martedì 27 agosto 2013

"L'Italia è cotta. E adesso cuociamo per benino gli italiani"








di Sergio Di Cori Modigliani

"S'è fatta l'Italia, ma purtroppo non si fanno gli Italiani".

                                       da "I miei ricordi" diMassimo D'Azeglio. Torino 1862



Anche il più zuccone e somaro tra gli italiani conosce e ricorda la frase di Massimo D'Azeglio riprodotta in calce sotto la sua immagine. Ce la insegnano a scuola in terza media, quando i professori ci spiegano il Risorgimento.
Un nome, un programma.
L'Italia è l'unica nazione democratica occidentale che ha scelto di definire il proprio movimento nazionale di affermazione della democrazia, attribuendogli un nome che ha un sapore mutuato dalla vita religiosa e dalla dimensione spirituale di una civiltà cattolica. In terza media (ahimè, lo rifanno anche in terza liceo, cinque anni dopo) ci spiegano "l'epica e l'epopea del Risorgimento" ma nessuno ci spiega di che cosa (prima) erano morti gli italiani. Si erano suicidati? Erano stati assassinati? Avvelenati? Erano morti di malattia? E quando si era verificato? E come?  Soprattutto: perchè? La morte viene censurata e viene riproposta direttamente il concetto di Risorgimento -ovvero la resurrezione delle coscienze- senza mai spiegare il prima. Dal punto di vista della percezione subliminale, nel costruire l'immaginario collettivo della nazione, questo significa che l'italiano è risorto senza neppure morire. Esiste il Risorgimento senza che ci sia mai stata la Morte. Quindi si proviene da un Nulla.
A questa epica retorica di un presupposto Risorgimento privo di morte precedente, si accompagna una successiva epopea degli italiani: l'attesa messianica del cosiddetto "Uomo del Destino", interpretato -a seconda dei momenti storici e dello schieramento- da Napoleone Bonaparte, Benito Mussolini, Josif Stalin, Bettino Craxi, Silvio Berlusconi. Anche in questo caso viene applicata la stessa identica regola, ben studiata oggi dagli studiosi della programmazione neuro-linguistica, per cui si coltiva, si incita e si propugna un'attesa messianica "esterna" e risolutiva di tipo magico. Un uomo che sembra provenire (anche lui) dal Nulla. Ad un certo punto, questa persona irrompe sul teatro della Storia Nazionale incarnando la risoluzione di ogni problematica sociale, economica, politica, istituzionale, attraverso l'uso di stilemi, forme, simboli, parole, solgan, che infiammano la coscienza collettiva nazionale. Si promuove, così, il pensiero magico, caratteristica infantile, di società e individui regrediti, portati a non interpretare la realtà in termini razionali e pragmatici, bensì seguendo binari di illusioni e proiezioni immaginarie. In tal modo si promuove l'aspettativa di carattere magico e si giustifica l'elisione e la cancellazione del principio di assunzione delle responsabilità individuali. E' la base sulla quale si poggia una società dove non esiste il principio di cittadinanza, bensì solo e soltanto quello della sudditanza, come per i bimbi piccoli, in attesa che papi o mamma si decidano a comprare il gelatino.

E' la fase che stiamo ancora vivendo.

Tre giorni fa, l'attuale Ministro degli Interni in carica, on.Angelino Alfano, ha dichiarato ufficialmente: "La decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore è impensabile. L'esecuzione della sentenza è inaccettabile". Essendo il responsabile dell'ordine pubblico, ovvero colui che per costituzione gestisce la salvaguardia e la difesa dello Stato di Diritto, si tratta di un'affermazione molto grave, diciamo un obbrobrio giuridico, perchè implica la cancellazione della Legge che lui deve salvaguardare. Nessun giornalista gli ha chiesto ragguagli in merito. Lo ha fatto il corrispondente da Roma dell'autorevole pubblicazione britannica The Guardian. Senza scomporsi, Alfano ha risposto con bonomia, come se stesse parlando a un essere inferiore: "Forse lei non ne è al corrente, ma è scusato in quanto straniero...io non sono soltanto il Ministro degli Interni, sono anche il segretario politico del più importante partito nazionale. Quella frase non è stata detta dal Ministro degli Interni, bensì dal segretario politico del PDL. Quella sentenza è politica e quindi il giudizio del sottoscritto è politico. Oltre al fatto che sono anche vice-presidente del consiglio". Il giornalista britannico non ha detto nulla, ha preso atto che esiste "materialmente" la presenza di un soggetto politico europeo che è uno e trino allo stesso tempo. Ma basta leggere ciò che si dice in giro per l'Europa per comprendere lo sconcerto continentale per una nazione la cui classe dirigente si comporta in questo modo. Ci stanno mangiando vivi. E ne hanno ben donde.

