martedì 26 luglio 2011

Ritratto della più potente donna sul pianeta terra: La Grande Tigre Asiatica

di Sergio Di Cori Modigliani

Ufficialmente si chiama Wendi Deng. Ma non è il suo vero nome.
E’ la donna più potente del pianeta. Può –e tiene- in scacco l’intero continente europeo. Ha messo all’angolo il gigante americano e intende metterlo in ginocchio. Con una telefonata è in grado di mandare in bancarotta la banca centrale europea, nel caso lo volesse.
E stiamo arrivando alla stretta finale.
Perché circa quattro mesi fa, Barack Obama si è stufato, ha mandato Hillary a parlare con la Regina Elisabetta e con il responsabile dell’intelligence britannico e hanno deciso di andarle addosso.
sperando che non sia troppo tardi come ha detto il responsabile del settore comunicazione del MI5 –il servizio segreto di controspionaggio di Sua Maestà britannica- in una intervista comparsa sul blog di Brian Cason, membro attivo di “giornalisti senza frontiere” .
Ma forse è meglio raccontare la storia fin dall’inizio.
Wendi Deng, attualmente coniugata Murdoch, di professione ufficiale “moglie” e basta, è nata l’8 dicembre del 1968 in un piccolo borgo, Shandong, nella regione di Xuzhou, nella  pittoresca valle della regione dello Jiangsu, nella Cina meridionale.
Nasce in una famiglia di alti dirigenti del locale Partito Comunista fedeli a Lin Piao.
Il padre, ingegnere minerario, è direttore regionale dell’apposito “ufficio controllo per la riabilitazione morale dei reietti e responsabile dell’applicazione delle normative della rivoluzione culturale”.  La neonata è la terza figlia.
Seguendo l’applicazione della legge, avrebbe dovuto essere eliminata e uccisa subito perché non era (e tuttora non è) consentito dalla legge avere più di due figli di sesso femminile. Il padre si mette in contatto con le alte gerarchie del partito e ottiene il permesso di non uccidere la figlia offrendola al partito. Gli viene concesso questo privilegio.
E così all’età di sei giorni viene anagrafizzata con il nome di Wen Di (in cinese mandarino vuol dire “illuminazione culturale”). Questo è il suo vero nome.
All’età di sei anni, nel 1972, in seguito a una sua spiccata intelligenza provata in più di una occasione, viene prescelta e inviata a far parte del programma varato nella regione del Szechuan per “l’educazione di pionieri della rivoluzione comunista al fine della esecuzione del piano della guerra finale contro l’imperialismo e l’abbattimento della tigre di carta dai piedi d’argilla” (questa era la dicitura del camping). Wen manifesta una accesa propensione per il comando e viene promossa. A 12 anni la ritroviamo a Pechino dove studia alla Scuola di guerra dimostrando una notevole propensione per la trigonometria e la pianificazione razionale di scenari bellici. Il padre, nel frattempo, confortato dalla nascita di un maschio, ha fatto altri quattro figli, altre tre femmine. Ma avendo fatto nel frattempo carriera nelle fila della burocrazia, non è obbligato a ucciderle.
Nel 1984, all’età di sedici anni, appena diplomata alla scuola di guerra in “strategia applicative di penetrazione nel territorio nemico”, dopo aver superato con il massimo dei voti gli esami di ideologia marxista, di inglese, e di economia, le viene affidata la sua prima missione. Viene inviata nel Guangzhou, come hostess di terra. Il suo lavoro consiste –poiché è a conoscenza dell’inglese- nell’aiutare un ingegnere minerario statunitense, proveniente dal Wisconsin, Jack Cherry, che si è trasferito in Cina insieme alla figlia Joyce e alla loro figlia Caroline per gestire la produzione di alcune cave di marmo in base al primo protocollo d’intesa di cooperazione economica tra Cina e Usa. In realtà è un agente della Cia, stupido quanto inutile.
Tant’è vero che due ore dopo il suo arrivo, l’intelligence cinese lo ha già identificato.
