martedì 9 agosto 2011

Ecco come la più pericolosa famiglia del crimine organizzato messicano si intrufola in Europa sventolando la bandiera del Nuovo Ordine dei Cavalieri Templari

di Sergio Di Cori Modigliani

Viviamo tutti quanti dentro una gigantesca bolla marketing. E lo sappiamo.  Siamo sottoposti quotidianamente  a un normale  nonché consueto bombardamento di input, segnali, codici, simboli, il cui fine dichiarato consiste nel venderci delle merci.  Fintantochè si tratta di gelati, bibite, scarpe brilluccicanti, una vacanza alle Seychelles o l’ultimo modello della Jaguar, poco male.
Chi vuole quegli oggetti e può permetterseli se li compra, chi vuole sottrarsi, invece, alla compulsività consumistica, si avvale di una propria strumentazione interna di contenimento e procede oltre.
Ben altra cosa, ben più sottile, profonda, mefitica e pericolosa, è quella che nella teoria della  comunicazione viene  definita la cosiddetta “variante subdola”, termine considerato sociologicamente allarmante perché introduce la “potenzialità di far scattare la variabile impazzita della socialità condivisa e diffusa”. 
Tradotto in termini più divulgativi e facili da comprendere vuol dire: quando  vengono proposti dei modelli e simboli  apparentemente innocui, legati ad atteggiamenti o mode apparentemente ingenui  e banali,  che nascondono, però, al di sotto, la veicolazione di un messaggio che può far scattare in maniera molto veloce una deriva criminale, violenta  e perniciosa, allora è necessario intervenire prima che sia troppo tardi.
Facciamo alcuni esempi banali. Oggi ci si lamenta  in Italia della violenza negli stadi. Basterebbe aver imposto per legge, in tutta la Repubblica, un codice deontologico per giornalisti sportivi imponendo loro delle regole di scrittura condivisa tali per cui si invitava a non usare termini come “bomber rossonero” “corazzata bianconera”  “intifada giallorossa” “guerrieri biancocelesti” , ecc,ecc. Allo stesso tempo attuando severe disposizioni in campo  per impedire a calciatori professionisti di mimare, dopo un goal, il gesto di sparare con una mitragliatrice (dieci tra i più famosi calciatori nostrani  eseguono tale atto ogni domenica). . In Gran Bretagna, dal 1997 tutto ciò è diventato Legge approvata e applicata del Commonwealth.
I cosiddetti hooligans da “tifosi esacerbati” sono diventati “delinquenti comuni”.
Risultato: l’Inghilterra ha risolto il problema della violenza negli stadi e il calcio è ritornato ad essere uno spettacolo aperto anche a famiglie. Il che vuol dire investimenti, profitti, mercato. In Italia, invece, il calcio ha finito per attirare la camorra e le organizzazioni criminali organizzate distruggendo quella che un tempo era una fiorente industria. . Perchè la violenza chiama la violenza e quando c’è un teatro di violenza, vincono sempre e comunque i violenti. E’ il loro territorio, è il loro linguaggio.
A questo serve la Cultura. A questo serve approvvigionarsi di strumenti culturali atti.
A identificare i codici comportamentali della violenza e della barbarie.
A questo serve apprendere e decodificare  la comunicazione che subiamo.
A difenderci. A salvaguardarci. A riconoscere i meccanismi subliminali sottostanti e poter alzare le necessarie barriere di protezione mettendo in atto i necessari ammortizzatori sia psicologici che sociali.
Si vive meglio e la comunità risparmia il gravoso costo sociale che poi si trasformerà -in fasi successive-  in un gigantesco onere finanziario a carico dei contribuenti, quando l’epidemia sarà esplosa.
Meglio prevenire. Quindi capire. Quindi comprendere. Quindi essere informati.
Tutto ciò, per introdurre  il tema di questo post::
I Cavalieri Templari nell’agosto del 2011 in Europa..
Dei Templari, personalmente so poco o niente.
So soltanto che nel 1312, quasi mille anni fa, il Papa ha sciolto l’ordine cavalleresco considerandolo eretico.
Mi risulta che nel 2002 è stato ricostituito l’ordine a Londra. Hanno una sede,  un telefono, un indirizzo legale, un sito web. Contattati rispondono con gentilezza spiegando che si occupano di beneficenza. Sono una onlus come tante altre. Mandano pannolini e latte in polvere a bambini africani. Così è, in effetti.