La frase di D'Azeglio che ho citato è letterale.
A scuola ci propinano sempre un'altra versione, falsa, più hollywoodiana. Ci insegnano, infatti, che il nostro antenato avrebbe detto "L'Italia è fatta e adesso facciamo gli italiani". Non è così. Lui ci conosceva molto bene.

La fine dell'estate, tra una nuotata e un drink, dovrebbe regalarci una bella iniezione di relax anti-stress. Ne abbiamo bisogno. Per consentirci di prepararci alla novella che il potere costituito sta preparando attraverso una perversa e diabolica manipolazione delle parole, dei concetti, della sintassi. Silvio Berlusconi, aiutato da ieri da Luciano Violante (uno dei saggi voluto dal presidente Napolitano) si appresta ad applicare la variante post-moderna della frase di D'Azeglio che, in questo autunno del 2013 che avanza, dovrebbe risuonare pressappoco così: "L'Italia è cotta. E adesso cuociamo gli italiani".
E lo faranno tentando di abolire il Senso. Lo faranno attraverso le parole, le frasi, per abbindolarci e impedirci di affrontare la realtà.

Tutti gli indici economici sono impietosi.
Per non parlare di quelli etici, morali, istituzionali.
Negli ultimi 5 anni (da quando la crisi "ufficialmente" è scoppiata) nessuna personalità politica al governo è riuscita ad applicare uno straccio di dispositivo che abbia contribuito quantomeno ad arginare il declino. La situazione è peggiorata e sta peggiorando.
Il sistema si è inceppato. Non funziona più, è totalmente incartato.
Secondo il PD, il PDL e la lista Monti si potrebbe andare avanti così per altri dieci, venti, quaranta mesi, nella totale indifferenza per le esigenze collettive.
Ma i venti di guerra stanno infiammando il bacino del Mediterraneo e quando ci si trova in un teatro bellico, le forze in campo necessitano, giocoforza, di schierare (oltre ai generali) intelligenze, competenze, meriti.

E così, visto che il PD non lo vuole fare perchè non ha nè il coraggio, nè la forza, nè il pudore di esprimersi, ci pensano "i mercati". Questa locuzione usata per infinocchiarci, stordirci, spaventarci, annebbiarci, senza mai spiegare nulla, secondo la consuetudine del pensiero magico che funziona sempre con i bambini. I magici mercati hanno parlato: vanno a picco in borsa Mediaset e tutte le sue consociate e derivate; vanno a picco tutte le banche nazionali private gestite da un management imposto e deciso dalle direzioni nazionali del PD del PDL della lista Monti. Si trascineranno appresso decine di migliaia di aziende.
Faranno di tutto per farci credere che si tratta dell'effetto Siria, della instabilità, dei militari egiziani, oppure è una conseguenza delle manovre economiche della Federal Reserve statunitense.
Non è così.
In un momento così serio, importante e decisivo per le sorti dell'Europa, dei clown da circo non sono più tanto divertenti: diventano pericolosi.
Perchè sono inutili.

