sabato 22 settembre 2012

Media & Comunicazione in Italia. Con l'emiro del Qatar venuto a Roma a farla da padrone.



di Sergio Di Cori Modigliani


Il guaio di farsi una cultura è che il processo richiede molto tempo, ti brucia la parte migliore della vita, e quando hai finito l'unica cosa che sai è che ti sarebbe convenuto di più fare il banchiere.
                                                                                                                                  ( Philip K. Dick )



Parliamo oggi, per questo week end, di Comunicazione & Media in Italia.
La notizia è la seguente: le notizie e le informazioni contenute in questo post sono vecchie di almeno una settimana.
A questo va aggiunto: tutte le notizie che vengono date in questo post sono state ampiamente già date e pubblicate sulla stampa italiana mainstream.
E ci mettiamo anche: non soltanto non c’è alcuno scoop e tantomeno alcuna novità, ma tutto ciò di cui si parla in questo post è robetta nota e già masticata”.
In che cosa consiste la notizia, dunque?
Esattamente in questo.
Ovverossia, nel raccontarvi la nuova fase della gestione da parte della cupola mediatica, il loro gestire la comunicazione giornalistica applicando la “Teoria del Paradosso”, perfetta e funzionale nella attuale Surrealtà, laddove dire la Verità, cioè le cose proprio come stanno, finisce per essere il principale veicolo di disinformazione per i cittadini.
Come è possibile che questo accada?
E’ semplice ed elementare.
Il mondo che ci hanno creato è un mondo che ruota intorno al concetto tribale di villaggio elettronico con diversi Totem da adorare, ai quali fare riferimento: la nuova religione ideologica del cittadino post-moderno schiavo della finanza oligarchica. Primo fra tutti “l’ossessione bulimica dell’informazione”. Ci hanno fatto credere che viviamo nell’età dell’informazione. Non è vero. E’ un trucco. Questo era vero vent’anni fa.
Noi adesso viviamo una fase successiva, dove le informazioni sono irrilevanti. Ciò che conta, oggi, (dedicato a chi vuole capire, quindi comprendere e pertanto sapere) non è l’informazione bensì “la connessione”. E’ tutto un altro mondo. Se io ho un dato B, oggettivo, il cui autentico Senso e Significato lo posso ricavare soltanto collegandolo a un dato A, oggettivo ma A e B sono collocati in due luoghi lontani, io non vedo  la relazione tra il punto A e il punto B e ottengo la seguente formulazione mediatica “falsificare la realtà dicendo la Verità”. Le informazioni, oggi, non servono a nulla, è ormai robetta per i feisbuchiani. Ciò che conta è la capacità di saperle elaborare in modo tale da poter creare la “adeguata connessione tra le diverse informazioni” e quando questo avviene, allora io ottengo il cosiddetto “flusso di informazioni”. Perché è così che funziona la mente umana. Per far ciò bisogna però essere in-formati, cioè “formati dentro”, il che vuol dire avere gli strumenti necessari  per poter decifrare l’informazione.
Faccio un  esempio: domani sui giornali leggiamo che Mr. Tizio è morto suicida. Sappiamo anche che Tizio era una persona importante che lavorava al ministero delle finanze. Da un’altra parte compare la notizia che Tizio era un pedofilo incallito e stava per scoppiare uno scandalo, ed essendo lui cattolico, per la vergogna si è ucciso. Da un’altra parte compare la notizia (piccola, ma resa pubblica) che il giorno prima del suo suicidio era andato a cena con Mr. Caio, finanziere d’assalto, e poi era andato a una festa dove però non c’erano bambine, ma finanzieri. Le diverse notizie vengono comunicate. Se io faccio in modo che nessuno attui la connessione tra queste diverse e lontane notizie (eppure esistenti) spostando l’interesse verso le preferenze sessuali di Tizio, farò scattare un maggior numero di connessioni con la notizia “Tizio è pedofilo” che con le notizie altre. Il tutto corrisponde a “una verità oggettiva”, perché Mr. Tizio era davvero un pedofilo incallito perverso. Ma è anche vero che aveva detto no a Mr. Caio, il quale, per colpa sua avrebbe perso di lì a una settimana 50 miliardi di euro e in un’altra zona lontanissima della rete c’è perfino la notizia relativa a uno scambio di lettere tra di loro e in un’altra zona ancora c’è addirittura la lettera. Ma per dieci giorni si parla soltanto del dramma della pedofilia e “il tempo delle inter-connessioni” si perde e così le altre notizie possono intanto essere oscurate, si può creare intorno un adeguato sbarramento: circondare quella notizia da altre dieci notizie che sostengono che quella lettera è falsa e che l’incontro non si è verificato, ecc.
Ciò che davvero conta, quindi, oggi, non è “l’informazione” bensì “la connessione”.
Dobbiamo imparare a connettere le notizie. Paradossalmente, oggi, la “vera informazione” oggi non la fa il giornalista, bensì il filosofo. La “sveglia” ai francesi, nel 2010, l’ha data un filosofo scomodo di 88 anni di età. Lui ha suonato la carica. Un giovanotto di quasi novant’anni. Si chiama Edgar Morin, e la corrotta classe di intellettuali francesi ha cominciato a interrogarsi di nuovo, a porsi domande, a cercare, per l’appunto, le connessioni. Non le risposte, le connessioni.  La “sveglia” agli americani narcotizzati da Bush & co.l’ha fornita il grande filosofo Richard Rorty a metà dello scorso decennio, prima di morire, insieme al più grande epistemologo vivente, il filosofo Hilary Putnam. Il filosofo Rorty non sapeva neppure che cosa fosse la BCE o Mario Monti o la situazione italiana, eppure otto anni fa spiegava come in Italia il potere sarebbe stato preso da una elite aristocratica di tecnici. Ci insegnava a connettere i fatti. Ma lui non aveva informazioni: aveva fatto le connessioni.  A sua volta, da vent’anni, il filosofo Putnam elabora la sua teoria sul Vero e sul Falso, cercando di spiegarci come il potere “sia arrivato al diabolico punto di potersi permettere il lusso di dire addirittura la verità, che diventa un falso in quanto non viene connessa a una ricezione collettiva di massa e ciò che conta nell’attuale fase non è il dato, bensì la connessione tra i dati, senza questo il dato svanisce perché non può essere comunicato, quindi una Verità diventa una Non Verità”.
Questa lunga e forse noiosa premessa era per introdurre una notizia pubblicata qualche giorno fa. Interessa tutti perché è di natura governativa. Ed è anche di natura militare strategica, e se si vanno a fare delle connessioni, allora si riesce a comprendere che cosa c’è sotto (o dietro) e si capisce anche perché una “notizia così curiosa come questa” non abbia avuto nessuna risonanza, nessun commento, nessun seguito. Nada de nada. Nicht. Nothing.
Per me, appunto, la notizia è questa: una notizia che viene data ma non viene diffusa e discussa. Perché?
Ecco i fatti nudi e crudi

Firmato accordo fra Ansa e agenzia Qatar Qna
Ambasciatore: aperti a investire in Italia
18 settembre, 17:56
Fine modulo