Wen Di diventa la sua segretaria e si confida con la moglie; sostiene di avere un solo grande sogno nell’esistenza: andare a vivere negli Usa dove si respira la vera libertà. Ma essendo una comunista cinese non le è possibile. La coppia di americani, quindi, si ingegna e muove tutte le fila della burocrazia in entrambi i paesi per aiutare la ragazza. Dopo un anno, Jack Cherry viene richiamato in patria. Il governo cinese accorda il permesso di fuoriuscita per Wen Di (sarà suo padre a firmarlo, dato che nel frattempo è diventato responsabile del controspionaggio nella zona del Kuang Tong) e il 24 marzo del 1987 atterra a Los Angeles, a 19 anni con un passaporto che la identifica con il nome di Wendi Deng, di professione “ragazza alla pari” presso la famiglia Cherry che si è commossa dinanzi al dramma patriottico della giovane.
Si iscrive a una università locale, ma sei mesi dopo viene cacciata via di casa perché la signora Cherry la trova dentro al bugigattolo delle scope mentre fa del sesso con suo marito.
Dal 1988 al 1989 Wen Di, ormai divenuta Wendi Deng, lavora come escort in una società che gestisce il servizio limousine a Hollywood, la "driving 4 the stars": fa l’autista di vip locali.
Sei mesi dopo viene scovata da Jack Cherry che le comunica di aver divorziato.
Si sposano dopo tre giorni e vanno a vivere a Washington dove Jack Cherry finisce dietro una scrivania nel quartiere generale della Cia, a Langley, in Virginia e Wendi Deng diventa una splendida anfitriona, apprezzata dalla comunità residente, per le feste e le sontuose cene organizzate per la comunità di funzionari che lavorano al Pentagono. Nel 1991 diventa l’amante di Cliff Ruperts, addetto militare del Pentagono, dislocato all’ufficio cifra e divorzia da Jack Cherry. Grazie alla presentazione di Ruperts entra dopo tre mesi all’università di Yale, facoltà di Legge, il Gotha dell’America che conta.
Ruperts la raggiunge ma muore in un incidente stradale.
Dopo sei mesi abbandona l’università, si iscrive a una organizzazione cristiano-fondamentalista ultraconservatrice anti-abortista a Springfield, Massachussets –Christians for Universal Peace- ed entra come collaboratrice esterna nella rivista Star, un quotidiano di gossip politico il cui dichiarato obiettivo politico consiste nell’attaccare i democratici liberali. Nel 1995 arriva a visitarla Li Hong, sua compagna per dieci anni nel corso di pioniere della rivoluzione comunista. Le comunica che suo padre è molto malato. Riesce a ottenere il permesso di andare a visitare suo padre a Hong Kong e per l’occasione accelerano la sua pratica. Diventa cittadina americana con regolare passaporto e nel 1996 vola in Cina dove rimane per nove mesi ed entra come redattrice locale dell’edizione cinese di Star: il trampolino di lancio di Murdoch in Asia. Suo padre, intanto, è diventato responsabile del settore pianificazione economica con la specifica della sezione “investimenti strategici in Europa”. Nell’ottobre di quell’anno, conosce a una cena Rupert Murdoch che aveva allora 61 anni. I due si innamorano. Si conoscono, si piacciono, ma lui è sposato. Poco dopo Murdoch lascia Ann, la seconda moglie.
Wendi viene promossa a responsabile della catena di giornali Star nel New England e ritorna negli Usa.
Nel frattempo, Rupert Murdoch finisce nel più grande guaio della sua esistenza in Cina.
Dopo aver investito una cifra colossale per immettere in orbita due satelliti privati delle telecomunicazioni al fine di lanciare nel pianeta la prima grande rete globale planetaria mediatica completamente privata e autonoma, si ritrova con i suoi due satelliti esplosi: sono stati abbattuti da missili balistici cinesi. I cinesi, infatti, dichiarano che quei due satelliti servivano per operazioni di spionaggio e sorvolavano il territorio cinese senza alcuna autorizzazione. Allora, ci fu chi diede Murdoch per spacciato. E invece, “quell’incidente” diventa il suo gigantesco trampolino di lancio: ritorna negli Usa e annuncia di sposare Wendi Deng con la quale va a vivere a New York.
Lui ha 63 anni, lei 24.
Wendi diventa la signora Murdoch.
E sparisce dalla vita sociale. Dichiara di disprezzare la vita mondana e di volersi dedicare “soltanto ed esclusivamente alle gioie del matrimonio e ad assistere mio marito nelle sue attività lavorative”. Nel 2000 e 2002 nascono due figlie, Grace e Chloe, alle quali, come regalo di nascita, il generoso padre versa la cifra di 100 milioni di euro in azioni dello Star e affida a loro il 34% delle azioni di tutte le sue attività editoriali, immobiliari e finanziarie attraverso un contratto che viene redatto all’interno dell’ambasciata cinese a Washington. 