Cerchiamo di non fare la fine delle rane, buttate dentro una pentola di acqua fresca e poi cotte a fuoco lento.
Sarebbe ora che cominciassimo a dire tutti quanti insieme, uno per uno, fino al 60 milionesimo, che il nostro destino è solo e soltanto nelle nostre mani.
Anche quello della nostra nazione.
Ancor più quello della nostra collettività.
Dobbiamo salvarci per conto nostro, come fanno gli adulti.
Approfittando del fatto che, in questo momento, i mercati, l'Europa e le società civili ed evolute si attendono da noi che ci liberiamo per sempre di Fabrizio Cicchitto e Luciano Violante, dei Letta e degli Alfano e dell'intera compagnia cantante.
La loro strategia è ormai chiara anche a un bambino: vogliono cucinarci a fuoco lento, uno per uno.
E noi dobbiamo rispondere loro: "ce lo chiede l'Europa, dovete andare tutti via quanto prima è possibile; lo vogliono i mercati, gli investitori internazionali, la collettività nel suo insieme, sia a destra che al centro che a sinistra".





32 commenti:

  1. Cosa possiamo fare, emulare l'Egitto per scacciare questa tornata di governanti incapaci?, ma non scenderemo mai in piazza fin quando non ci sarà la fame, la vera fame. Auspicarci nuove elezioni subito? ,ma finchè ci sarà l'attuale PdR le camere non saranno sciolte.Sperare in un nuovo governo formato da persone veramente di alto profilo ? ma occorrerebbe quel coraggio Manzoniano che se uno non ce l'ha non se lo può dare per fare quel famoso salto nel buio gridato dai palchetti durante lo Tsunami Tour. Per fare ciò occorrerebbe un buona dose di sana umiltà per riconoscere gli errori commessi ed una riduzione sensibile dell'attività espansionistica dell'io dei reggenti la cosa pubblica.

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    1. oppure finalmente impegnarsi a cambiare percezione, vedere la realtà per quello che è e non per quel che i media, l'educazione, la religione ci vogliono far vedere.E' solo cambiando percezione che potremo costruire una nuova realtà. E licenziare i teatrini del politically correct, farse orchestrate e indotte perfettamente per non far cambiare nulla, nè conoscere la realtà delle cose, alias le manipolazioni del "sistema di controllo", ben oltre i burattini della politica, dei loro partiti e dei loro falsi schieramenti avversi

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      “CHE QUALCUNO CI SALVI!”:IL PROGRAMMA CHE ABBIAMO
      INSCRITTO NEL DNA… dalla newsletter di David Icke
      http://thelivingspirits.net/php/articolo.php?lingua=ita&id_articolo=563&id_categoria=12&id_sottocategoria=73

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  2. secondo mè il problema è che siamo in pochi, troppo pochi, a renderci conto che stiamo vivendo in questo grande show... la stragrande maggioranza degli italiani pensa che il problema sia o il governo di destra o quello di sinistra, senza rendersi conto che destra e sinistra sono la stessa maledettissima cosa, e che non hanno più nessun significato. Quindi, realisticamente, non vedo soluzione se non toccare il fondo, lasciare che tutto si disintegri per poi ricominciare e costruire una nuova italia partendo dalle macerie. Al contrario di quanto proposto dal povero Giannino, meglio "accelerare il declino"... Sergio, secondo tè in quanti siamo ....?