ROMA - Un accordo per rafforzare lo scambio non solo di informazioni e di foto, ma anche di prodotti multimediali tra l'ANSA e la Qatar News Agency (QNA) è stato firmato oggi a Roma, nella sede dell'ANSA, dall'ambasciatore del Qatar in Italia, Soltan Saad Al-Moraikhi, e dall'amministratore delegato dell'ANSA, Giuseppe Cerbone. Un accordo che si inserisce nel quadro degli ottimi rapporti tra Italia e Qatar e che mira a dare un ulteriore impulso alla collaborazione già esistente tra l'ANSA e la QNA, che riguarderà oltre ai prodotti multimediali, anche la copertura di eventi e la formazione dei giornalisti. "Siamo molto felici dell'interesse dell'Italia per il Qatar, un interesse che è davvero reciproco. Con questo accordo con l'ANSA vogliamo prima di tutto fare arrivare le notizie al cittadino", ha commentato l'ambasciatore Al-Moraikhi. Informazione, istruzione e salute, ha spiegato, sono tre settori in cui l'emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa Al Thani, "sta concentrando gli sforzi al fine di favorire lo sviluppo umano, ovvero il benessere fisico e mentale dei suoi cittadini". Il Qatar, ha sottolineato l'ambasciatore, può vantare un "sistema sanitario all'avanguardia e totalmente gratuito" e "una rete di università tra le migliori al mondo". Per l'emiro l'istruzione e la conoscenza sono un obiettivo prioritario che spiega l'interesse per lo scambio di informazioni con l'ANSA, per "fare arrivare al cittadino" le notizie riguardanti un paese come l'Italia la cui cultura "viene percepita da noi come molto vicina", ha sottolineato Al-Moraikhi. Il Qatar è un paese "aperto agli investimenti nel mondo", come testimoniano in recenti ingressi in società in Francia e altri paesi europei, in particolare nei settori immobiliare e dello sport. "Anche in Italia abbiamo realizzato vari investimenti nel settore energetico, in Costa Smeralda", e diverse società italiane stanno partecipando ai grandi progetti di infrastrutture avviati in Qatar in vista dei Mondiali di calcio del 2022 che l'emirato ospiterà."Noi intendiamo rafforzare i rapporti in tutti i settori e speriamo di poter realizzare sempre più investimenti in Italia", ha detto l'ambasciatore che ha confermato la partecipazione del Qatar all'Expo 2015 di Milano, per la quale "abbiamo alcuni progetti di investimento in fase di studio". "Siamo pronti a valutare tutte le proposte, anche in occasione di una prossima visita del presidente del Consiglio Mario Monti in Qatar".
Questo articolo è stato pubblicato dalla stessa ANSA (agenzia di stampa ufficiale dell’Italia, ovverossia: la voce ufficiale della Repubblica nel campo della comunicazione) il cui amministratore delegato ha letto l’articolo che voi vedete in conferenza stampa. Leggetelo con attenzione.
E adesso facciamo le dovute connessioni:
A). L’Ansa firma una joint venture con l’emiro del Qatar.
Ma chi è l’emiro? (non lo spiegano). Perché l’emiro arriva adesso? (non ce lo dicono). Come mai un (apparentemente) affaruccio è “talmente” importante da spingere l’emiro in persona a venire qui a firmare l’accordo? Quali sono i rapporti con l’emiro?( non ce lo dicono). Come mai Monti va in Qatar? (non ce lo dicono).
Il Qatar è una nazione fondamentale in questo momento nel mondo.
Piccolo staterello sul Golfo Persico (è grande circa 15.000 km quadrati, ampio quanto Lazio, Umbria e Toscana messe insieme) ha una popolazione di circa 1,5 milioni di abitanti. Ha un pil intorno ai 240 miliardi di euro, superiore a quello della Grecia, corrispondente a circa 1/8 di quello italiano. Quest’anno ha avuto un aumento del pil del +18,5% sull’anno precedente ed è la seconda nazione al mondo come ricchezza pro.capite, circa 120.000 dollari ad abitante. Una meraviglia. Così l’Ansa e il governo ci hanno presentato il Qatar. Ed è la verità.
Ma come dice il Talmud  “una mezza verità è una menzogna intera”.
Perché c’è dell’altro.
Il 78% della popolazione versa in uno stato di “totale e assoluta povertà”.
Il 25% del budget nazionale è destinato all’acquisto di armi. I tre venditori sono, nell’ordine di importanza: Gran Bretagna, Italia e Francia.
Con esultanza, l’ambasciatore qatariota Al-Moraikhi ci ha spiegato che “in Qatar regna l’armonia politica e non esistono conflitti”. E’ vero. L’opposizione non esiste. Non esiste, se è per questo, neppure la maggioranza. Non esiste il parlamento. Non esistono partiti politici, sono vietati per Legge. In Qatar l’attività politica, come noi la intendiamo, è vietata. Sono vietate anche associazioni private. Il sistema è retto da “una monarchia assoluta islamica”, un’unica famiglia, gli El-Thani, governa il paese e possiede il 95% della ricchezza nazionale. Quindi i conti veri sono: i 245 miliardi di pil vengono distribuiti tra i 224 membri della famiglia reale. Al resto del paese (ovvero il 99,999992% della popolazione) che conta 1.432.867 abitanti va il 4,8% del pil pari a 12 miliardi di euro. Tra questi esiste una classe di vassalli (li chiamano “funzionari governativi con delega reale”) che sono circa 8.000 persone che percepiscono il 90% di quel 4,8%. La maggioranza della popolazione vive di stenti. Nel paese c’è uno dei più alti tassi di mortalità infantile del mondo, il più alto tasso di denutrizione infantile nel mondo islamico; alle donne è vietato l’accesso al mondo del lavoro. Non esiste rete ferroviaria. Non esiste rete di autobus. Non esiste rete idrica al di fuori della capitale Doha, piena di alberghi a 5 stelle dove vanno i nostri imprenditori mitomani. Nel 75% del territorio abitato non esiste energia elettrica. L’emiro è il più importante fornitore di petrolio dell’Italia e il proprietario al 59% della emittente Al Jazeera. La famiglia è mussulmana religiosa fondamentalista e applica la Shariya. L’emiro ha spiegato all’Italia e all’Ansa che in Qatar “esiste il servizio sanitario nazionale gratuito e tra i più avanzati del mondo”. E’ vero. Ma il 75% della popolazione non ha i mezzi né economici né pratici per raggiungere gli ospedali a Doha, dato che non esistono mezzi di comunicazione. In ospedale ci vanno soltanto gli emigranti che lavorano nei campi di petrolio. L’emiro ha anche aggiunto “abbiamo un ottimo sistema di istruzione pubblica gratuita”. L’analfabetismo raggiunge la cifra del78%.
L’Ansa ci ha spiegato, per bocca del suo direttore, che “con questo accordo, il sistema di telecomunicazioni e l’intero sistema mediatico italiano fa un balzo in avanti anche dal punto di vista culturale”. Con una nazione come questa?
