mercoledì 18 gennaio 2012

Che cosa succede in Sicilia? Chi sono questi dei "forconi"? Una testimonianza diretta da Catania ci illumina sullo stato reale delle cose in quel di Sicilia.

di Sergio Di Cori Modigliani

 
Che cosa sta accadendo in Sicilia, visto che i media non ne parlano?
E' vero che non accade nulla?
E' vero che dietro il cosiddetto movimento dei forconi ci sono i fascisti di Forza Nuova?
E com'è la situazione in Sicilia?
Peggio o meglio del resto d'Italia?
 
Ho parlato con alcuni giornalisti dai quali ho ottenuto soltanto informazioni raffazzonate e notizie faziose di stampo partitico.
 
E così ho scritto a un mio lettore catanese, con il quale da lungo tempo scambio una privata corrispondenza, chiedendogli se poteva essere così gentile da fornirmi una sua idea su ciò che lì sta accadendo oggi, perchè di lui mi fido.
 
Mi ha risposto ieri notte.
 
La sua lettera mi sembra un elemento estremamente utile per tutti per comprendere e cercare di capire che cosa stia accadendo in Sicilia.
 
L'autore del reportage è un uomo saggio e dotato di un forte equilibrio spirituale interiore oltre ad essere una persona aperta e libera.
 
Ho pensato che potesse essere utile e interessante per tutti voi leggere la lettera che qui pubblico integralmente, così come l'ho ricevuta. Mi sembra una fotografia perfetta della realtà siciliana, nient'affatto diversa -pur nella sua indubbia specificità- dal resto d'Italia.
 
E' firmata con il suo nickname, che qui rispetto.
 
Nel caso vogliate saperne di più, spetterà a lui, eventualmente, farsi vivo con un suo commento su questo blog, confermando la paternità della missiva.
 
Ecco la lettera:
 
Caro Sergio,
 
Il Movimento dei Forconi per ora è un emerito sconosciuto, ne vidi un volantino che annunciava questo sciopero solo qualche settimana fa, e l'iniziativa mi sembrava più dovuta ai piccoli trasportatori che già in passato avevano protestato bloccando i rifornimenti per alcuni giorni, sempre chiedendo interventi sulle accise e sempre ottenendo solo chiacchiere e fumo. Oggi ho letto un'intervista a Pino Aprile, che dichiara di aver incontrato questo movimento già tre anni fa alla scuola politica del gesuita Padre Pintacuda: il fatto che sia stato sommerso per tutto questo tempo la dice lunga su come funziona l'informazione nel nostro Paese. I motivi della protesta sono quelle solite di chi non ne può più dei sosprusi tentando di dare vita a un qualche moto rivoluzionario, ed è dai tempi dei Vespri, se non già dalle antiche epoche greche e romane, che i sogni di indipendenza e di benessere stentano a materializzarsi. Anche al tempo di Garibaldi e dei Mille il popolo schiavizzato aveva sperato nella rivoluzione e nelle camicie rosse, così come nel dopoguerra di Portella i contadini si organizzavano contro gli agrari ed i loro alleati fascisti ed ex qualcosa. Ma, come la storia ci ha insegnato, sinora questi tentativi sono stati sempre strumentalizzati per mantenere di fatto il controllo dei territori e delle popolazioni. Oggi molti giovani vivono come anestetizzati, la nostra generazione appare disillusa da una classe politica e dirigente inetta e criminale, e l'età dei quarantenni prova a sopravvivere in qualche modo. Molti sono stanchi e vorrebbero cambiare le cose, ma non si vede nessuno che sia in grado di coagulare un movimento spontaneo in modo che non si disperda in mille rivoli. A parole tutti vorremmo la rivoluzione, ci lamentiamo delle difficoltà e della cattiva gestione della cosa pubblica, ma poi ognuno di noi "tiene famiglia", un lavoro a cui aggrapparsi, un sottobosco per saprofiti dove nascondersi, e così all'atto pratico, sbollita la rabbia iniziale e passati i giorni, si ritorna a miti consigli. Ed anche stavolta penso che si seguirà il solito schema, qualche disagio più o meno sopportato, la solidarietà mentale con chi materialmente agisce, l'inserimento dei partiti per occuparne gli spazi, i tentativi di dialogo (vero o presunto), e poi verrà fuori qualche dichiarazione d'intenti che permetterà a qualcuno di salvare la faccia. Come al solito. In attesa di un'altra occasione. Purtroppo, nonostante metà della popolazione viva di pensione e di briciole, di assistenza più o meno occulta, manca una spinta ideale, quella voglia che fa affrontare le barricate a mani nude pur di liberarsi dal tiranno. A Catania c'era con i Mille la popolana "Peppa a cannunera" che stava in strada con i picciotti aiutandoli a sparare contro i borboni, oggi di Peppa non ne vedo in giro e forse questo è uno dei guasti maggiori della nostra società che con il messaggio distorto dei mass media ha deviato le istanze naturali dei giovani verso tutto ciò che sa di artificiale e speculativo (non certo in senso filosofico). A differenza che negli altri paesi mediterranei un Occupy Piazza Politeama a Palermo stenta a formarsi, altro che igloo o tende: dopo l'amara esperienza di ottobre, non s'è più visto nulla e l'1% continua tranquillamente a prendere per i fondelli il restante 99%, facendoci credere che tutto viene fatto nell'interesse della ggente...
 