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    1. Dipende dalle giornate; di solito mi vien da pensare "pochi ma cattivi", poi ci sono momenti eroici quando mi capita di incontrare persone dotate di splendida e profonda umanità e allora penso che davvero ce la faremo e presto.....penso che siamo tanti ma davvero tanti ma non esiste ancora la piena consapevolezza del nulala in cui si vive; 25 anni di PDL e PD intrecciati lasciano il segno eccome! Di solito dagli incubi non ci si sveglia poco a poco, ma all'improvviso, urlando tutti sudati. Mi schiero per l'urlo. Voglio quell'urlo, già auspicato 45 anni fa dal poeta statunitense Ginsberg con uno celebre poema civile che si titolava, per l'appunto, "L'Urlo". E mi auguro che il risveglio produca risultati. Sono d'accordo sul fatto che la ricostruzione la si può avviare soltanto dopo la disintegrazione, non c'è alternativa. Comunque sia, il sistema si sta disintegrando da solo sotto gli occhi di tutti e la totale indifferenza della nostra classe dirigente che ha capito come seguitare a fare affari anche tra le macerie. Ricordo dei racconti che mi avevano fatto i miei nonni, per spiegarmi come funziona la natura umana, con aneddoti relativi a persone che riuscivano a fare affari sotto le bombe durante i rastrellamenti dei nazisti con gente macilenta che moriva per le strade. La nostra classe politica dirigente è così. Tempo fa ero andato a Benevento e degli amici locali (gente intelligente, colta e per bene) mi comunicavano la loro totale disperazione esistenziale rispetto alla loro realtà locale: un sindaco che era stato prima indagato, poi inquisito e infine processato e condannato agli arresti domiciliari per corruzione, evasione e truffa. E' rimasto lì. Ogni sera, i cittadini locali lo vedevano andare dai carabinieri a mettere la firma. Lo salutavano, lo applaudivano,con affetto solidale. Sono arrivate le elezioni comunali. Ha stravinto con il 67% dei suffragi e ha seguitato a occuparsi dell'amministrazione pubblica dagli arresti domiciliari. Penso che soltanto in Italia possano accadere episodi come questo. Loro erano disperati. Ma almeno si sono risvegliati. Quando l'indignazione avrà partorito disperazione che a sua volta partorirà la consapevolezza dell'incubo e infine genererà il Risveglio, allora, a quel punto, tutto si verificherà in maniera naturale, semplice, autentica e ci sarà una esplosione di vitalità contagiosa. Per il momento sta vincendo la camomilla, ma seguito a essere ottimista.

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    2. Non credo al risveglio istantaneo dall'incubo per cambiare le situazioni perchè in questo paese è mancato e sempre mancherà l'esempio,l'esempio di chi sbaglia e perciò deve pagare,l'esempio personale di comportamento etico,in questo paese lo sport principale è la doppiaggine, il stare su due staffe,la paraculaggine portata all'estremo piu fantasioso,vede non siamo stati educati per fare la differenza,ma per vivere nella totale indiferenza.
      Siamo italioti.

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  3. "Napoleone Bonaparte, Benito Mussolini, Josif Stalin, Bettino Craxi, Silvio Berlusconi" ... Beppe Grillo?

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    1. Per molti è così, anzi per moltissimi, e sbagliano, nel senso che sono inconsapevoli portatori dentro di sè di quella illusione genetica che attende l'Uomo del destino.

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    2. Il movimento 5 stelle non è un uomo del destino.
      Grillo non ha mai detto "ghe pensi mi".
      Dovete rompervi le palle un poco anche voi e non pensare solo al vostro orticello, lo dice il grillo.
      Fa da protagonista, gli piace il palco e i riflettori.
      Due mandati e poi basta, non mi pare un concetto da uomo del destino.
      Votare idee e non persone, non mi pare un concetto da uomo del destino.
      Se poi qualcuno stravede per il personaggio e pensa che sia LUI risolutore, per quel che mi riguarda e ci riguarda, potessimo, gli restituiremmo il voto.
      C'è gente, caro Sergio, che ne ha le palle piene già dalla nascita. C'è gente che non compra a scatola chiusa. C'è gente che non crede in Dio ma vuole conoscerlo prima, figuriamoci alla chiesa o CL!
      Grilli, cavallette, mantidi religiose... ben vengano se servono!
      Dire di no a qualsiasi cosa che nasce perchè nuova, mi pare proprio da persone dedite alla ricerca di uomini del destino.

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  4. finalmente una analisi lucida, impietosa, inteligente.....

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  5. Devo ammettere che questa analisi è molto precisa ed esatta , ma non vedo il modo di togliere quel branco di mascalzoni dalle loro poltrone purtroppo.
    Scrivere articoli solo sul web mi sembra poca cosa in confronto di tutte le bugie scritte e dette da giornali e televisioni nessuna esclusa .
    Speriamo che un missile americano sbagli e colpisca il nostro parlamento a camere riunite

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    1. Il problema è che sono pure una manica di assenteisti per cui la sfangherebbero pure stavolta...