Come la Croce Rossa, insomma.
Ma se uno va in libreria, trova un solo libro di Storia della CRI e  ne trova circa 250 sui templari: storia, divulgazione, interpretazione, romanzi, fantasy, difese, accuse, denunce, sorprese. Anche 14 diverse storie a fumetti,. Circa 7 diverse pubblicazioni a puntate in edicola. Alcuni scritti da eminenti studiosi molto seri, da esperti medioevalisti, da accurati esegeti; altri, invece, scritti da abili manipolatori, fantasiosi professionisti della scrittura marketing pre-confezionata, ecc.,ecc. C’è davvero di tutto. Negli ultimi dieci anni neppure un film sulla CRI e sull’Unesco ma almeno 55 grosse produzioni sui templari, di cui almeno 15 di grande successo. Dal 5 agosto 2011, sul mercato in Italia,  la Hobby & Works, una importante e seria multinazionale che produce e distribuisce oggetti legati alla storia militare raccontata alle masse  (soprattutto soldatini in miniatura con annesse dispense divulgative) ha iniziato la vendita dei soldati Templari da raccolta. Il fine di questa azienda è onesto e dichiarato: cavalcare i trend e far profitto.
Da cui se ne deduce “i Templari vendono”.
Che cosa siano, seguito a non saperlo.
Ma a questo punto, neppure mi interessa saperlo.  Mi interessa l’aspetto marketing.
Ovverossia, ciò che vi sta dietro.
O meglio ancora: ciò che vi sta sotto.
O, ancora di più: ciò che ci sta dietro, che ci sta sotto ma che non viene detto, né diffuso, né condiviso.
Veniamo, quindi, alla notizia di cui sono venuto a conoscenza, quasi per caso.
La notizia è davvero inquietante. Per non dire: decisamente allarmante.
 Ancora più allarmante è che la notizia non sia di pubblico dominio in Italia. Una volta entrato all’interno del dispositivo comunicativo, ho scoperto che in rete ci sono circa 150000 siti –di cui almeno 2000 scritti in italiano-  che da almeno un anno parlando di questa specifica allarmante notizia.  Hanno pochissimi contatti. Non c’è stata nessuna inchiesta. Nessuna curiosità. Neppure un articolo, una nota. Nulla. Nada de nada.
In questo momento –soprattutto in Gran Bretagna, nell’Europa del Nord e in tutto il continente americano di lingua spagnola dal Messico all’Argentina-  è invece seguitissimo con enorme attenzione.
Perché tutto nasce dal massacro di Oslo. Il grosso dell’inchiesta, infatti, è finito nelle mani dell’intelligence service britannico. Per due motivi più che validi: 1). Hanno più esperienza, mezzi e risorse di quelli norvegesi. 2). Sulla base di verifiche confermate risulta che l’assassino era in contatto con ben 135 organizzazioni britanniche alle quali aveva inviato (circa 450 messaggi elettronici)  il suo manifesto criminale negli ultimi mesi. Da attenta e puntigliosa ricerca operata dagli analisti inglesi è venuto fuori che  di queste 135 organizzazioni britanniche (per  lo più giovani psicolabili e sbandati  che si professano aderenti a una ideologia dell’estrema destra transnazionale)  circa 97 erano –e sono tutt’ora- in costante collegamento con  una delle più feroci, violente,  e famose famiglie del crimine organizzato planetario: “La Familia” residente e originaria nello Stato di Michoacàn, une regione del Messico. Nota da molti anni per essere l’interlocutore in affari privilegiato della ‘ndrangheta calabrese per ciò che concerne il controllo mondiale del traffico della cocaina ( i loro soci, insomma, che forniscono la materia prima) quest a famiglia, in verità, è nota per essersi “auto-definita” il centro propulsore dei Nuovi Cavalieri dell’Ordine Templare Mondiale e Universale.  Due anni e mezzo fa, quando hanno avuto questa bella pensata, erano, per l’appunto, soltanto i membri della famiglia.  A luglio 2011 sembra che gli affiliati a questo gruppo di dementi siano centinaia di migliaia, di cui almeno 25000 sarebbero operanti –come indirizzi elettronici e/o siti- nel territorio della Repubblica Italiana e sarebbero tutti riconducibili alla ‘ndrangheta calabrese.  Quella che gestisce e controlla  il traffico mondiale della cocaina, che  affonda le borse con il riciclaggio di soldi sporchi, che decide i governi.