Si dà il caso che l’emiro sia diventato l’azionista di maggioranza dell’Unicredit: possiede il pacchetto di maggioranza delle azioni, acquistato nel gennaio del 2012 e gestito da un delegato ufficiale –nominato personalmente dall’emiro-  presso il consiglio di amministrazione della banca, che si chiama Luca Cordero di Montezemolo e rappresenta il Fondo Qatar. A lui,  l’emiro ha affidato l’appalto per gestire la costruzione degli impianti sportivi per i mondiali di calcio nel 2022, in una nazione dove il calcio è praticato dallo 0,6% della popolazione: hanno quattro campi di calcio. Per vedere una partita il costo del biglietto è pari allo stipendio di una famiglia per complessivi 45 mesi. Subito dopo aver firmato quest’accordo, l’emiro si è incontrato con la signora Tarantola, presidente della Rai, ex banca d’Italia che ha gestito –sempre per conto dell’emiro- l’acquisizione del pacchetto di maggioranza di Unicredit lo scorso gennaio. L’emiro, commosso dalla “situazione di difficoltà dell’Italia” ha dichiarato di essere a disposizione per coprire il buco della Rai di 289 milioni di euro di debito, attraverso prestiti agevolati di Unicredit (che gestirà Montezemolo in persona) e attraverso delle nuove joint venture con la concessionaria di pubblicità della Rai. Tradotto in cifre, vuol dire che Al Jazeera sta prendendo il controllo del sistema ufficiale governativo delle notizie italiane, passando per il business.
Senza che all’Italia sia stato detto nulla.
Anzi: peggio. AVENDEGLIELO DETTO.
Tutto ciò è stato gestito personalmente dal presidente del colosso finanziario J.P.Morgan, venuto a Cernobbio apposta per incontrarsi privatamente –e ufficialmente davanti a tutte le telecamere italiane- con l’emiro, Monti, Passera, la Tarantola, Montezemolo. 30 ore dopo quest’incontro J.P.Morgan ha gestito la vendita di 1,7 miliardi di euro di quote dello Snam-Eni all’emiro del Qatar che quindi si appropria della gestione e produzione dei campi petroliferi in quota Eni in Qatar. Tradotto vuol dire: il Qatar da l’altro ieri si venderà il petrolio a se stesso. Il contribuente italiano pagherà soltanto le accise.
Questa connessione mi consente di comprendere un mistero che risolve il mio quesito:
“Come mai l’Italia –insieme al Regno di Spagna- è l’unica nazione in tutta l’Europa occidentale che non ha dato la notizia delle proteste islamiche contro il famigerato filmaccio nel modo in cui è stata data nel resto del continente?
Adesso lo so.
Ecco come la notizia era stata data altrove:
“In questi giorni stiamo assistendo….ecc…..ecc….tutto ciò è nato su una precisa scelta della emittente Al Jazeera su indicazione dell’emiro del Qatar. L’emittente qatariota, infatti, ha deciso di diffondere sulla propria rete, dopo averlo tradotto in venti diverse lingue arabe, un film di serie inferiore che in Usa non aveva trovato nessuna collocazione sul mercato, ed era stato venduto per una manciata di dollari a un modesto canale satellitare del sud della California che lo trasmetteva on demand”. Quando Al Jazeera ha diffuso il film, fino a quel momento il film era stato richiesto da meno di mille utenti. Nessuno lo aveva visto. Nessuno lo voleva vedere. Nessuno lo voleva né comprare né vendere. Semplicemente “non esisteva sul mercato”. L’ha posizionato Al Jazeera.
La domanda che oggi pongo ai miei lettori è la seguente: voi ritenete che da una nazione come questa noi abbiamo davvero da imparare?
Seconda domanda: voi ritenete che sia normale che l’Ansa finisca per diventare socia di Al jazeera?
Terza domanda: voi non pensate che i cittadini avrebbero diritto di sapere su quali basi il premier Mario Monti ha dichiarato di “aver deciso di andare in visita ufficiale nell’emirato del Qatar, nazione amica, e punto di riferimento costante sia del governo che dell’imprenditoria avanzata italiana” e non dovrebbe spiegarci  per fare quali “affari di interesse nazionale?”   
E’ stata piena di notizie e di informazioni, la rete, in questi giorni.
Quasi nessuna –tra le notizie più importanti- è stata presentata e offerta alla addormentata nazione italiana attraverso le sue “giuste connessioni”.
Altro esempio:
L’11 settembre 2012, il Ministro delle Finanze giapponese Tadohiro Matsushita, da vent’anni politico di primaria importanza nella gestione keynesiana della nazione, dopo essere stato ricevuto dal suo primo ministro Onda che aveva appena parlato con il responsabile del Fondo Monetario Internazionale a Tokyo, è tornato a casa e si è impiccato. La notizia ufficiale è stata che un quotidiano nipponico stava per rilevare che da 22 anni il ministro aveva una relazione extra coniugale. 24 ore dopo, in Cina, iniziano le contestazioni violente anti-nipponiche . L’imperatore, preoccupato, affida a Shinichi Nishimiya, giovane economista, la carica di nuovo ambasciatore in Cina. Appena nominato arriva a Pechino. 24 ore dopo muore avvelenato. Si sostiene che era allergico al cibo cinese ma non lo sapeva.
Tutto ciò è stato pubblicato in Italia, nel senso che la notizia è uscita dovunque.
Ma va connessa.
Uno degli eventi più censurati in tutta l’Europa della zona euro:  parlare del Giappone.
Non si parla di questo paese.
Perché il Giappone è pericoloso. Come sono pericolosi l’Argentina e il Brasile.
Il Giappone è l’unica nazione capitalista al mondo che da diversi decenni ha trovato la sua personale quadratura del cerchio: keynesiana in economia, tradizionalista in politica; progressista nel sociale, conservatrice nel privato. Sono riusciti a sintetizzare l’imperatore e il welfare. Il suo pil è di 3.800 miliardi di euro all’anno, superiore del 125% a quello italiano. Il suo debito pubblico è di circa 4.700 miliardi di euro, pari al 137%. L’inflazione è al 2%, la disoccupazione è all’1,5%. I dati economici ci dicono che quest’anno il Giappone cresce del +3,5% e che per il 2013 è accreditato di un +4,8%. In Italia tutti i partiti politici sostengono che “il vero problema consiste nell’immenso debito pubblico e bisogna tagliare perché se lo stato investe arriva l’inflazione”. Come mai il Giappone, invece, sta applicando la MMT- adattandola alla sua realtà- e ogni anno aumenta la spesa pubblica e ogni anno invece di “finire nel baratro” migliora la propria situazione, non ha la nostra inflazione, non ha i nostri conflitti sociali, non ha la nostra povertà? Il suicida ministro aveva dichiarato venti giorni fa “tanto più lo stato investe su se stesso attraverso grandi infrastrutture per la collettività, soprattutto nel campo della ricerca scientifica, nell’innovazione tecnologica e nell’istruzione pubblica di massa, tanto più si abbatte la disoccupazione, si allarga il consumo interno e si crea ricchezza collettiva. Siamo pronti a lanciare un nuovo piano di investimenti per il 2013 nell’ordine di 2.000 miliardi di dollari per la riconversione totale dall’energia nucleare all’eolico, fotovoltaico ed energie ecologicamente sostenibili. Nel 2015 avremo un disavanzo di quasi 7.000 miliardi di dollari, pari al 145% rispetto al pil: ma saremo una nazione evoluta, dove a tutti i cittadini verrà garantita, oltre alla sicurezza del lavoro per tutta la vita, anche la salute e la salvaguardia del proprio futuro”. Il responsabile del Fondo Monetario Internazionale, ascoltando queste parole, ha protestato formalmente sostenendo che si trattava di una follia.
Quel ministro dieci giorni dopo si è impiccato. Il suo discepolo è morto avvelenato.
Mentre Al Jazeera dal Qatar diffondeva il video.
Sono io che sono un demente, oppure tutto ciò merita delle riflessioni?
Quantomeno l’apertura di un dibattito costruttivo al di là del gossip quotidiano, che cosa ne dite?
Quanta gente c’è in Italia che non sa che il Giappone seguita a progredire  applicando la MMT?
Come mai Mario Monti in Giappone, che è la terza potenza economica planetaria, non ci va?
Buon week end a tutti.

