sabato 16 luglio 2011

Ex senatore del PDL finisce in galera condannato a cinque anni

di Sergio Di Cori Modigliani

Questo bel capolavoro si chiama Di Girolamo, ha rappresentato l'Italia al Parlamento Europeo ed era stato candidato come prossimo Ministro dell'Agricoltura. Ma due anni fa è stato beccato dalla magistratura.
Da quel giorno, il solito bailamme politico della vittima della giustizia politica.
Da uomo accorto, però, due mesi fa, quando ha capito che davanti a lui c’era soltanto la prospettiva della galera –quella vera dove finiscono i delinquenti- ha confessato e patteggiato. Difeso a spada tratta come uomo e padre probo onesto dal suo partito e –sigh doppio sigh- anche da esponenti dell’opposizione con i quali aveva fatto affari insieme, è stato scaricato definitivamente quando hanno capito tutti che stava per crollare davanti ai magistrati inquirenti. Coinvolto nell'inchiesta Fastweb, era stato accusato di "associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale e al riciclaggio transnazionale e di scambio elettorale aggravato dal metodo mafioso in relazione alla sua candidatura nella circoscrizione Europa alle politiche del 2008 nel gruppo del PDL".
51 anni di età è stato condannato a cinque anni di reclusione.
 Inoltre, è stato condannato alla restituzione di 4,3 milioni di euro, comprese quattro auto di lusso intestate a suo nome a carico dell’ufficio competente del Parlamento Europeo. Attualmente si trova agli arresti domiciliari in attesa della deposizione della sentenza definitiva.
Insieme a lui è stato condannato anche un uomo, definito tre anni fa dalla Confindustria “un faro dell’imprenditoria nazionale e colonna portante di quella propulsione economica che il nostro paese necessita per rilanciare la manovra economica”, Fabio Arigoni.
Dovrà restituire 4,8 milioni di euro sottratti all’erario, a privati, a società private terze.
 Arrestato a Panama dove era fuggito, è stato condannato a tre anni. Contro di lui, l’accusa per aver trasferito o movimentato ingenti somme di denaro di provenienza delittuosa da clan della camorra, in virtù del suo ruolo di amministratore unico della Telefox srl e della Telefox International srl.
Sia Di Girolamo che Arigoni sono stati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni

Buona domenica a tutti.
Due delinquenti a piede libero di meno.

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