Eppure, per restare in Sicilia i motivi della protesta sono più che validi perché è difficile stare a galla in un'economia inquinata dove la mafia, l'usura, le banche, il malaffare in genere, la disorgazizzazione dello Stato, la magistratura e le forze di polizia, sembrano ubbidire a logiche ben diverse da quelle di uguaglianza, fraternità e libertà. Avremmo mille motivi per ribellarci eppure la logica del gattopardo continua a prevalere e il mito della roba è duro a morire. Prima la famiglia, in ogni senso, e poi... ancora la Famiglia... Ieri sera parlavo con un commercialista che, causa questi scioperi, ha impiegato più di due ore per tornare da Catania, un percorso in autostrada da trenta minuti circa, ma senza commenti particolari sui motivi (pur essendo egli un esponente politico legato a Lombardo e il suo mpa). Ciò che invece lo preoccupava era il fatto che per la tracciabilità dei pagamenti  diventasse sempre più difficile fare affari e smuovere l'economia. Alcuni suoi clienti hanno in casa una liquidità non dichiarata e investita (per paura della patrimoniale di cui si parlava nei mesi scorsi) ed ora hanno il problema di come effettuare i pagamenti per l'acquisto di un bene, così mi faceva notare con una certa ironia come solo pochi mesi fa ci fossero problemi a pagare con assegni a differenza di ora perché non tutti i venditori sono disposti ad accettare cospicue somme in contanti (non potendone poi denunciare la provenienza). Così una iniziativa che in teoria dovrebbe combattere l'evasione fiscale, al Sud diventa un ennesimo regalo alle mafie, le uniche organizzazioni che possono "lavare" il denaro, ovviamente dietro compenso. E molti funzionari di banche e finanziarie non sono estranei a questi giri, per cui anche il cittadino onesto rischia di essere penalizzato da un sistema che favorisce il trucco, il ricorso alla illegalità. Si penalizza un'economia già in difficoltà, ostacolando il movimento del denaro. Molti commercianti incassano il 30-40 per cento in meno rispetto ad un anno fa, si riduce il personale e si riducono le spese il più possibile, rinunciando a trasformare l'attività perché è impossibile ottenere credito per nuovi investimenti, per rinnovare il magazzino, per nuovi macchinari, per pagare tasse e contributi (spesso calcolati su un presunto fatturato che non tiene conto delle difficoltà di questi ultimi anni). E poi si chiude... sull'orlo della disperazione quando non ci sono più alternative e speranze. A girare per le vie commerciali di questa cittadina, un tempo ricca di agrumeti, vigne, ortaggi, e pesce, sono sempre di più i vecchi palazzi abbandonati, sbrecciati, i negozi chiusi, i locali con la scritta "si vende", "si affitta", "rivolgersi a..." che ingiallisce anno dopo anno. E così nella zona di Acireale, dove le Terme sono gestite in modo fallimentare, sprecando un'occasione di ricchezza. Dopo anni di cattiva gestione anche i grandi alberghi collegati hanno dovuto chiudere e chi ha bisogno di cure termali deve andare altrove, lontano dall'isola perché anche a Sciacca hanno problemi analoghi. Eppure in Austria, in Slovenia, nella stessa Ischia, le Terme sono fonte di benessere per tutti, richiamano turismo e contribuiscono a valorizzare il territorio che le ospita. Nonostante la Natura ci abbia fatto dono di un ambiente unico dove mare e montagna si guardano con amorosi trasporti: in questo periodo in meno di un'ora si va dalle nevi dell'Etna, dagli impianti di risalita, all'azzurro del mare dei Ciclopi...
 
Forse è per questo che, tutto sommato, la rivoluzione può attendere.
 
Buona notte.
 
