mercoledì 16 novembre 2011

A New York la polizia sgombera i manifestanti e "occupy wall street" conquista i media.

di Sergio Di Cori Modigliani

Ci hanno provato ed è andata loro male, anzi malissimo.
Peggio di così, non poteva andare, intendendo dire ai nemici del movimento.
Grazie a questa bella pensata dei tea party, chiesta, voluta e pretesa a gran voce, “occupy wall street” si riappropria di tutti i telegiornali americani in prima serata e si conquista quello che nella cultura americana -come abbiamo visto tante e tante volte in film e telefilm- è sempre la chiave di volta in situazioni come questa: la scesa in campo degli studi legali che contano. E’ l’aspetto più importante delle vicenda, perché sarà quello che deciderà –entro tre settimane al massimo- da quale parte oscillerà il movimento. La notizia: il sindaco Bloomberg cede alle pressioni dei grossi centri di potere legati al business e alla destra repubblicana e ordina alla polizia lo sgombero di Zuccotti park. Arrestano qualche centinaio di persone, all’alba arriva una squadra specializzata nelle pulizie e in poche ore il parco è a posto. “Ufficialmente” la loro missione è compiuta.
“E’ stata un’ottima occasione per mettere a punto delle intelligenti strategie di auto-difesa e salvaguardia” è l’opinione di Brian Chopster, uno dei più attivi membri di “occupy wall street” a New York “206 arresti, qualche ferito leggero, neppure un contuso tra le forze dell’ordine, nessun incidente, nessun danno alla proprietà né pubblica né privata: il resto lo potete calcolare per conto vostro”. Dieci ore prima dell’arrivo della polizia, infatti, coadiuvati dal sindacato portuale del vicino New Jersey che ha messo a disposizione dei loro affiliati (veri e propri giganti, persone che mettono davvero paura soltanto a vederli a cinquanta metri di distanza) gli occupanti hanno “praticamente” sequestrato e portato via una trentina di persone, quelli (come hanno spiegato) “psicologicamente identificati” come teste calde, eccessivamente rabbiosi, potenzialmente inclini alla violenza. Un po’ come in discoteca. Sono arrivati questi omoni da effetti speciali e su indicazione specifica hanno fisicamente prelevato il corrispondente statunitense dei nostri black bloc e se li sono portati via di forza prima che arrivasse la polizia. I portuali del New Jersey –tanto più quando ricevono un ordine preciso dei vertici sindacali- non sono individui con i quali sia possibile parlare o mediare o discutere; ti afferrano per la collottola come se tu fossi una piuma e ti sballonzolano per aria indifferenti alle tue proteste.
Il risultato dell’operazione Bloomberg (il sindaco di New York) è stato quello di aver sbattuto in prima pagina il movimento, di aver regalato loro tutti i telegiornali nazionali in diretta in prima serata, ma –ciò che più conta- la notificazione da parte di due studi legali (quelli dei besteller di John Grisham) che a Manhattan davvero contano, i quali si sono messi a disposizione del movimento per far causa alla città, nel nome della costituzione. Lo fanno gratis. Una gigantesca class action. Vanno a percentuale: se vincono, gli studi legali prendono il 33% più le spese, se non vincono non prendono nulla. Questa iniziativa ha perforato l’immaginario collettivo del popolo americano: è ciò che loro adorano.
E’ il loro humus, l’alimento principale del loro immaginario collettivo. Quando avvengono eventi come questi, si sentono tutti partecipi in prima fila di una vera e propria epopea hollywoodiana, come se stessero partecipando da protagonisti al film “Erin Brockovitch” (quello per cui Julia Roberts ha vinto l’oscar). Perché si sentono sorretti da chi conosce le regole del gioco sporco e sa come usare i codici della Legge contro di loro. Perché scatta il meccanismo del duello e consente al telegiornale di San Francisco di evocare il faccione di John Wayne titolando qualcosa tipo “mezzogiorno di fuoco…di paglia”, oppure, ad Atlanta, in Georgia, le news della sera “Ok corral…ma non sono bestie: reclamano giustizia”. E la retorica si confonde con le immagini hollywoodiane e ai poliziotti non va proprio di far la parte di quelli che prendono lo stipendio per salvaguardare gli interessi dell’1% di privilegiati, e perfino i ricchi e l’alta borghesia comincia a schierarsi perché pensano ad un abuso di potere e temono che domani possa essere esercitato anche contro di loro.
