martedì 12 luglio 2011

Assassinato Ahmad Wali Karzai: il più ricco criminale della terra.

di Sergio Di Cori Modigliani


Non mi sembra il caso, per non dire che lo considero semplicemente disgustoso, parlarne in punta di penna.

Tanto vale scrivere, a chiare lettere, quello che è accaduto.

Ieri sera, in Afghanistan, è stato assassinato il più grosso spacciatore d'eroina del pianeta Terra, un efferato criminale, Ahmad Wali Karzai, fratellastro dell'attuale presidente dell'Afghanistan, Karzai, adorato da tutti i governi del mondo.

C'è chi lo considera un martire. Era, invece, un grande delinquente.
E' stato un semplice regolamento di conti tra bande criminali, nè più nè meno dell'uccisione di uno scugnizzo in un vicolo di Napoli ad opera di una minigang della camorra. Solo che un po' più in grande.
La differenza, in questo caso, è che lo scugnizzo della camorra lo faceva per qualche centinaio di euro e ha commesso un errore di troppo. Glie lo hanno fatto pagare.
In questo caso, l'errore è un po' più in vasta scala.

E' un po' come con le donne.
Se una poveretta la dà per 20 euro è socialmente considerata una squallida puttana. Se la dà a un panzone disgustoso analfabeta e volgare che porta 20 milioni di euro al matrimonio, allora diventa una grande signora.

Dal che si evince che siamo in grado di poter tranquillamente  affermare che è stato ucciso "il più grande signore della droga". Contento lui.

C'è chi osa definirlo un martire.

Ahmad aveva il controllo assoluto della più grande e vasta zona di produzione di semi di papavero e di raffinerie d'eroina sul pianeta: il Kandahar, le pendici di confine con il Kashmir, il Pashtum.
Amico da sempre dei più importanti boss mafiosi del mondo era vissuto in Usa, a Chicago, Illinois, dal 1993 al 2002 dove aveva stretto rapporti di grande fratellanza con i clan mafiosi italiani dei Badalamenti e dei caalabresi Valenziano, con i clan mafiosi irlandesi degli O'Malley, diventando anche intimo amico di Chang Ghui Sho, uno dei grandi boss della efferata triade cinese, la mafia asiatica, che controlla le rotte del traffico dall'Asia in Europa.

Secondo un celebre reportage -degno della tradizione del miglior giornalismo investigativo statunitense- apparso sul prestigioso New York Times in tre lunghissime puntate nel novembre del 2008 (non a caso dieci giorni dopo la vittoria alle elezioni di Obama) Ahmad, dal 1999 era entrato in servizio permanente nella CIA di cui era diventato il referente principale nella zona settentrionale dell'Afghanistan. La CIA non ha mai smentito. Ovverossia, l'ha fatto in maniera grossolana, querelando il New York Times, che l'ha contro-querelato. Dieci giorni prima di presentarsi davanti ai giudici, tutti i responsabili del desk Asia della CIA sono stati messi in pre-pensionamento e la CIA ha ritirato la querela. Ha anche pagato agli editori statunitensi una cospicua cifra per "danni all'immagine e al prestigio della testata".
Chapeaux al libero giornalismo ancora esistente.

Secondo fonti attendibili della agenzia giornalistica France Presse, la rivendicazione dei talebani sarebbe falsa e pilotata. Ufficialmente è staato assassinato da una delle sue guardie del corpo di cui si fidava. Peggio per lui. Così sostiene Zahmay Ayoubi, portavoce dell'etnia pashtum, nel Kandahar, alla quale apparteneva il criminale assassinato.
In realtà, sarebbe rimasto vittima di un complotto gestito dalla potente mafia francese marsigliese in accordo con la 'ndrangheta calabrese e mafia irlandese in funzione anti-americana, per garantirsi il totale controllo della gestione del traffico della droga nel Mediterraneo facendo fuori gli americani.
Oltre ai soldi provenienti dalla droga, infatti, per la criminalità organizzata europea è fondamentale avere il totale controllo delle rotte commerciali navali nel Mediterraneo per avere in mano una leva potentissima da poter usare poi come arma di scambio con i politici a Roma, Parigi, Berlino, Burxelles per ottenere l'assegnazione di appalti che consentano di lavare il danaro sporco: sono in grado di gestire il traffico umano dei profughi nordafricani come vogliono, quando vogliono, dove vogliono. La loro fonte di rcchezza proviene dall'Afghanistan. Non vogliono gli americani tra i piedi nel Mediteerraneo.

In questo momento il mio pensiero va alle famiglie dei militari italiani che prestano servizio in Afghanistan e che sono cadute vittime di questa follia criminale internazionale.

Loro sono gli unici veri martiri dell'attuale globalizzazione dei mercati.

Bravi ragazzi innocenti che non hanno accesso al mercato del lavoro e vanno volontari nell'esercito chiedendo di andare al fronte laggiù, tra le impervie montagne afgane, sapendo che se muoiono lasciano una buona pensione alla madre, alla moglie, alla fidanzata.

Ahmad Wali Karzai era un grande criminale.

I soldati italiani morti in Afghanistan sono invece vittime innocenti di uno sporco gioco.
Voluto e pilotato da tutte le potenze mondiali. Nessuna esclusa. Ma proprio nessuna.

Che riposino in pace.

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