47 commenti:

  1. (Buon WeekEnd un paio di coglioni!!! E come al solito, ogni volta che leggo un suo articolo caro Sig. Sergio, mi ritrovo a non dormire per notti intere. La ringrazio per quello che fa. Sicuramente Lei lo fa perchè prova piacere nel farlo...e noi oltre al piacere lo troviamo un utilissimo punto di riferimento per la VERA informazione. Buon WeekEnd a Lei!)

    - Ale Manetta -

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  2. Egregio, son mesi che la leggo, e questo ottimo articolo sarebbe da pubblicare in tutti i giornali dove sia possibile pubblicarlo, oltre che in tutti i siti sia italiani che esteri, i.e:
    Globalresearch.ca , Voltairenet.org, Pravda.ru, ecc...
    Distinti saluti,
    Yahuwah.

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  3. Onestamente, avrei preferito presstv!

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  4. Ok.
    La NATO è in guerra contro il Giappone e noi, suoi miserabili sudditi, ci impegniamo a tirare a campare svendendo l'argenteria di famiglia ai soliti bastardi, pardon alleati, pronti a stringerci la gola.
    Che l'attuale dirigenza italica faccia il paio con le peggiori canaglie del pianeta è antropologicamente inevitabile. Da un Paese governato da figuri come Monti e Napolitano non ci si può aspettare di meglio.
    E' ripetivo sino ed oltre la nausea parlare del nostro parlamento: del PDL, del PD, dell'UDC, di tutti quei fecalomi che inquinano le sacre acque della democrazia.
    Qui non occorre un serio programma riformista, serve lo sturacessi.
    Oggi Hollande ha scambiato bacetti con la culona (ovviamente è un francesismo) di Berlino. Un po' alla volta anche a messieur le president si sta staccando la maschera. E la faccia che si intravede lascia il sapore del deja vu.
    Spero di incontrare alla conferenza di Rimini sulla MMT anche qualche lettore di questo blog. Nel caso qualcun altro ci andasse lo segnali pure, magari Modigliani in persona.
    Sarebbe l'occasione per dare testimonianza della sua incontestabile esistenza...

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  5. Mi associo al precedente commento. Anche io ho poi difficoltà a dormire bene la notte. Comunque complimenti davvero per l'articolo, grazie per averlo scritto.

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  6. Sì, è così. Oltre all'informazione funziona così anche la scienza in generale. Hai tanti dati, devi sequenziarli nel modo giusto, e se sei in gamba e/o disponi degli strumenti metodologici giusti, capisci ciò che anche altri guardano ma non vedono.
    A quel punto il compito dello scienziato è quello di disseminare la conoscenza. Lei perché lo fa? Me lo chiedo spesso.

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  7. Le connessioni... Ci sono strani precedenti sui quali mi piacerebbe sentire il Suo parere.
    L'emiro del Qatar (società Ramco) nella primavera del 2010 voleva comprare l'industria chimica di base italiana Vinyls ( http://blog.alibertieditore.it/2010/04/29/lisola-dei-cassintegrati-%C2%ABvendita-della-vinyls-aperte-le-buste%C2%BB/ ).
    L'affare sembrava fatto, quando a un passo dalla firma dell'accordo Ramco si ritira.
    Il giorno prima della tanto attesa firma il ministro Scajola - ministero sviluppo economico che segue le trattative - si dimette (la casa a sua insaputa).
    L'Eni di fatto riesce a sabotare questa vendita (http://www.isoladeicassintegrati.com/2010/05/12/ramco-si-ritira-dalle-trattative-un-fallimento-del-governo-e-i-soliti-giochetti-delleni/ ) e così pure le successive trattative con altri interessati. Ad esempio anche il fondo svizzero Gita si ritira inspiegabilmente a un passo dalla firma.

    Riporto una notizia di ottobre 2009:
    "BERLUSCONI, CON QATAR MATRIMONIO DAL RISULTATO STRAORDINARIO
    ''Mettere insieme la fonte dell'energia, con il Qatar e la testimonianza della storia dell'uomo e dell'arte, con l'Italia e con Venezia, e' un matrimonio che puo' dare un risultato straordinario. Cominciamo con questo fidanzamento e andiamo avanti verso una collaborazione ancora piu' ampia''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alla cerimonia inaugurale a Venezia del rigassificatore Adriatic LNG, parlando davanti all'emiro del Qatar, Sheikh Hamad bin Khalifa Al-Thani.
    19-10-09 (ASCA) - Venezia, 19 ott
    http://www.asca.it/news-GAS__BERLUSCONI__CON_QATAR_MATRIMONIO_DAL_RISULTATO_STRAORDINARIO-868012-ORA-.html

    Ipotesi: che l'emiro del Qatar sia stato indotto a lasciar perdere la Vinyls con la prospettiva di prendersi l'Eni?

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  8. ....ma non si parla del Giappone perché è già in piedi dopo la catastrofe dello tsunami mentre in Emilia sono ancora in tenda..è ovvio come mia nonna!!
    Ironia a parte(è una mezza battuta)... grazie Sergio per la lezione e per gli esempi che oggettivamente fanno venire la pelle d'oca.
    Credo che la strategia del "sistema" sia quella di lavorare in leva sulle emozioni dei lettori e per essere credibili devono raccontargli "una" verità ..non "La" verità (quindi la frazionano) così i lettori si sentono legittimati ed appagati emozionalmente e non si pongono domande!
    L'obbiettivo è annullare il pensiero cosciente e critico attivando subito una reazione emozionale legittima.
    Ecco perchè c'è gente che esce di testa dinnanzi a talunne tesi e domande, perchè esse con la loro logica insinuano nella coscienza un dubbio che colpisce l'emozione delegittimandola!
    Quindi mai porre un lettore innanzi ad una domanda a cui lui debba trovare risposta!!!

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    1. Domanda: Israele sta a guardare? in fondo stanno arabizzando l'Italia...

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    2. Pero' i fessi siamo (sempre) noi! Che ci aspettiamo dal sistema che ci 'appaghi' emozionalmente!!!!!! Ma ci vogliamo rendere conto?

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    3. Eravamo fessi...e non c'è niente di male!
      Si fa esperienza, si acquisisce conoscenza, si cresce in coscienza!

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  9. Ho scritto a Telese per chiedere come si poneva sul discorso BCE che non è prestatrice di ultima istanza (scandalo) e tutto ciò che ne concerne.
    Mi ha risposto dopo 45 secondi dicendo avrebbe dato battaglia!
    Ho scritto a Telese subito dopo dicendo che lei, il Maestro Magaldi e Beha dovreste essere quanto meno opinionisti saltuari per PUBBLICO il nuovo quotidiano che ha fondato....nessuna risposta.
    E NESSUNA BATTAGLIA.
    MARCO GIANNINI

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  10. Dal Corriere di oggi.
    Fiat al governo: «Restiamo in Italia
    Investimenti solo con la ripresa»
    Cautela fra i sindacati:
    «Bene le intenzioni,
    ora vogliamo vedere i fatti»
    Ognuno legge quel che vuole. Quel "Restiamo in Italia" rassicurante
    o quel "Investimenti solo con la ripresa" come se non fosse affare loro.
    Ognuno legge e interpreta.
    Puo' non sapere i dati sociali del Qatar ma sa benissimo delle condizioni sociali delle popolazioni arabe.
    Uno puo' non sapere niente del MMT o di qualsiasi altra teoria economica ma non puo' dire di non sapere come i partiti hanno utilizzato le nostre tasse. Dello sperpero dei nostri soldi e della continua richiesta di altri soldi per continuare la festa.
    Non e' solo un problema di connessione. O di proposte alternative.
    Di cultura o ignoranza. Forse una malattia che piano piano e' entrata in un contesto sociale nel quale e' stata abolita la solidarieta'? Dove quel che succede e' solo personale e mai diventa problema comune. E quindi senza risposta? Non lo so.
    Una volta certe cose si chiamavano semplicemente ipocrisia, cattiva amministrazione, ladrocinio o semplicemente nei futuri libri di storia "Il grande esproprio dei fessi".