Nino

11 commenti:

  1. non c'e' NESSUNA speranza di migliorare la propria vita incolpando gli altri del proprio malcontento, solo che il popolo non lo sa. e' un momento curioso, piu' si cerca la soluzione nel matrix e piu' si viene rinchiusi in gabbia.
    :-D

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  2. Sarà poco, con poche idee, magari confuse...
    Ma il Movimento dei Forconi è pur sempre un inizio, non a caso scaturito da una comunità che merita a pieno titolo l'appellativo di "popolo". Perchè i siciliani sono rimasti un vero popolo, dimostrando quanto l'attaccamento alla propria cultura ed alle proprie tradizioni non sia manifestazione d'arretratezza, ma una legittima e sacrosanta difesa della propria identità, quindi della propria esistenza.
    Non so se la protesta si espanderà dall'isola, però la paura dei media mainstream di parlarne la dice lunga sulla considerazione che nei Palazzi hanno della rabbia popolare, probabilmente consapevoli che una volta accesa la miccia, prima o poi la mina scoppia.
    Lo stesso tentativo di affiancare all'immagine della protesta, per sminuirla, anche l'imbarazzante ancorché presunta presenza di Forza Nuova la dice lunga sui timori di chi, attraverso la corruzione della cosiddetta sinistra, era convinto che le piazze obbedissero soltanto ai sommi sacerdoti del PD e dei sindacati.
    La tranquillizzante presenza al Quirinale del "comunista più amato dagli americani" ha forse fatto sembrare la partita ormai chiusa: l'azienda Italia in liquidazione coatta, con la prospettiva di affidarne i beni ad una multinazionale chiamata Unione Europea. Peccato che gli Stati non siano aziende. Nemmeno i popoli sono dipendenti che è possibile licenziare o sfruttare. Sono al contrario le cosiddette istituzioni che possono, devono, essere azzerate quando evadono dai propri compiti, per cercare di servire altri padroni alternativi all'unico che su di loro ha potere di vita o di morte: il popolo. E questa casta di eurocrati non-eletti ha completamente deragliato.
    L'Europa, questa volta con la maiuscola, è un'idea troppo importante perchè venga lasciata indissolubilmente legata al destino ed agli interessi di pochi ricchissimi. Tragicomicamente rappresentati da quattro personaggi che qualcuno, con la vista lunga, ha definito "tre criminali e un cretino", sono: Merkel, Sarkozy, Monti, Draghi.
    Questa volta l'orgoglio italiota è salvo: il cretino è Sarkozy. A noi i criminali.

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  3. Chiamato in causa, confermo di essere l'autore delle considerazioni che Sergio ha pubblicato in questo post, e lo ringrazio per la sua fiducia. La protesta è al terzo giorno e qui tutto pare tranquillo, ovviamente già si parla del rischio blocco per altri 20 giorni. Vediamo come finirà, anche se non mancano i segnali dei politici che vogliono metterci il cappello sopra, come gli esponenti dell'MPA e della destra. Purtroppo, questi affaristi si ricordano dell'autonomia solo per convenienza nonostante siano al potere da sempre. Certo,come fa notare Indopalma,la responsabilità è anche della popolazione che sinora ha finito con l'accettare compromessi non sempre leciti pur di gestire il proprio orticello, ma questo discorso ci porterebbe lontano...

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  4. La presenza di forzanuova e tutt'altro che presunta. C'è molto di positivo nella protesta, ma se non si stigmatizza il negativo, senza sminuirne e sottovalutarne la portata, è certo che il gattopardo avrà la meglio, come finora è sempre stato, se non peggio.

    Leggete qui, e ascoltate soprattutto l'audio del convegno di Forza Nuova, cui ha partecipato Morsello... di fatto uno dei leader accreditati del Movimento dei Forconi.

    http://www.ilclandestino.info/2012/01/18/morsello-leader-dei-forconi-forza-nuova-nostro-unico-interlocutore-politico/
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    Congresso Nazionale di Forza Nuova
    10 dicembre 2011

    Martino Morsello

    Leader del Movimento dei Forconi
    Titolare del dominio movimentodeiforconi.it e .com
    Amministratore pagina ufficiale FB Movimento dei Forconi

    "Unica alternativa: La Rivoluzione , cosa che abbiamo pensato di iniziare. Ecco perchè guardiamo attentamente a cosa succede in questo movimento che si chiama Forza Nuova"

    "Noi non partecipiamo ai convegni di altri partiti. La rivolta credo che sia ormai alle porte. Per combattere questo sistema bisogna essere alternativi al sistema di potere dei partiti tradizionali."

    "Ecco perchè il mio augurio è che con Forza Nuova si possa fare un passo avanti nella lotta contro questo sistema di politica corrotta."

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  5. Forza Nuova?

