuale di voti a favore della sua abrogazione.

E'muna importantissima vittoria nella quale è possibile rispecchiarsi ritrovando una maturità civile.

Niente orchi appesi a Piazzale Loreto. Niente terrorismi. Niente facinorosi.

Un paese indignato che si reca alle urne ed esprime in maniera democratica il proprio maledetto dissenso contro un governo che ci indigna perchè nessun italiano che abbia sale nella zucca può sentirsi rappresentato da questa combriccola di incompetenti malfattori.

Una volta tanto è anche bello e dà soddisfazione poter dire Viva L'Italia, pensando che non sia soltanto retorica e non stiamo parlando di una partita d calcio.

In gioco c'è la nostra vita nel presente e quello dei nostri figli nel futuro.

Stappiamo lo champagne, una volta tanto

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