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    Risposte
    1. sono caratterialmente e culturalmente incline ad appoggiare la tesi di questo anonimo; penso che in Italia ciò che davvero diventa assolutamente necessario , oggi e adesso, sia una mutazione antropologica del tessuto esistenziale della nazione, per ritrovare il Senso e quindi restituire dignità al Significato dell'essere civile nella collettività. Restituire dignità a concetti obsoleti come egoismo, ipocrisia, ladrocinio. I giornali usano termini come (cito dal corriere della sera) "...certo che Renata Polverini dovrà assumersi la responsabilità politica dei fondi elusi...." "elusi"? Questa è una disgustosa modalità gesuitica di non assumersi la responsabilità personale, politica, mediatica, di identificare il governo laziale della Polverini per ciò che è "un governo di ladri consapevoli". Nella mente di chi legge, il termine "eluso" suona quasi elegante, addirittura un invito. Ritornando al Senso, si riscopre anche la funzione di Valori alti e forti come quelli indicati dall'anonimo nel suo commento, perchè si ritrova il concetto di solidarietà, ormai abolito e cancellato dalla pratica umana quotidiana in Italia. Siamo rimasti Il Bel Paese soltanto grazie alla Natura che ci ha regalato la meraviglia della nostra ricchezza paesaggistica in ogni regione, e viviamo di rendita immeritata grazie ai nostri predecessori antenati: le città d'Arte sono frutto di ingegni lontani vissuti centinaia di anni fa. Oggi, noi italiani, non siamo più Brava Gente. Si riparte da qui, non accusando altri, o qualcuno fuori, o lontano. Il prezzo dell'edonismo berlusconiano e del consumismo piccolo-borghese e dell'abbattimento della Cultura è stato questo: ha prevalso la parte gretta e avida. Non dimenticherò mai un breve colloquio ascoltato in un bar a Roma tra due avventori, due anni e mezzo fa, non appena arrivato dall'estero dove avevo vissuto per 25 anni. Allora, pochi si rendevano conto dello stato deplorevole della nazione. C'erano due che parlavano di imminenti vacanze mentre prendevano un caffè al bar e uno chiedeva all'altro: "e tu che fai?" e l'altro, con un'aria davvero scocciata gli ha risposto: "Eh! Che te devo dì, ci ho pure la suocera. Vorrà dire che pure quest'anno andremo alle solite Maldive".
      I risultati di quest'idea del mondo, gli italiani, cominciano vagamente a toccarli con mano oggi.

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    2. Purtroppo il problema e' enorme. Pensavo al movimento americano che puo' permettersi di gridare "Noi siamo il 99%" ed essere credibile.
      Scopriranno anche loro che non e' cosi'. Noi sappiamo che in piazza il poter gridare "Noi siamo il 49%" e' già tanto. Il ladrocinio, l'ipocrisia non sono solo nascosti, peggio sono permessi e sono d'obbligo. E' il prezzo che si paga per una sicurezza. Si gira la testa. E la solidarieta' si manifesta al incontrario. Il giornalista puo' dare del ladro al furbetto disoccupato che si e' in qualche maniera comprata quella piccola sicurezza che e' una pensione di invalidita' ma non chiedera' di medici e di commissioni che l'hanno approvata. Sa che tutto e' un blocco unico. Tolto un mattone, chi e' nel sistema sa che se iniziano le differenze si rischia il crollo. C'e' chi la chiama omerta' ma e' di fatto una solidarietà' di tutto quel settore. Ladro non e' nemmeno il povero ma semplicemente chi non appartiene. Si puo' giocare con le denunce, coi processi.(per elusione. naturalmente) Quelle cose infinite che tutti conosciamo che non portano mai al castigo del colpevole. Semplicemente perche' il castigo di un colpevole aprirebbe una voragine. La solidarieta' sta tutta nelle loro mani e finché dura significa impunita'. Il loro modello e' una societa' per azioni. Hanno la maggioranza, non importa come se la dividono. Dalla spartizione dei utili, qualsiasi tipo di scontro vi sia fra di loro, noi ne siamo tagliati fuori. E giustamente.
      Se non sei capace di lasciare la macchina a casa quando ti aumentano la benzina, quando ti dicono devi pagare questa tassa, calcolatela e portamela e sai che sei solo e che non ci sara' mai una
      risposta' dei tuoi simili, allora l'unica speranza e' essere simile a loro. Da questo fronte non temono niente. E' proprio la loro struttura che per durare deve proporre e riproporre le stesse cose.
      Nuove clientele, nuova burocrazia. Non vi e' settore loro che sappia soluzionare un problema. Se si vuole una soluzione bisogna assumere piu' personale, I medici lo chiedono, i giudici lo chiedono, la polizia lo chiede, gli insegnanti lo chiedono.
      Lo sappiamo tutti, siamo seduti davanti al fiume, aspettando che passi un cadavere. Purtroppo il nostro. Ma anche il loro.

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  11. ...ma! Cosa dire o meglio cosa non dire e pensare!? Mi viene solo una gran voglia di scendere in campo e fare qualcosa (ovviamente non saprei cosa!) per me stesso e per tutti quelli come me (io credo ancora tanti!) che hanno pochissimi valori ma fondamentali. Vorrei far esplodere la mia rabbia e disillusione per le cose del mondo in qualcosa che vada oltre l'interesse dell'oligarchia finanziariamente spazzar via questi "dittatori" che ci hanno indotto a crearci una falsa idea del concetto di libertà personale...

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    1. Continuo... Falsa libertà personale... Intendo dire che ci hanno (anche questo ci hanno impersonale mi crea disagio in quanto per assurdo potrebbero essere anche persone delle quali non immagineresti mai!) messo nelle condizioni di finto benessere per annichilire il nostro pensiero e renderci amebe. Oggi fregarci e' come rubare delle caramelle ad un bimbo...

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  12. Ho fatto "la mia connessione"
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/23/giappone-traballa-limpegno-antinucleare/357781/

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  13. Quindi in Qatar ci sono 224 reali che si spartiscono un miliardo a testa ogni anno, 8.000 vassalli che se ne prendono un milione ciascuno, e quasi un milione e mezzo di schiavi che prendono meno di mille euro l'anno. Caspita che bella monarchia! E questi sono quelli che si stanno comprando l'Italia. Unicredit, presa, Valentino e bulgari, presi, mezza Sardegna, presa, adesso anche l'informazione. Ma che bel futuro ci aspetta! Ma la legge islamica non vietava alle banche di prestare con profitto? O forse questi sono islamici solo quando fa comodo a loro? Con rispetto per tutte le religioni, lo dico, anche se non sono credente, per fortuna.

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  14. Articolo denso di informazioni e superbo per la riflessione sulla “formazione” interiore, indispensabile laboratorio per informazioni plurime o deviate o manipolate.
    Concordo sul senso di responsabilità, che ogni essere umano “adulto” deve avere ed esercitare sempre, per poter essere un cittadino civile, onesto, rispettoso delle leggi e delle regole in generale di un Paese evoluto.
    Quanto al campo legislativo, l’Italia è "evoluta" al massimo, legifera abbondantemente ad ogni piè sospinto grazie a nuovi governi, nuovi assessori, nuovi onorevoli, nuovi consiglieri regionali ecc. ecc.
    Il problema è la mancata osservanza delle leggi e delle regole, soprattutto da parte di chi le propone e cioè i parlamentari, se riducono o ridimensionano privilegi e retribuzioni faraoniche (le loro o quelle dei loro colleghi onorevoli), o la istantanea osservanza applicata al popolo pagante e non pensante, a scàpito del proprio benessere presente e futuro.
    La grande corruzione alberga facilmente in chiunque, in un Paese che non ha mai nutrito rispetto per la propria Nazione. Non siamo mai stati un Paese civile e sovrano, e non lo siamo più del tutto dal 1945 grazie alla resa del Regno d’Italia agli Alleati fatta passare per “armistizio”, che è cosa diversa dall’arrendersi.
    Siamo uno Stivale dentro cui è ben stretto il piede del conquistatore americano, britannico, francese…
    Siamo tante Regioni unite forzatamente, senza voglia e senza rispetto, consapevoli soltanto di dover fingere obbedienza al comandante di turno periodicamente considerato “Presidente” della Repubblica.
    In realtà siamo un’Azienda appendice USA.

    I partiti politici dovrebbero essere l’espressione socio-politica dei cittadini che spontaneamente vi fanno parte attiva oppure li eleggono.
    In realtà sono anch’essi comitati di affari o piccole grandi aziende intente a macinare profitti finanziari, economici, strategici o di sopravvivenza nella jungla dei vari poteri.
    I partiti politici sono guidati da Zar sempiterni, che quando son costretti a lasciare lo scranno diventano eroi o guidano altre associazioni o fanno i consiglieri di Banche o Fondazioni.Non pagano mai e non restituiscono mai il maltolto.

    Maturare senso civico e di appartenenza è impresa titanica e di pochi, in queste condizioni che proteggono in fortini d’acciaio politici e affini, mentre impoveriscono intellettualmente – oltre che economicamente – tutti gli altri.
    Leggere, pensare, dedicarsi alla propria “cultura” in modo autonomo (tralasciando ogni commento sul pubblico servizio scolastico che progressivamente perde qualità e risorse economiche, con il fine di ridurre l’struzione e renderla a malapena sufficiente a leggiucchiare e scarabocchiare) prevede abbondanti quantità di tempo che, se costretti ad esercitare qualsiasi attività lavorativa anche sottopagata, per diverse ore al giorno, non permette il giusto recupero di energie per la mente perché il corpo reclama riposo o non si è nelle condizioni di utilizzo delle proprie capacità intellettive e cognitive.

    Non a caso i noti cervelloni che vengono nominati a Capo di governi o banche o di organismi importanti per la vita economica del Paese, escono da scuole private gesuitiche.
    La cultura e la sapienza non possono appartenere al popolo, secondo le dittature mascherate da falsa democrazia come la nostra.

    Evolvere per capire davvero cosa stiamo vivendo, qui ed ora, non è un processo rapido e di una sola generazione, ma certo abbiamo il dovere di iniziare da qualche parte e passare alle prossime generazioni – se non ci sterminano prima con i veleni rilasciati nell’aria e nei cibi, nelle medicine e attraverso false suggestioni psicologiche oppure con le armi ad alta tecnologia per l’acquisto delle quali non c’è crisi che possa eliminarle dai piani finanziari in accordo NATO.

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    1. L’Italia non e’ mai stata una nazione dal 1861, quando i piemontesi invasero il sud, e si appropriarono delle ricchezze del Regno delle Due Sicilie, investendo i soldi rubati nel nord! Sono calabrese, ho fatto l’universita’ a Firenze, e poi ho vissuto anche all’estero per tanti anni. Ho subito piu’ razzismo in Toscana (‘terrona’ o ‘calabrotta’ buttato li’ per scherzo ma sul serio; ovviamente senza fare di tutta l’erba un fascio) che all’estero. Questa e’ l’Italia, signori! Cosa vi aspettate?

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  15. Bunga bunga & Co.! Mi sono sempre chiesto se non era caso invece votare un Berlusconi, scomodo a quasi tutti. Se non altro dava fastidio a certi ambienti. Figuriamoci se importava "la morale".

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  16. caro sergio,
    posso dire di esser felice di averti incrociato a caso sul blog di Grillo, pochi giorni fa...questo della necessità delle connessioni delle informazioni è un articolo prezioso...tanti in rete si sentono padreterni, solo perchè da tempo presenti con i loro blog e non rinunciano a cambiare le loro inclinazioni politiche, mentre oggi è chiarissimo e si intuisce anche da inesperti che chi si dedica alla "politica" fa tutt'altro che essere a disposizione dei cittadini e propri simili.
    importantissime dunque le connessioni che tu ci spieghi perché altrimenti restiamo analfabeti sul piano della comunicazione, anche se laureati di vecchia data.
    quello che mi chiedo dopo questa lettura, come dopo ogni lettura che mi scuote nel profondo su questi temi, è questo:
    ma i padroni del mondo del momento contemporaneo e i loro utili vassalli, cioè emiro del quatar, monti passera tarantola, fu berlusconi- che in un post sopra si trovò comicamente, involontariamente, fortuitamente "connesso" sponsalmente con Cultura e Venezia-.... sono consapevoli che il momento contemporaneo durerà una manciata d'anni o di mesi...(o forse mi sbaglio, non so)..oppure a loro va bene così, cioè si acontentano di svolgere isolatamente la loro funzione,come efficienti robot, succhiando amoralmente quel che c'è ancora da succhiare, prescindendo dai paria del pianeta e dai loro bisogni?
    Allora se è così vuol dire che esistono due tipi di umanità assolutamente inconciliabili tra loro e confesso candidamente di esser orgogliosa di appartenere ai paria,sebbene più fortunata di molti altri...
    grazie per quello che fai... e che sei...maria grazia m.

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  17. Grande come sempre. Però, se uno non arriva alla fine del mese, ha perso il lavoro, la moglie lo sta lasciando perchè è sempre triste, i Figli lo guardano con compassione, mi dice quale connessione dovrebbe fare? Perchè questo fanno! Fabbricano guai in quantità industriali (senza riferimento alla fabbrica Italia) sempre più grossi e intanto loro sguazzano. Per questo non hanno più pudore e nemmeno vergogna a raccontare la verità, la gente non ha tempo di occuparsene. Posso scrivere una parolaccia?

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    1. Volevo esprimere le medesime riflessioni tue e pure di Anais e ribadisco la necessità di una tavola rotonda..se non possiamo andare all'attacco almeno impariamo a difenderci in maniera pragmatica!

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  18. Fermo restando che leggo i tuoi post con molto interesse, potresti linkarmi l'origine di questa frase "L’analfabetismo raggiunge la cifra del78%."? Ho trovato informazioni molto discordanti a dire il vero.

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  19. Wailing in the wilderness, is it an avocation or an occupation? I think it’s part of the Occupy Yourself Movement. If you can’t occupy yourself, someone or something else is going to occupy you. There’s no exception to this rule, ♫You gotta serve somebody♫ Why do people not get this? Don’t ask me because, I don’t know. When you can’t occupy yourself, terrible things become commonplace. When you can’t occupy yourself, frustration, rage and insanity become commonplace.

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  20. salve Di Cori Modigliani mi piacerebbe sapere cosa ne pensa di questa operazione tra colossi da cui finmeccanica è stata tenuta fuori
    http://www.peacelink.it/disarmo/a/36945.html

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  21. salve Sergio
    vorrei chiederle anche io, come ho già fatto per l'articolo dell'indipendent sui manager psicopatici, dove poter approfondire la questione da lei citata nell'introduzione del filosofo Rorty che speigava 8 anni fa come l'italia sarebbe finita in mano ai tecnici.
    se non le è di troppo disturbo potrei chiederle di mettere con maggiore dettaglio le fonti così da poter lasciare i commenti alle sole riflessioni?
    le chiedo questo perchè sento il bisogni di formarmi come dice lei e per avere una maggiore consapevolezza bisogna approfondire.

    vorrei inoltre dirle che anche io sono venuto a sua conoscenza dal blog di grillo sulla questione Assange/sudamerica e devo dire che mi sento molto a mio agio leggendo i suoi articoli e soprattutto i commenti delle persone che trovo sempre molto equilibrati nel senso che sono sempre ponderati nell'esprimere una parte intellettuale, emotiva e una più interiore.
    questa cosa mi ha fatto molto riflettere perchè molto spesso nel mio bisogno di comprendere, che scaturisce da un disagio esistenziale creatoci ad arte da tutte le questioni che emergono continuamente nei suoi articoli e i vari commenti: il consumismo ottundente,
    il bombardamento mediatico che ci confonde e rincretinisce, non da ultimo il bellissimo articolo sull'oppressione sessuale di cui avevo letto qualcosa di Reich.

    questo sentirmi a casa dicevo con lei e con le atre partecipanti del blog si contrappone a quel senso di direi inquietudine che mi ha portato nel tempo a cambiare le mie letture nella rete: penso al blog di Grillo e al senso che ho di un altro falso idolo da adorare concordando con lei che lo voterò più per disperazione che per Amore o a quello di Barnard, che ho molto apprezzato ma dove ho sentito la Rabbia di cui lei parlava e conoscendo il sentimento so che può portare a degli irrigidimenti sulle proprie posizioni che fanno commettere errori di valutazione grossolani, vedasi il suo articolo sui relatori del 2o convegno sulla MMT alcuni dei quali poco credibili per non dire raccomandabili date le loro precedenti posizioni (scusate se non faccio tutti i riferimenti precisi ma credo che gli altri partecipanti conoscano gli articoli).

    concludendo ciò su cui vorrei riflettere è: come possiamo risvegliare quella ns parte interiore di cui molto spesso si parla nel suo blog?
    non mi trovo con ciò che dice Barnard: prendere un pò del proprio tempo e mettersi a divulgare coi volantini le questioni sull'oligarchia finanziaria. Sarà che credo che nella situazione di fatto non serva a risvegliare le coscienze o sono io che sono sconfitto in partenza o spaventato dalle possibile conseguenze come sembrare "diverso" ed essere emarginato.
    oppure fare come fa Grillo che mi sembra più puntare freddamente alle questioni e al loro lato umano che fa leva sulla sofferenza piuttosto che elevare le coscienze e lenire poi quella sofferenza con la solidarietà umana che veniva citata in uno dei precedenti commenti.
    è solo forse una semplice questione di declino culturale?

    ciò che mi guida nel mio vagare per la rete alla ricerca di risposte e che mi ha fatto porre dapprima delle domande e poi arrivare sin qui è stata la mia sensibilità che è una manifestazione del ns essere umani, è un ns radar direi.
    come possiamo farla riemergere negli altri? perchè ho paura che distribuire dei volantini e dare delle informazioni che non sono comprensibili se non si è formati non risolva davvero il problema.

    spero di essere stato chiaro nell'esprimermi

    grazie a lei e al suo lavoro e grazie a tutti gli altri partecipanti per le lor condivisioni


    ps. sbaglio o era lei che citava Al Jazeera come fonte di informazioni imparziali rispetto a quella mainstream occidentale?

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    1. Mi permetto di risponderti, Tiziano, perche' te lo voglio dire adesso (non me ne voglia il signor Modigliani, in fondo la domanda l’avevi fatta a lui!): sei sulla strada giusta, la rabbia annebbia perche' in fondo e' solo paura. E' il disperato tentativo dell'ego di voler controllare, ma anche l'ego e' fittizio, si identifica con oggetti e ci porta a consumare, si identifica con la supremazia (il mio ego contro il tuo) e ci porta alla guerra.
      Abbiamo un radar interiore, come dici tu: sono le nostre ghiandole - ipotalamo, pituitaria e pineale, che dirigono tutte le altre funzioni vitali - molto sensibili a cio' di cui nutriamo il nostro corpo e anche ai pensieri, percio' dobbiamo stare attenti ai pensieri e alle immagini (la pituitaria) negative, che ci intossicano. Tira fuori la tua essenza, la tua gioia di vivere (e' contagiosa!), acquieta la mente facendo il vuoto mentale (basta un po' di pratica), segui la tua guida interiore, non ci sono idoli da seguire, smaschera i bugiardi, e forse all'inizio ti sentirai un po' solo ed emarginato (ho fatto questa esperienza), ed invece vedrai che tanta gente troverai per la strada. Siamo sempre di piu' e continuiamo a crescere.
      Troverai anche informazione per soddisfare la tua parte intellettuale: questo blog e’ il migliore che c’e’, in quanto ad analisi, in Italia. E’ proprio di oggi (ieri) un articolo su globalresearch (how to change your world; la ricetta che propone: identify, boycott and replace), immagino che tra qualche giorno sara’ disponibile in italiano su comedonchisciotte.
      In quanto alla comunicazione: c’e’ quella che facciamo qui, ed e’ importante. Pero’ ci sono anche altre forme di comunicazione (qualcuno ci faceva riferimento in un commento ad un post precedente): emettiamo onde cerebrali (sono vere e proprie onde a modulazione di frequenza), il che potrebbe spiegare come funzionano i campi morfici.
      Come vedi, abbiamo tutti gli strumenti per vincere questa guerra, si tratta solo di volerlo e non aver paura: come dice Sergio, “son loro che devono aver paura”.

      Alessandra

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  22. ciao Alessandra
    grazie tante per la tua risposta.
    credo di aver compreso ciò che mi vuoi dire dato che nella mia vita ho avuto modo di approfondire (per fortuna mia) gli argomenti di cui hai parlato.
    come dici tu siamo in tanti e sempre in aumento nel cominciare ad avere la giusta visione e comprensione di quanto sta accadendo quindi dobbiamo avere fiducia in noi e nei ns raggiungimenti e anche in quelli degli altri e per chi ci crede anche fede.
    grazie ancora
    t

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  23. Ciao Tiziano. Grazie a te. Si', c'e' chi la chiama fede ed, ovviamente, lo rispetto. Pero' non funziona per me. Vengo da una famiglia cristiana di sinistra, con tutte le contraddizioni (e l'ipocrisia) che questo implica: questo e' solo il mio parere personale. Io sono piu' pragmatica, non accetto dogmi, ho bisogno di fare esperienza. E la chiamo conoscenza.

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    1. errata corrige: volevo dire 'cattolica di sinistra'; sono stata battezzata e ho fatto la prima comunione. Li' mi son fermata..

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  24. Caro Sergio, questo tuo pezzo mi è veramente piaciuto. Complimenti!

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  25. Sign.Modigliani,le sono state mosse diverse ragionevoli critiche di metodo riguardo ai dati da lei espressi senza fonte nell'articolo.Le riporto sperando in una sua risposta.Grazie

    DA MINCUO

    dice Modigliani, tra le tante: l'analfabetismo è al 78%.Vediamo un pò.Questo è l'ONU

    http://hdrstats.undp.org/en/countries/profiles/QAT.html

    Questo invece è da World Bank

    http://www.tradingeconomics.com/qatar/indicators-wb

    Questo invece è il World Fact Book. Che è la CIA La CIA non fa solo colpi di Stato, ha anche un Centro Studi, ed è buono. E' la sua faccia informativa, pulita, pubblica, per il bravo cittadino. E non c'entra molto con la CIA "vera". Come l'FMI, che ha un centro studi buono, ma mica c'entra poi coll'FMI che affama la gente. Il Centro studi di FMI dice che le politiche dell'FMI sono sbagliate, infatti.

    https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/qa.html

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  26. Piu questo

    DA GAHWAR

    Lavoro e vivo in Qatar dal 2007,per questo mi sento in dovere di intervenire sul Qatar. Se non vi fidate della mia esperienza personale, potete fare riferimento ai link citati. Questo paese ha senza dubbio diversi problemi

    http://en.wikipedia.org/wiki/Human_rights_in_Qatar

    tuttavia non e’ corretto sostenere una giusta causa con una serie di bugie. di seguito, il dettaglio delle falsita' con i riferimenti per verificare... per chi fosse interessato...

    il 78% della popolazione versa in uno stato di “totale e assoluta povertà”.