    A parte che a questo punto mi verrebbe da chiedere, chi sta dietro a Forza Nuova? Ma non è molto più semplice pensare che ci stia dietro, molto banalmente, la Mafia?

    Non si muove foglia, che Dio non voglia...

    Melman

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  6. Il movimento dei forconi ha precisato fin dall'inizio che non avrebbe accettato "bandiere" di partiti, sindacati, associazioni.

    Forza Nuova ma di più Casa Pound sono organizzazioni che hanno nel loro DNA le politiche sociali e di antisistema che oggi vengono rivendicate ed è chiaro che i loro appartenenti siano dentro a questo movimento.

    Riproporre la contrapposizione tra destra e sinistra non ha alcun senso. Ci si misura sulle cose concrete.

    Acqua pubblica, o privata?
    OGM, o biologico?
    Grandi, o piccole opere?

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    1. Credo che tu abbia ragione, la protesta é troppo diffusa e capillare per pensare che sia stata organizzata da qualcuno e non sia invece il risultato di reale esasperazione.

      Ed ora sembra si stia diffondendo anche in Calabria.

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    2. http://www.lettera43.it/attualita/36969/ubbidiamo-solo-al-popolo.htm

      Intervista al Capopolo

      D. Adesso però dopo l’incontro potreste trovare una soluzione.
      R. Non credo proprio. L’unica soluzione è che Lombardo se ne vada a casa. Subito. Ha tradito i siciliani. Ha fallito. Via lui e tutti gli altri.
      D. In che senso ha tradito i siciliani?
      R. Non ha fatto applicare lo statuto come aveva detto. Non ha chiesto la defiscalizzazione della benzina. Devono andarsene via. Noi siamo qui per volere del popolo siciliano. Ubbidiamo soltanto al volere del popolo.


      Defiscalizzazione, ma solo per la Sicilia , beninteso

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  7. c'è molta gente in buona fede e con tutte le ragioni ma una rivolta con la ''divisa'' mi sembra strana ..come minimo non è spontanea ,è ben organizzata ..da chi? non mi meraviglierei se dietro dietro ci fosse ..berlusconi....la mafia...

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  8. la mafia sono i siciliani, non nascondiamoci dietro un dito, la mafia a casa mia non ci entra se io non voglio. infatti a casa mia non ci e' entrata. abbiamo SEMPRE cio' che vogliamo.
    quando leggo della colpa a questo o quel politico mi arriva la conferma di cio' che dico.

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  9. Caro Di Cori, leggo adesso la lettera del mio concittadino: non sto a dirle ciò che ognuno di noi sta operando, e siamo tanti, a sostegno del movimento "Forza d'Urto"... Su internet v'ha ciò che bisogna, chi sa cercare. In questa sede mi permetto di aggiungere le seguenti considerazioni: l'estensore della missiva è forse troppo rassegnato ad un 'destino' che, per fortuna, non è ineluttabile; se ancora per qualche giorno i benzinaj sono chiusi e lento appare il ripristino della normalità nelle forniture di carburante, chi le scrive -che molto cammina a piedi e parla con la gente vera, non quelli dei palazzi del potere- può assicurare che a livello di senso comune è passato ampiamente il messaggio che di rivolta ideale contro le vessazioni della casta dei politici, degli industriali corrotti e (loro sì) mafiosi si tratta, non solo e non già di rivendicazioni di categorìa. Sì, noi siciliani abbiamo più diritto degli italiani ad avere defiscalizzata la benzina, perché è nostra, la produciamo e la raffiniamo, il 40% circa di quella consumata in Italia: ciò a fronte del nostro Statuto autonomista che è del maggio 1946 (concesso non dalla Repubblica ma da Re Umberto II, la Costituzione repubblicana dovette adottarlo d'autorità), una autentica carta costituzionale che è non solo frutto del sangue perché qui nel 1943-46 ci fu una vera guerra civile contro lo stato unitario (era più forte l'idea indipendentista), ma anche rimonta, e molti intuiranno, alla Costituzione siciliana sia del 1848 sia del 1812, concessa da Lord Bentinck capo delle armate inglesi di stanza in Sicilia in collaborazione coi Borboni: idea per l'epoca affatto liberale. Quindi alcuni che discettano di "mafia" si lavino la bocca e cerchino di conoscere la storia prima di parlare a vanvera. Il popolo siciliano sta lentamente svegliandosi dal suo sonno, noi abbiamo il mare che ci divide dall'Italia, e se il professor Monti (frammassone 'a sua insaputa', come ironicamente si è detto...) non ascolterà le legittime richieste della gente... il resto verrà da sé. L'Occhio onniveggente vede, la Sicilia è un Triangolo d'Amore.

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