Che uccide i magistrati onesti e per bene.
Come il giudice Antonio Scoppelliti, assassinato brutalmente il 9 agosto del 1991 per essersi rifiutato di accettare una tangente di 5 miliardi di lire per “aggiustare” l’esito del maxi processo di Palermo voluto da Falcone e Borsellino. Talmente potente in Italia, la ‘ndrangheta, da essere riuscita a operare una forma di pressione omertosa su tutto l’intero mondo mediatico che ricorda spesso con giusta enfasi le vittime della mafia siciliana ma non ricorda mai, ma proprio mai, le vittime della ‘ndrangheta.
Stampatevi bene in mente questo nome: SCOPPELLITI.
Era un magistrato serio. Una persona per bene. Faceva il suo lavoro. Tutto qui. Nessuno ne parla, oggi.
Onorava la sua professione, e la Repubblica Italiana. Lavorava,  in maniera anonima, per cercare di garantirci sicurezza a tutti.  Se avessi scritto un post su di lui nessuno lo avrebbe letto. Diversi direttori di testata mi hanno detto “veramente non fa notizia”. Quindi –state toccando con mano l’esercizio della  pubblicità subdola-  approfitto di questo post per ricordare la memoria di un connazionale che ha reso onore alla nostra etnia.
Che possa dormire l’eterno Sonno dei Giusti.
Proseguiamo con la nostra storia.
La familia de Michoacàn è stata scoperta nel corso di un raid dell’esercito messicano circa un anno  fa. In quell’occasione è stato scoperto il manifesto “dei Nuovi Cavalieri Templari” che è il loro codice e che è stato diffuso in Italia e in tutta Europa. Qui di seguito il decalogo di questi criminali:, responsabili accertati di circa 456 omicidi in Messico, 54 in Usa 150 in Bolivia e Argentina. Ecco il loro credo:  
1) I membri dell’ordine devono combattere contro il materialismo, l’ingiustizia e la tirannia. 2) I Cavalieri templari lanceranno una battaglia ideologica per difendere i valori della società basati sull’etica. 3) Giuro e prometto che cercherò di proteggere gli oppressi, le vedove, gli orfani. 4) Un Cavaliere non può essere preda del settarismo e di una mentalità chiusa…Un templare deve sempre cercare la verità, perché Dio è la verità. 5) L’ordine promuove il patriottismo ed è l’espressione dell’orgoglio della nostra terra. 6) I Cavalieri devono essere umili e i più rispettabili. 7) Il Cavaliere che tradisce i templari sarà punito con la morte, le sue proprietà confiscate e la sua famiglia subirà la stessa sorte. 8) E’ proibito abusare delle donne, dei minori o usare il potere per ingannarli. 9) Per l’uso della forza letale è necessaria un’autorizzazione. 10) Quando un Cavaliere rompe la regola del silenzio dei templari sarà condannato a morte.

Ecco il rapporto scritto del capitano Luis Gomez Uriarte, responsabile della squadra investigativa contro il crimine organizzato in Messico. Il suo rapporto è arrivato all’FBI che l’ha diffuso in rete, è stato ripreso dai bloggers democratici statunitensi, i quali, attraverso il consueto tam tam bloggeristico hanno chiesto ad altri colleghi di diffondere la notizia e dare le informazioni in Europa. E’ ciò che sto facendo.
“A guidare i «templari» sarebbe un ex maestro elementare conosciuto come «La Tuta». I «Cavalieri» distribuiscono il loro manuale nelle campagne dove fanno opera di proselitismo e reclutano sicari. Imitando i loro rivali, affermano di voler difendere i più deboli dall’invasione del crimine, ma nella realtà sono coinvolti nel racket delle anfetamine. Che difendono a colpi di mitra. I «Templari» si muovono spesso in convogli armati che partecipano ad attacchi contro la polizia o che sfilano nelle vie di una città per dimostrare «chi comanda». Molte di queste scorrerie sono filmate e poi postate su Youtube. Ne abbiamo identificati, finora, 435. In uno degli accampamenti dei «templari» sono stati trovati elmi e tuniche bianche con la classica croce rossa che i criminali indossano per foto e video usati poi nella propaganda. Sostengono di provenire dai celti britannici. Rispetto alla Familia  i «Cavalieri» sono molto più aggressivi e tendono ad avere maggiore visibilità. Inoltre in questi mesi, oltre che a colpire i loro ex complici, hanno dichiarato guerra ai «Los Zetas», il cartello che è passato all’offensiva in numerosi stati messicani”.