Nel 2008 Wendi Murdoch ha fondato la Big Feet Productions, casa cinematografica di cui è amministratore delegato, ed è anche cofondatrice e investitrice nell’Artsy, start-up digitale per il mercato dell’arte.
Ha prodotto il primo film Il ventaglio segreto, in uscita la prossima settimana in Italia, con le star cinesi Gianna Jun e Bing Bing Li e l’hollywoodiano Hugh Jackman.  Ha rilasciato soltanto una intervista in Europa, comparsa sul settimanale Panorama dieci anni fa, nel corso della quale dichiarò di “essere sempre stata e di essere ancora una maoista convinta con il fine dichiarato di far trionfare la rivoluzione culturale cinese nel mondo occidentale decadente”. Nel marzo del 2010, suo padre annuncia a Stoccolma di aver acquistato la celebre industria automobilistica Volvo assumendone il controllo come amministratore delegato. Entra in possesso di una quota del 59% dell’intero capitale che due mesi dopo passa alle due adorate nipotine, con delega al controllo nelle mani della loro madre, Wendi Deng.
La signora Murdoch, insieme al marito, alle due figlie, al padre, allo zio, a due sorelle, a tre cugini e a due cognate possiede il 62% delle quote dell’impero Murdoch pari a un valore di 58 miliardi di euro, è proprietaria della Volvo, ha una quota del 12% in Christian Dior, il 12% della Chase Manhattan Bank, il 13% della Mitsubishi Bank of Japan ai quali va aggiunta la quota di bot europei per un valore di 80 miliardi di euro e bot del tesoro americano pari a 120 miliardi di dollari; complessivamente è accreditata dagli analisti finanziari in una fortuna personale valutata intorno alla cifra di 600 miliardi di euro.
Nel solo 2010, l’impero editoriale Murdoch ha investito nel territorio statunitense mediatico la cifra di 750 milioni di dollari per combattere Obama e spingere gli Usa ad abbattere le tasse delle multinazionali e a cancellare la riforma sanitaria. 1.670 organizzazioni di estrema destra americana vengono finanziate dal gruppo londinese Star per cercare di far destituire Obama.
Il presidente Usa, sei mesi fa, le ha dichiarato guerra. Così ha fatto il governo inglese.
Questa è l’origine dello scandalo delle intercettazioni in Gran Bretagna che ha portato alla chiusura del più antico e prestigioso quotidiano inglese, News of the World.
E’ una guerra frontale sul campo finanziario mediatico planetario tra la Cina e gli Usa.
Non è certo casuale che, proprio nel mezzo della sua angosciosa e angosciante trattativa con la destra repubblicana per non andare in bancarotta, Obama ha trovato il tempo per trascorrere un intero pomeriggio con il Dalai Lama facendosi fotografare insieme da tutti. “Riteniamo quel colloquio uno schiaffo sgradito al popolo della Cina” ha dichiarato il primo ministro cinese.
“Riteniamo una tragedia per tutto il pianeta se nel mese di agosto 2011 finiamo dentro una crisi finanziaria mondiale dalla quale l’occidente non si riprenderà, forse, mai più” gli ha risposto il segretario di stato Hillary Clinton.

Noi non possiamo che guardare, da testimoni esterni, sperando che sopra le nostre teste, da qualche parte del pianeta, non prendano decisioni tali per cui finiremo in un gigantesco disastro collettivo. Nel frattempo, ho pensato che potesse essere interessante, nonché utile, avere delle notizie e delle informazioni su quella che in Gran Bretagna, Usa e Sudamerica viene definita “La Grande Tigre Asiatica”.
Perchè bisogna allargare lo spettro delle informazioni e ragionare in termini macro-economici, se si vuol sapere, e quindi comprendere, che cosa sta accadendo dietro le quinte, e come -e soprattutto chi e perchè- spinge a manetta verso un "caos organizzato mondiale" perchè ha già pronta la ricetta per "un nuovo ordine mondiale".
E' il caso di svegliarsi e cominciare a dare un'occhiata per cercare di vedere -fintantochè ci sarà concesso e sarà possibile- dove sia dislocato il quartiere generale del nuovo ordine mondiale e quale sia la sua strategia, la sua finalità, la sua tattica.
Così va il mondo, oggi.

3 commenti: