mercoledì 12 giugno 2013

Ma chi è Faber Azzok e che cosa vuole da noi?


di Sergio Di Cori Modigliani


Qualche settimana fa mi telefona una persona che conosco, una imprenditrice. Non ho una gran stima di lei perché non la considero una persona intelligente, però è simpatica. Mi dice “Hai letto il libro di Faber Azzok?”.
Le dico “No, e chi è?”.
Raggiante e in preda a una vera esaltazione mi racconta che quel libro le sta cambiando la vita. Si tratta di un testo scritto da un certo Faber Azzok, che racconta la sua esperienza come “guru” ovvero come responsabile della formazione di persone alle quali insegna e spiega come essere positivi, come trasformare la propria esistenza ed essere felici, vivendo a pieno regime il proprio potenziale. Per cercare di convincermi a leggere questo capolavoro mi spiega come, il libro, contenga la sua confessione accorata, che –secondo questa lettrice- rende ancora più autentica e veritiera la presentazione del personaggio. Va da sé, americano.
Il libro è in formato e-book.
Mi invia alcune pagine che mi lasciano alquanto sconcertato.
Ma la curiosità mi pungola e vado in giro a cercare notizie al riguardo.
Scopro che ha aperto addirittura una pagina su facebook dove c’è gente piuttosto strana, perché alcuni dei frequentatori –lo si capisce con molta chiarezza- sono animucce semplici che scrivono in maniera deferente e parlano a questo signor Azzok come se si trattasse di una divinità. Altre ancora, invece, si capisce che lo prendono in giro, ma lui sta al gioco.
E dopo un po’ vengo a scoprire il mistero.
E’ un libro comico, davvero geniale.
Non solo.
E’ anche estremamente istruttivo e pedagogico.
Contatto il vero autore che confessa: “Sì, sono io, che ne dici?”

L’autore si chiama Fabrizio Cotza. E’ un imprenditore emiliano che da anni gestisce un’azienda di successo che si occupa di formazione professionale motivazionale, per aiutare chi ha un’impresa a ottimizzare l’ambiente interno, ad aumentare la capacità produttiva, a migliorare i rapporti tra proprietà e salariati, e infine riuscire ad aumentare l’ingresso del proprio prodotto nel mercato –e quindi vendere di più- con il plusvalore di sapere che sta lavorando in un ambiente basato sull’armonia collettiva e non sulla competitività. La sua azienda si chiama “Allwinners”. Per anni ha lavorato per conto terzi, poi, un mattino di dieci anni fa, si è alzato e ha deciso di mettersi in proprio, raggiungendo un notevole successo sul campo.
Disgustato dal diffondersi di sciacalli, sfruttatori, mode new age, opportunisti arrembanti, guru e pseudo guru, ha deciso di scrivere un libro per denunciare l’esistenza di questi pericolosi imbonitori di cui oggi è piena la nostra società. Come mezzo ha scelto quello della confessione in prima persona. Nel libro, infatti, il protagonista racconta il perché e il come del proprio successo, descrive come e perché ruba i soldi alla gente che è contenta e felice di darglieli, e ci spiega come funziona il meccanismo provocando una incontenibile ilarità nel lettore.
E’ un libro passatempo che contiene una allarmante verità: smaschera i trucchi, svela i giochi dei manipolatori di coscienze.
E’ un libro, in verità, molto serio.
E andrebbe preso molto sul serio, divertendosi.
Ma ha la natura e la struttura di un libretto comico, di uno scherzo, di un divertissement.
Ci tenevo a parlarne per divulgarne l’esistenza e pensavo di presentare l’intervista a Faber Azzok come se esistesse davvero. Poi ho pensato che sarebbe stato scorretto, e vi ho detto prima come stanno le cose.
L’aspetto fantastico di questo prodotto che Fabrizio Cotza ha tirato fuori dal cappello della sua creatività imprenditoriale, consiste nel fatto che molta gente l’ha preso sul serio.
Gli esseri umani non finiranno mai di meravigliarmi.
Fabrizio Cotza lo trovate su facebook.
Anche Faber Azzok, se è per questo.

Ecco l’intervista confessione del “Re dei Guru”


1).
D:  Chi è Faber Azzok?
R:  Sono l'esempio del self made man che si evolve in self made guru. Grazie alle tecniche persuasive e manipolatorie imparate in numerosi corsi di formazione ho compreso come fare in modo che le persone credano a tutto ciò che dico. Una buona dose di millanteria ed ego iper sviluppato hanno accelerato questo processo ed i risultati che ho ottenuto.

2).
D:  Che cosa vuole da noi?
R:  Voglio confondervi e mettervi in crisi. Facendovi osservare entrambe le facce vere della stessa moneta falsa. Voglio illudervi per potervi deludere e poi deludere per potervi creare speranze. Sono la vostra ultima ancora di salvezza, gettata in un mare talmente profondo che nessuno potrà più attraccare definitivamente. Ed ovviamente non sono nulla di tutto questo.

3).
D:  E' vero che basta avere dei pensieri positivi per far sì che la realtà cambi?
R: Certamente. E' il principio della realtà virtuale che governa la matrix. Dopotutto nessuno di noi esiste davvero, quindi ciascuno si può creare la propria non-esistenza. L'obiettivo è diventare burattini sempre più abili e di successo, non trasformarci in esseri umani. Vince chi vive meglio la propria condizione di burattino, mentre chi tenta di ribellarsi viene emarginato in quanto diverso. Tutto il filone new age persegue l'obiettivo di renderci burattini spirituali, privi di anima. Per questo funziona.

4).
D:   Il nome guru le piace e si sente onorato di esserlo o le dispiace e lo considera un insulto?
R:  Io sono l'unico vero Guru. Le altre non sono che squallide figure che vomitano frasette imparate a memoria ad un pubblico anestetizzato. Io ti rivelo il vero Segreto, quello che nessuno ti dirà mai perché farebbe crollare il Sistema per implosione. Ecco perché anche i miei adepti sono gli unici Veri Adepti. Perché sanno che di loro non me ne fotte assolutamente nulla.

5).
D:  C'è chi dice che lei sia un imbroglione, che cosa ha da dire al riguardo?
R: Che è assolutamente vero. Io sono il Matto, che ti schiaffeggia fingendo di accarezzarti, nel tentativo di svegliarti.

6).
D:  Secondo lei, è vero o non è vero che le persone hanno sempre bisogno di una guida?
R: Le persone hanno bisogno di idoli, per sopperire la mancanza di Fede. E l'idolo è per sua natura sempre la rappresentazione dei peggiori istinti umani. Non a caso gli idoli moderni sono cantanti disperati, calciatori ipocefali, soubrette prostitute. L'essere umano degradato ricerca la guida nella peggiore rappresentazione idolatrica che l'ambiente gli propone. E di questo si nutre.

7).
D:  Perchè dovrebbero fidarsi di lei, piuttosto che di un altro?
R: Perché io svelo l'Arcano. Tolgo i sette veli che avvolgono la verità fingendo di mettergli addosso una coperta. E lo faccio sghignazzando come solo un Matto può fare.

8).
D:  Lei che è un esperto di formazione, come vive il suo ruolo?
R: Io non sono un esperto di formazione, io rappresento la rivoluzione della formazione intesa come momento in cui non ne esci motivato ma consapevole. E la consapevolezza all'inizio terrorizza. Ecco perché il mio adepto è colui che torna dopo essere scappato. 

9).
D:  Pensa che chiunque può diventare chiunque oppure per riuscire ad essere come lei è necessario qualche specifico talento?
R: Nessuno può diventare come me. Perché tutti possono diventarlo. E nel potenziale assoluto l'essere umano si perde perché si spaventa. Quindi tutti possono diventare come me, per lo stesso motivo per cui nessuno diventa come me.

