martedì 19 luglio 2011

Tanya: la quinta taglia che fa cultura in Italia. I viaggi di scambio inter-culturali della piccola imprenditoria settentrionale. Nel nome di Groucho Marx

di Sergio Di Cori Modigliani

Ci sono dei giorni nei quali –ahimè sono la maggioranza- osservando da testimone le gesta del nostro Caimano mi viene un nervosismo incontrollabile e mi viene da pensare al facciotto barboso di Carlo Marx.
“Che cosa avrebbe mai detto, lui?” mi chiedo con sgomento.
Ci sono degli altri giorni, invece, in cui il Caimano mi appare una specie di personaggio immaginato da Groucho Marx, una variante post-moderna di un folle surrealismo cinematografico, delirante, davvero comico.
Questo è uno di quei giorni.
Tempo fa, qualche mesuccio fa, il nostro Caimano, angosciato e irritato perché da lui si pretende che lavori e lui non si diverte mai, ha avuto una bella pensata per recuperare consenso. Ha dato precise disposizioni a un suo fidato impiegato, certo Enrique De Goz Ybarra, che lavorava nell’agenzia di viaggio “Five Star srl” di sua proprietà -avuta in lascito dal divorzio della sua prima moglie signora Carla Dall’Oglio, nel lontano 1979 quando divorziò- di lanciare una attività culturale di interscambio.
E così, il prode Enrique parte per il suo arrembante viaggio culturale nel cuore del marxismo planetario.

L’unica nazione al mondo dove, il facciotto barboso del nostro prode Carlo Marx, ancora campeggia nelle strade, nelle pareti di alberghi, nei palazzi del governo: l’isola di Cuba.

Ma il viaggio culturale nella terra di Carlo Marx si tinge presto dell’umorismo di Groucho Marx.

Enrique mette su una società –con socio cubano- la “Cultura de Italia y amistad” che deve gestire “scambi inter-culturali tra Italia e Cuba per il rilancio di attività condivise il cui fine consiste nel veicolare in entrambi i paesi le bellezze culturali contribuendo al rilancio turistico di cubani in visita in Italia e italiani in visita a Cuba”.

Com’è noto l’Italia è meta gradita dei cubani (salario medio 100 euro al mese) i quali si affollano negli alberghi a cinque stelle della penisola per fare shopping da noi, di solito a Via Condotti a Roma. Sono grandi frequentatori di Bulgari e Gucci.
Scatta l’operazione. Società costituita. Iniziano a produrre programmi “pubblicitari”.
Ed ecco entrare in gioco la nostra Tanya.

Operaia in un tabacchificio (fa sigari) –naturalmente avana, neanche a dirlo- guadagna 75 euro al mese. Ha 17 anni. La sua fotografia che qui vedete in calce, diventa “il programma esplicativo” del lancio delle attività culturali tra le due nazioni. La sua faccia allegra e il suo atteggiamento procace diventa familiare in gran parte del settentrione. Ne distribuiscono circa 500 mila copie. Praticamente una di famiglia.

E così, Enrique organizza il viaggio per questa bella estate, nel nome degli scambi inter-culturali tra i due paesi. Risultato: 256.000 maschi italiani (per lo più panzoni cinquantenni spelacchiati, tutti regolarmente provenienti dalle liste di iscritti al Pdl e Lega) ricevono l’offerta di partecipare a questa kermesse di cultura a prezzo di favore. Tanya viene presentata come esempio e simbolo del significato culturale degli scambi che si verificheranno tra questi maschietti nostrani e i cittadini cubani: è l’incontro tra Carlo Marx e Groucho Marx.

MA NON BASTA.

Il nostro prode Enrique provvede a far assumere due notai di stato (italiani) all’interno della nostra ambasciata a l’Avana per provvedere a redigere documenti immediati di matrimonio, assunzione di lavoro, adozione, ecc., ecc per qualche migliaio di cubane (la più anziana non supera i 22 anni) che dal prossimo autunno verranno a svolgere le loro mansioni culturali da noi, trasportate dagli allegri e pimpanti viaggiatori.
Così, tra una crisi e l’altra, il Caimano trova anche il tempo di farsi qualche euro d’avanzo.
Perché sia chiaro che la sua agenzia di viaggi ci guadagna eccome.
Si sa che lui ha il business nel sangue.

Non solo.

Enrique presenterà il prossimo autunno la richiesta di sovvenzione governativa per la nuova società che si è costituita in quanto “ente culturale finalizzato al rilancio di attività turistiche culturali del prodotto Italia”.
E’ probabile che riuscirà nel suo intento di farsi finanziare dalla nostra repubblica.

Groucho Marx batte Carlo Marx 10 a 0.

Così trascorreranno le loro vacanze alcuni rappresentanti della nostra rombante classe imprenditoriale, che –al loro ritorno- ci spiegheranno, magari con video, fotografie e messaggi su facebook, come hanno dato il loro contributo per il rilancio della nostra economia.
Un primo preventivo, buttato giù alla meglio da Enrique, prevede un guadagno per l’agenzia di viaggi di circa 10 milioni di euro. Non è una cifra immensa. Ma a questa bisogna aggiungere le sovvenzioni, magari nuove imprese che possono nascere.

E poi si sa, c’è la crisi.

Bisogna pur accontentarsi. O no?

Raglia raglia giovane Itaglia.

Auguro una splendida estate ai miei connazionali pensanti.

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