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    2. Facciamo tutti quanti sempre il solito errore: anche se andassimo col lanciafiamme in parlamento, non cambierebbe un bel niente, finchè non cambiamo la cultura imperante con una nuova cultura di onestà e civiltà, ci saranno milioni e milioni di italiani pronti a prendere il posto di quelli inceneriti, e perpetuerebbero lo stesso modus vivendi...
      Quindi mettiamocelo bene in testa che la soluzione non ce la darà la bacchetta magica (missile...bomba,...il "tutti a casa"), ma un lavoro costante, lungo (20 anni?) di creazione della cultura dell'onestà collettiva, in cui il furbo è l'eccezzione e non la regola. Introdurre la "politica del poldher": ci si salva tutti assieme; le dighe le hanno costruite nell'intersse di tutti, il sistema è tenuto efficiente nell'interesse della collettività: o tutti giù o tutti sù.
      Da noi domina invece il "chi se ne fotte", ...tanto rubano tutti, ...e chi sono io il più fesso...
      Ci vorranno anni per cambiare questa cultura; penso che bisogna ricominciare daii bambini, instillando nella nuova generazione il germe del polder...ponendo le fondamenta per cominciare, pazientemente, ad arginare la dilagante sottocultura italiota, ciroscrivendola, riducendola per potercene finalmente liberare e parlarne al passato, quale buio periodo storico.

      Luca D.

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    3. Certamente che è così. Ma di Italiani onesti cene sono a iosa. Il problema è che non hanno voce, solo manganellate.
      E sono loro che tengono ancora in piedi una parvenza di Italia. Berlusconi e le sue TV mi facevano schifo già da subito, proprio per la cultura che propugnavano: Drive In, Non è La RAI ecc.
      Poi, comunque, cultura seria c'era e c'è già: Gaber, DE Andrè, Fo, Mariangela Melato, Lina Vertmuller, Indro Montanelli, Enzo Biagi,Marco Travaglio, Caterina Hack, Franco Basaglia, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino......
      A IOSA ce ne sono! Il problema è che dobbiamo avere il coraggio di riprenderci l'ITALIA.
      Il problema è che facciamo le pulci ai pesci! Invece di cogliere le tante occasioni che si presentano.

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  6. che strano popolo il nostro: subisce di tutto e di più, senza mai reagire.
    Non c'è limite al nostro grado di sopportazione, di rassegnazione.
    Non sembra avere limiti il livello abnorme di ignoranza, di ottundimento, di obnubilazione raggiunti da un intero popolo.
    Incapaci di leggere l'enorme gravità della realtà nella quale vivono.
    Incapaci di leggere gli eventi, anche quelli più evidenti.
    Quando, quando, le cose "cambieranno" (se e quanto "cambieranno"...) sarà certamente un evento traumatico e cruento.
    Di questo ne sono convinto.

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  7. Il fondo non è ancora stato raggiunto e sino a quando ci saranno soldi da spendere non ci sarà tempo per la rivoluzione. L'1 per cento purtroppo conta molto di più e può distribuire le carte facendo credere che la ripresa è dietro l'angolo. E per loro, come diceva il poeta, tutto il resto è noia.

    Non essendoci gruppi organizzati né capi carismatici dobbiamo aspettare che passi la bufera per poi raccogliere i pezzi del povero stivale che fu l'Italia. Sempre che si riesca a sopravvivere.

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  8. Non credo sia tu l'ottimista Sergio.Sono loro,questo ammasso di beceri governanti la cosa pubblica, e non solo ,ad essere ottimisti.Ottimisti nei loro mezzi mediatici e nell'ottusità.
    L'ottusità di non comprendere per tempo che la legge naturale dell'equilibrio non può consentire la permanenza di un tale disequilibrato vivere ,fondato sull'ipocrisia,la menzoglia,l'edulcorazione la depressione collettiva da depredazione selvaggia.
    Ormai è solo una questione di tempo.La capitolazione avverrà inevitabilmente.
    Certamente il processo seguirà le sue fasi che potranno essere più o meno accellerate dall'intervento umano.
    Molto di più dalla Necessità che questo tristissimo ,abruttente,meschino periodo storico diventando insopportabile muoia per far germogliare un nuovo periodo vivibile,umano:di civiltà.