    --FALSO--: dei 1,5M di abitanti, circa 270000 sono Qatarini (non si chiamano Qatarioti); il resto sono espatriati con permesso di lavoro temporaneo. La quasi totalita’ dei Qatarini sono come minimo benestanti

    http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_GDP_(PPP)_per_capita

    I qatarini non pagano: tasse, utenze (elettriche ed idrica), servizio sanitario, terra sulla quale edificare l’abitazione. I Qatarini hanno TUTTI diritto ad una pensione di anzianita’ 4 volte la minima italiana. TUTTE le attivita’ commerciali devono avere per lo meno uno sponsor Qatarino. Le donne non sposate, dopo il 35esimo anno di eta’ hanno diritto ad una abitazione che viene loro passata dallo stato (esperienza di una collega qatarina di mia moglie). Per quanto riguarda gli espatriati il discorso e’ diverso; si spazia da chi se la passa bene (occidentali) a chi si trova ai limiti della schiavitu’, e qui’ l’articolo ha parzialmente ragione

    http://en.wikipedia.org/wiki/Human_rights_in_Qatar

    Il 25% del budget nazionale è destinato all’acquisto di armi. I tre venditori sono, nell’ordine di importanza: Gran Bretagna, Italia e Francia.

    --FALSO-- e' il 2,4%

    http://en.wikipedia.org/wiki/Qatar_Armed_Forces

    Nel paese c’è uno dei più alti tassi di mortalità infantile del mondo, il più alto tasso di denutrizione infantile nel mondo islamico

    --FALSO--

    http://www.who.int/countries/qat/en/

    alle donne è vietato l’accesso al mondo del lavoro.

    --FALSO--

    Non esiste rete ferroviaria.
    --parzialmente vero; e' in costruzione--
    Non esiste rete di autobus.

    --FALSO--

    http://eng.mowasalat.com/site/topics/index.asp?cu_no=1&lng=0

    Non esiste rete idrica al di fuori della capitale Doha,

    --FALSO--

    la rete idrica e' in costruzione; dove non arriva la rete, l'acqua e' distribuita con autocisterne

    http://www.km.com.qa/en/Pages/home.aspx
    Nel 75% del territorio abitato non esiste energia elettrica.

    ---FALSO--

    Ma il 75% della popolazione non ha i mezzi né economici né pratici per raggiungere gli ospedali a Doha, dato che non esistono mezzi di comunicazione

    --FALSO--
    Il servizio sanitario per gli espatriati e’: gratis il servizio di pronto soccorso; soggetti a ticket i servizi ambulatoriali presso gli ospedali pubblici; le tariffe sono allineate con quelle italiane ed anche la qualita’ dei servizi presso gli ospedali pubblici e’ paragonabile. Per quanto riguarda le cliniche private, rispetto all’italia il servizio e’ di gran lunga superior ed I prezzi mediamente piu’ bassi.

    http://www.hmc.org.qa/en/patients_and_visitors/patients_and_visitors.aspx

    Cordiali saluti.

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    1. Su wiki italia dicono che le spese militari sono 1/4 del budget, quindi da ragione a Modigliani

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  27. "Si moltiplicano le sollecitazioni ad abolire le Regioni. Troppi sprechi, troppi scandali. Meglio un taglio secco. Via tutto e tutti. In Italia siamo così: non siamo in grado di gestire le istituzioni pubbliche senza ruberie e quindi le aboliamo. I partiti non funzionano? Aboliamoli. La Corte dei Conti non controlla? Aboliamola. Il finanziamento pubblico si trasforma in saccheggio? Aboliamolo.
    L'Isvap lascia fare alle assicurazioni tutto quello che vogliono? Aboliamolo. Con questo andare sarà un attimo: la democrazia rappresentativa ha mille problemi? Aboliamola. Sempre tra il plauso e le ovazioni di folle indignate. Provare invece con il riformismo? Provare con leggi e riforme in grado di far funzionare bene quelle istituzioni come avviene in tutto il mondo? Troppo faticoso. Eppoi si sa: i riformisti sono elitari e non si capiscono. Aboliamoli!"
    scritto da Fabrizio Forquet sul Sole 24

    Non la trovate una magnifica presa di posizione?
    Una voce chiara nel tumulto?
    Mentre noi ci dibattiamo sul perche' della situazione della nostra nazione e' stata trovata la soluzione. Riforme.
    E' dal 1947 che aspettiamo che da un vecchio Stato Sabaudo ci traghettino in uno stato moderno. Per caso e'l'anno della mia nascita e quindi posso dire senza paura di essere smentito che e' una vita che aspetto.
    Ma una cosa vera c'e'. Questi signori se ne devono andare non perche'
    ipocriti, falsi, corrotti e chi piu' ne ha piu' ne metta. Lasciamo perdere la moralita'.
    Se ne devono andare per che sono degli incapaci.
    E l' incapacita' non si riforma. Al massimo la si manda a scuola ma se nemmeno sanno copiare come gli asini dai altri paesi perche' insistere? Far funzionare bene quelle istituzioni come avviene in tutto il mondo e' un compito oltre le loro forze. Il tempo, lo spazio, la storia. gli anni, la stanchezza che ci ha preso non perdonano.
    Forse, forse si riferisce a tecnici di grande capacita' e neutralita'. Di grande capacita' chirurgica. Di ricostruzione di organi gravemente danneggiati.
    Io povero cretino mi aspetto un giovane, quasi un bambino, ancora instabile sulle gambe, un essere nuovo. Avro' un vecchio rattoppato.
    Sicuramente il dentista fara' un ottimo lavoro.

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  28. salve Sergio
    urge un chiarimento rispetto ai dati di Georgejefferson
    grazie

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    1. L'emirato del Qatar finanzia centinaia di riviste in Italia, almeno un migliaio di televisioni e migliaia di siti on line. Più chiarimento di così!

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    2. salve Sergio
      intende quindi dire che le fonti citate da Georgejefferson sono in qualche modo condizionate dall'emiro del Qatar?!?

      e le sue da dove vengono allora?
      grazie

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  29. Chi vuole informare ha un dovere ferreo di verifica dei fatti,anche se essi a volte possono essere in contrasto con i nostri ideali.Saluti

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  30. Non sono d'accordo, questa e' una maniera di pensare che trovo antiquata! Oggigiorno (capisco che puo' essere considerato un paradosso da qualcuno un po' anziano), non si puo' neanche piu' parlare di realta', bensi' di 'percezione della realta', che non e' relativismo, per quanto la differenza e' molto sottile e difficile da definire e intendere pienamente (io la capisco, pero' non so se saprei spiegarla, sicuramente non qui). E credo anche che capire e intendere la nuova realta' implica un salto evolutivo degli strumenti (strutture mentali) a nostra disposizione...

    Alessandra

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  31. Dubbio sul giappone: "Shinichi Nishimiya, giovane economista" per wikipedia inglese è morto a 60 anni a Tokyo, prima di andare in Cina.

    (vedi anche http://blogs.cfr.org/asia/2012/09/17/ambassador-shinichi-nishimiya-1952-2012/)

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  32. salev Sergio
    le ho già scritto quanto apprezzo il suo lavoro
    non so se insisto, magari non ha ancora letto questi ultimi commenti, credo dovrebbe rispondere sulle fonti per non lasciare nessun fianco scoperto ad argomentazioni che potrebbero minare in qualche modo tutto il suo lavoro
    grazie

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  33. avremo mai quelle fonti?

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