10).
D:  Chi è Fabrizio Cotza?
R: E' un pentito che confessa sotto mentite spoglie.

11).
D:  Che cosa vuole da noi e perchè ha scritto questo libro?

R: Rivelare quello che nessuno prima ad ora ha osato dire nel variegato mondo della formazione motivazionale, conoscendolo bene dall'interno. 

12). 
D:   Per dare al pubblico la possibilità di comprendere: in che cosa consiste con esattezza la formazione motivazionale? Si tratta della solita piattaforma marketing importata dagli Usa oppure ne esiste un modello italiano? Se c'è, lei lo applica? E come?.

R:   Esistono vari tipi di motivazione e non solo una.
Quella che ci è stata proposta in varie salse negli ultimi anni è quella più superficiale e meno duratura, poiché è quella che agisce principalmente sull'Ego delle persone. 
Gli approcci "io sono ok, tu sei ok" con camminata finale sulle braci ardenti rappresentano probabilmente il livello più basso di tale approccio, non tanto per gli effetti immediati (spesso riassumibili in una semplice euforia momentanea) quanto per la dipendenza che creano a cui seguono momenti di buio totale quando l'effetto finisce. Il paragone più evidente è quello con qualsiasi droga eccitante. Efficace nel breve, deleteria nel lungo periodo.

Vi è poi una motivazione sana, che nasca dalla Consapevolezza di star progredendo in maniera costante verso un proprio miglioramento personale (e professionale). Che parte dalla propria Visione di vita e dai propri valori più profondi. E che spesso mette in discussione i concetti di "successo", "benessere" e "felicità".  Questo approccio dà risultati meno immediati (anzi, all'inizio potrebbe portare a veri e propri dubbi o riflessioni) ma sicuramente più duraturi. 

Inutile dire che nell'epoca della frenesia e del "tutto subito" il primo approccio è quello che ha dilagato e che si è tramutato in veri e propri eventi formativi farsa, tipo "diventa milionario in un anno grazie al potere delle mente" in cui si gioca sul desiderio delle persone di avere facili illusioni e sogni a buon mercato. E che utilizzano spesso tecniche che vanno dal persuasivo al manipolatorio per vendere il corso successivo, in cui finalmente verrà svelato "l'ultimo segreto". 
Tutto ciò a scapito dell'approccio Consapevole, che invece lavora su una crescita costante,  e che porta ad una Motivazione sana ed endogena (ovvero interna), e non proveniente da fattori esogeni (ovvero esterni).

Azzok rappresenta ovviamente l'archetipo del Guru affabulatorio e spesso manipolatorio, interessato unicamente al proprio vantaggio personale, ma fintamente generoso. Con la sfacciata sicurezza di poter anche rivelare, tra le righe, il suo vero fine, nella convinzione che comunque nessuno lo comprenderà veramente.



4 commenti:

  1. interessante, questo post, e anche divertente.

    E' la storia di sempre: identificarsi con l'Io o con l'ego? A noi la scelta.

    Io penso (con presunzione, forse, ma la presunzione in questo caso e' sana), che il vero Maestro e' quello che ci portiamo dentro. E non e' individualismo, perche' il vero bene e' per tutti, siamo indissolubilmente connessi: WE ARE ONE. 'The highest good' e' tale se risponde positivamente a tre criteri: 1) good for me; 2) good for others; 3) good for the planet. In fondo e' molto semplice.

    Colgo l'occasione per ringraziarla dei suoi posts: continuo a leggerli con gran piacere ed ad apprezzare il suo acume.

    Alessandra

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    1. Ciao Alessandra, sono d'accordo: we are one, utilissimo e prezioso per contrastare la bulimia narcisistica di "we are the one".....un abbraccio

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  2. Gentile come sempre.

    Ricambio l'abbraccio.

    PS: quella che lei chiama bulimia narcisistica a me mi sembra schizofrenia (il famoso paradosso di William James). Ah Ah! :-)

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