Una sconfitta momentanea, diciamo così logistica.
Ma un trionfo mediatico inatteso e insospettabile.
Talmente forte da aver addirittura lanciato il trend per il prossimo natale: spese per gadgets e sciocchezze consumistiche al minimo e tutti in piazza per sentirsi insieme.
La catena Ross –grandi magazzini di vestiario, circa 6000 negozi in tutti gli Usa- ha lanciato una promozione commerciale, della serie paghi uno ne prendi due, con una variante: acquisti un piumone, noi ne regaliamo uno per natale a “occupy wall street” perché lì fa un freddo cane e hanno bisogno di coprirsi. La ressa ai banconi acquisti.
E la gente, il cosiddetto americano medio, si risente un po’ cowboy, un po’ pioniere, un po’ più giovane, e l’idea che questi ragazzi che non parlano di droghe, non parlano di sesso, non parlano di comunismo, ma pretendono di lavorare e di imporre le tasse ai super ricchi, comincia a piacere anche a quelli che non si sono mai occupati di politica, che non hanno mai sentito parlare dello spread e pensano che Goldman Sachs sia una marca di sigari.
E quando in una società mediatica e di massa, alcuni eventi, alcune immagini, alcuni segni e segnali, simboli e feticci, cominciano a coltivare l’immaginario collettivo facendo da collante, allora un movimento non può che crescere..
L’Europa silenziosa e silente, tutta dentro i tortuosi meccanismi degli indici di borsa, percentuali di spread, continue analisi finanziarie quotidiane, presentate al pubblico televisivo come la nuova Bibbia del 2011, è molto ma davvero molto lontana da tutto quello che sta accadendo in Usa in questi giorni.
Probabilmente tutto ciò non avrà alcun impatto immediato sulla crisi economica.
Ma dà entusiasmo, dà consapevolezza, dà una grande allegria, soprattutto regala socialità condivisa. L’idea che offrono a noi, vecchi europei, è quella di un paese contraddittorio, in piena crisi, nell’occhio del ciclone, ma privo di sbandamenti e confusione. E’ come se si stessero già preparando al dopo. Lo sanno che il botto arriverà e colpirà tutti noi, da Pechino a Los Angeles, passando per Parigi, Roma e Francoforte.
Anzi, lo danno già per acquisito.
Parlano già dei meccanismo di organizzazione e gestione della vita quotidiana per il dopo.
E lo fanno in allegria. Comunicano la sensazione che abbiano davvero tutti una gran voglia di cambiare pagina e non di metterci una pezza.
E’ l’orrenda sensazione che offrono tutti i santi giorni a tutti noi Sarkozy, la Merkel, Van Rompuy, Monti o chi per lui. Si arrampicano sugli specchi e si scannano discutendo se sia o meno il caso di alzare o abbassare dell’1% questa o quella aliquota.
Mentre la Storia rassetta la sua scopa preparandosi al necessario e inevitabile repulisti.
A me personalmente i nostri governanti europei, nessuno escluso in nessun paese, mi ricordano quegli aristocratici inglesi che giocavano a bridge in prima classe sul Titanic e mentre la nave imbarcava acqua litigavano con il proprio partner accusandolo di aver giocato la carta sbagliata. Per loro, la cosa importante, consisteva nel sapere che non avrebbero mai smesso di giocare.

“Game over” questa è la sintesi del movimento statunitense.

Welcome aboard Mr. Monti.


1 commento:

  1. Sì, ma abbiate pazienza, per come la mette il nostro blogger preferito, sarà una passeggiata al di là dell'oceano. Buon per loro.

    Qui si sta a fare i conti sullo spread a punti di percentuale. Già, lo spread.

    Chissà perché le parole del gioco finanziario sono tutte in lingua inglese, vai a capire.

    Noi qui nella vecchia europa ad arrabattarci e di là, invece, si va incontro alla crisi con un sorriso.

    E una spruzzatina di uranio impoverito qua e là, tanto per gradire.

    Default della Grecia, dell'Italia, macché, sono gli Stati Uniti a essere in default conclamato e vuoi vedere che ci venderanno anche questa "sola".

    Se ci siamo bevuti l'allunaggio dell'Apollo, possiamo berci di tutto.

    Alla salute.

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