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  9. Le rivoluzioni, quelle vere, si faranno solamente quando il popolo bue tutto non potrà più permettersi i vari Sky, Internet, la vacanza estiva, la benzina a 4 euro e via dicendo.
    Solo quando saremo VERAMENTE all'osso ci schioderemo il culo dalla sedia.
    Finchè ci indigneremo leggendo questi bellissimi post del sig. Sergio e staremo con il culo al caldo trastullandoci nella nostra pochezza e miseria, magari leccandoci le dita tra un fonzies ed una pringles, non abbiamo dove andare.

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  10. Ecco il contesto (interessante) dal quale è stata estrapolata la frase citata, si trova a pagina 5 di "I miei ricordi" scaricabile da qui:
    http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_8/t207.pdf


    "Io vorrei però che queste pagine servissero, in un senso, anche all’età nostra: e mi spiego.
    L’Italia da circa mezzo secolo s’agita, si travaglia per divenire un sol popolo e farsi nazione. Ha riacquistato il suo territorio in gran parte.

    La lotta collo straniero è portata a buon porto, ma non e questa la difficoltà maggiore. La maggiore, la vera, quella che mantiene tutto incerto, tutto in forse, è la lotta interna.

    I più pericolosi nemici d’Italia non sono gli Austriaci, sono gl’Italiani.
    E perchè?
    Per la ragione che gl’Italiani hanno voluto far un’Italia nuova, e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che urono ab antico il loro retaggio; perchè pensano a riformare l’Italia, e nessuno s’accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro, perchè l’Italia, come tutti popoli, non potrà divenir nazione, non potrà esser ordinata, ben amministrata, forte così contro lo straniero, come contro i settari dell’interno, libera e di propria ragione, finchè grandi e piccoli e mezzani, ognuno nella sua sfera non faccia il suo dovere, e non lo faccia bene, od almeno il meglio che può.

    Ma a fare il proprio dovere, il più delle volte fastidioso, volgare, ignorato, ci vuol forza di volontà e persuasione che il dovere si deve adempiere non perchè diverte o frutta, ma perchè è dovere; e questa forza di volontà, questa persuasione, è quella preziosa dote che con un solo vocabolo si chiama carattere, onde, per dirla in una parola sola, il primo bisogno d’Italia è che si formino Italiani dotati d’alti e forti caratteri.

    E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani...."

    Già allora lo sapevano....
    Ciao
    Dario

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  11. Forse non . abbiamo ancora toccato il fondo,almeno per la maggior parte degli italiani,forse siamo un popolo di vecchi senza quel coraggio della disperazione che servirebbe per ribellarsi.ma poi vicende come i referendum stravinti in quel modo mi dicono che non tutto è perduto,quando meno te l'aspetti...

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  12. E noi dobbiamo rispondere loro: "ce lo chiede l'Europa, dovete andare tutti via quanto prima è possibile; lo vogliono i mercati, gli investitori internazionali, la collettività nel suo insieme, sia a destra che al centro che a sinistra"....clap clap clap

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  13. chiedo scusa...non voglio lasciare anonimo il mio gradimento, più che commento! achille del pizzo c/mare di stabia 06/09/1958....solo incidentalmente segnalato come anonimo

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  14. appunto......cominciamo col prendere coscienza del Referendum
    Radicali. GFC