La “Familia Michoacana” , ovvero gli autori del decalogo sopra scritto è considerata in assoluto la più violenta e pericolosa organizzazione criminale del pianeta terra. Il suo leader e fondatore Nazario Moreno Gonzalez –chiamato Sommo Cavaliere dell’Ordine dei Templari Universali- è stato ucciso nell’ottobre del 2010 dalla polizia messicana in un agguato orchestrato insieme a forze dell’FBI.  Gli altri sedicenti cavalieri templari, dopo la sua morte, hanno diffuso in rete –e per posta elettronica- l’annuncio del “decesso del nostro grande leader spirituale che non fermerà il nostro piano di esecuzione di rinascita della grandezza etica del cristianesimon nell’Europa occidentale”. In una coraggiosa intervista rilasciata qualche mese fa a una giornalista messicana che lavorava per CNN (edizione in lingua spagnola per il continente sudamericano) e che è andata in onda a febbraio, aprile e giugno del 2011, Juan Carlos Buenrostro, portavoce ufficiale della squadra anti-racket dell’ufficio del procuratore di Mexico City ha dichiarato: “Indottrinano i loro membri attraverso la diffusione di questi decaloghi e la presentazione di una serie di video e pubblicazioni di carattere storico-spirituale tutte relative ai templari. Gli adepti indossano queste divise con una casacca bianca e una enorme croce rossa e si propongono come la nuova leadership europea. Tra I giovanissimi messicani è molto diffusa e abbiamo già identificato almeno 10000 siti in Europa dove si stanno intrufolando. Abbiamo mandato note, notizie, fax, comunicati a tutte le polizie europee che ci hanno snobbato, sottovalutando la notizia. Abbiamo pregato loro di controllare la diffusione di simboli, immagini simili a queste, ma nessuno ci ha dato credito”.
Il potere, adesso, è stato preso da “La Tuta”, braccio destro del leader Nazario ucciso dalla polizia. Costui è un ex maestro elementare, amico intimo elettronico virtuale del massacratore di Oslo, oggi al commando di un esercito che la polizia messicana calcola intorna alle 2000 unità armate fino ai denti, che indossano –tanto per capirci- la stessa divisa dei giocatori di calcio della quadra dell’Inter e che assaltano dei villaggi nel Messico meridionale seminando il terrore e massacrando ogni volta decine e decine di persone inermi. Il tutto per garantirsi una totale copertura e collaborazione ai fini dell’estensione di controllo del territorio nella produzione e distribuzione della cocaina in Europa.
“Non vi è alcun dubbio” ha dichiarato Juan Carlos Buenrostro “che questo gruppo ha trovato un sistema per acquisire un vasto consenso in Europa presso giovani e giovanissimi, il cui fine altro non è che procacciarsi facile manovalanza per spacciare cocaina e per mettere su delle micro organizzazioni di terrorismo delinquenziale il cui fine non è né politico, né ideologico, né spirituale, né religioso: è solo business puro. Sono i soci internazionali della ‘ndrangheta. Mi dispiace soltanto che in Italia nessuno si sia mai occupato della cosa, nessuno ci abbia mai neppure risposto e a nessuno glie ne importi nulla. Peccato”.
Mi sembrava davvero il caso di raccontare questa storia.
Che non risolve il mistero sui templari. Seguito a non sapere chi fossero e che cosa sono stati con esattezza.
Ancora meno so chi siano oggi.
Ma una cosa è certa: non bisogna essere dei geni per comprendere che un demente con una casacca bianco-crociata addosso e un elmo da vichingo in testa non può che rappresentare altri dementi (nella migliore delle ipotesi).
In Italia, tutto ciò, viene iscritto sotto la dizione “folclore”.
In Messico,invece, l’hanno presa molto sul serio.
Per non parlare della Norvegia.
E Della Gran Bretagna.
L’intelligence service inglese ha fatto auto-critica. “Ci sentiamo in qualche modo responsabili: abbiamo sottovalutato la situazione”.
L’importante è, quantomeno, sapere le cose.
In Italia, neppure se ne parla.



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