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  15. Nel mio piccolo paesello di 5.000 abitanti un tabacchino e' in vendita a 600.000 E., una licenza di taxi a 50.000, non parliamo della farmacia. 500 cassa integrati piu' tutti quelli che tra Comune, Regione e Provincia, scuole ecc. lavorano per lo stato. 500 rifugiati politici che ricevono 30E al giorno, il resto che passa la Comunita'Europea se lo tiene il Comune. Poi guardiamo pure cosa fanno gli Alfano and &. No al redditto garantito, si a rimpinguare la C.I., si alle assunzioni nella P.A. Magari anche false, dove la gente aspetta mesi per prendere lo stipendio. E' un continuo crescere di clientele, di burocrazia di un cuscino tra loro e quella parte non garantita che non li vota piu'.
    Un mio amico che era finito nel giro giusto anni fa mi disse-"Mi avevano dato un lavoretto che una ditta privata al massimo mi avrebbe dato un paio di milioni, loro me ne davano 10(vecchie lire). All'inizio non capivo. Poi ho capito. Se me ne davano cosi' tanti era per giustificare quello che prendevano loro."
    Finiamola di parlare di italiani. C'e' chi appartiene a una Italia e chi non ci appartiene. Non c'e' nulla di cui preoccuparsi, e' un sistema che collassa in se stesso. Un morto che cammina. Si tutti a voler entrare nel giro ma proprio per questo sempre piu' instabile. Uno stato che produce e continua a riprodurre debito asciugando con sempre nuove tasse chi produce reddito. E la grande opposizione si riduce nell'andare a difendere una Costituzione che garantisce la continuita' di uno stato putrefatto o addirittura a gestirlo, gia'
    onestamente. E' ora di uscire dal Parlamento, dai Comuni, e' ora di lasciarli soli. Nudi.

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    1. Sergio, neanche a me piacciono "gli uomini del destino" ma purtroppo ci vuole qualcuno che faccia da catalizzatore, o meglio ancora da detonatore. C'è tanta gente che sta male, tanta gente che sarebbe pronta scendere per strada , a protestare , e poi votare nella direzione giusta. Ma ci vuole l'occasione , e qualcuno la deve creare. I sindacati fanno ridere , i comunisti si sono estinti , resta solo M5S, ma ormai si sono mezzi bruciati, peccato perchè sono fondamentalmente sani. Il povero Giannino è stato falcidiato ancora infante , quindi ci vuole qualcuno di nuovo, un altro personaggio, un altro movimento . Qualcuno di colto, integro, rispettabile, e senza scheletri nell'armadio. Pe mè tu saresti perfetto .... cosa ne dite ?

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    2. "resta solo M5S, ma ormai si sono mezzi bruciati"
      Sarei curioso di sapere su cosa si basa questa affermazione!

      Saluti

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    3. si basa su questo fatto : M5S ha dimostrato con le ultime elezioni di essere pericoloso , e di conseguenza la macchina mediatica manovrata dalla "casta" ha dato inizio ad un imponente campagna atta ad eroderne l'immagine e la credibiltà. Macchina che ancora oggi ha grande potere di condizioamento sulla stragrande maggioranza degli italiani (stimo tra 80 e 90 percento). Per questo ho scritto che si sono mezzi bruciati, perchè l'integrità della loro immagine è stata intaccata, il virus del dubbio è stato inoculato nelle vene di milioni di italiani, basta fare un po di domande in giro e si capisce subito, senza bisogno di rivolgersi ad un agenzia di statistica. Non era possibile vincere, lo sapevano tutti, quindi M5S avrebbe dovuto tenere un profil0 un po più basso, entrare comunque in parlamento e lavorare dall'interno, ed il colpaccio lo avrebbero fatto sicuramente alla prossima tornata elettorale. Invece si sono scoperti troppo presto volgendo il fianco all'avversario che ne ha approfittato immediatamente, ricordiamoci che PD e PDL insieme controllano il 99% dei mezzi di informazione. Hanno quindi avuto il tempo per studiarli e demolirli, con tutta calma. Io ho votato e voterò ancora M5S, ma questo è del tutto insignificante, purtroppo ...

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    4. se Sergio si candidasse lo voterei e gli farei anche campagna elettorale, non avrei dubbi!

      Luca D.

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  16. Purtroppo l'abitudine al pensiero magico ce l'ha istillata la chiesa cattolica. Fin quando non ci saremo liberati del Vaticano non c'è speranza.

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  17. Solo un bel Duce potrebbe estirpare questa classe politica, vero cancro dell'Italia.
    Mi spiace, ma è così.
    E' diventato un circolo troppo vizioso, dove anche il più politico più onesto viene fagocitato dalla smania di potere, magna magna e cadreghino a vita.

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