lunedì 12 agosto 2013

"W L'Europa a 17 stelle" un intervento sull'Europa che vogliamo, di Angelo Consoli.



di Sergio Di Cori Modigliani


Quale Europa? Per andare dove? Come costruirla? Soprattutto, come farlo?
Queste sono le domande che tutti noi dovremmo cominciare a porci, investendo energie comuni per affrontare e superare la crisi europea in maniera evolutiva. E questi sono i quesiti sui quali, la prossima primavera, in tutto il continente, dovranno essere date delle lucide, realistiche, nonchè convincenti risposte, quando andremo a votare per il rinnovo del parlamento europeo.
Nel resto del continente, il dibattito è già iniziato.
Purtroppo, da noi, è già fin troppo chiaro che a marzo del 2014 ci troveremo impelagati in una orrenda e insopportabile polemica perenne, relativa al presente e prossimo futuro della famiglia Berlusconi e annessi tromboni. Ci infileranno in ignobili gineprai annacquando la questione e temo -con autentico terrore- che le elezioni europee diventeranno l'ennesimo squallido derby calcistico tra chi ama Berlusconi e chi lo odia.
C'è invece qualcuno che si dà da fare e si spende per affrontare ogni giorno tematiche fondamentali, soprattutto nel campo dell'energia, dell'ambiente, dei diritti civili, da applicare con respiro europeo, all'insegna delle esigenze più evolute della collettività. Tra questi, spicca, per la sua originalità e coerenza, Angelo Consoli, che dell'Europa si occupa (e si preoccupa) da almeno 25 anni. E che in Europa, soprattutto ci sta e ci lavora, quindi la conosce molto ma molto bene dall'interno dei suoi meccanismi, sia quelli politici che quelli burocratici. Pioniere dell'ambientalismo e grande propugnatore della necessità di sviluppare un sistema continentale incentrato sulle energie alternative eco-sostenibili, Angelo Consoli lavora a Bruxelles, dove dirige l'ufficio comunicazione di Jeremy Rifkin, il geniale autore della "terza rivoluzione industriale" e punto di riferimento degli ecologisti europei e nordamericani. E' il presidente del Cetri che è lo strumento divulgativo attraverso il quale si cerca di allargare lo spettro della consapevolezza della cittadinanza europea. Quindi anche italiana.
Di recente, firmandolo insieme al prof. Livio de Santoli, ha pubblicato presso l'editore Minimum Fax il libro "Territorio Zero", base propulsiva di un grandioso progetto nazionale, il cui fine consiste nel risparmiare energia, creando lavoro e occupazione, nel rilanciare l'agricoltura, applicando il principio della glocal economy, portando fino in fondo la guerra contro le potenti lobby delle industrie petrolifere, dei produttori di carbone e dei colossi finanziari speculativi che vogliono privatizzare, controllare e gestire la produzione e la distribuzione di energia elettrica, gas, acqua, da cui dipende la nostra sopravvivenza.
Come è nella sua natura, sempre vigile e attento, Angelo Consoli è rimasto molto colpito (in senso negativo) da una lunghissima intervista apparsa sul blog di Beppe Grillo al britannico Nigel Farage e, da attivista e sostenitore di M5s, si è dimostrato molto preoccupato all'idea che la pulizia e il vigore del programma di base pentastellato possa essere minimamente inquinato da personaggi considerati fuorvianti in ambienti ecologisti e mediatici ben informati.
E così, ha deciso di scendere in campo per chiarire chi sia e che cosa faccia Mr. Nigel Farage.
Ha pubblicato un lungo articolo sul suo blog personale e mi ha pregato di condividerlo e presentarlo all'attenzione di voi tutti.
Ho ritenuto opportuno farlo perchè penso che il suo contributo, al di là della consueta competenza e generosità, sia un momento necessario e utile per tutti noi per cominciare ad alzare la soglia dell'attenzione, necessaria per riuscire a sottrarsi alle sirene mediatiche che la prossima primavera faranno di tutto per non farci parlare, dibattere, confrontarci sugli unici temi che dovrebbero essere affrontati in campagna elettorale europea: banche/controllo delle fonti di energia/innovazione tecnologica/costruzione e varo di un grande piano di investimenti per le energie rinnovabili pulite a costo zero.


in calce all'articolo, nel caso vi interessi, sul suo blog, troverete i link per tutte le fonti originali delle informazioni contenute:http://angeloconsoli.blogspot.it/2013/08/leuropa-da-12-17-stelle.html

L'Europa da 12 a 17 Stelle !




1985 Bruxelles durante lo stage,
con la mia compagna norvegese.
Arrivai  a Bruxelles a gennaio del 1985 per lo ”Stage” alla Commissione Europea della “promozione" primavera-estate 1985” che iniziava a febbraio.  L’Europa era ancora a 10.  Ai primi sei  membri  del pacchetto iniziale, i “fondatori”  (Italia, Germania, Francia e Benelux)  del Trattato di Roma del 1957, si erano aggiunti negli anni settanta Irlanda, UK e Danimarca e l’Europa sarebbe stata a 9 fino all’ingresso della Grecia unica entrare da sola, per quello che sarebbe stato il terzo “allargamento” nella storia dell’Unione Europea (allora si chiamava ancora CEE o Comunità Economica Europea). Le strade della Capitale belga, in quell'inverno rigidissimo, erano ghiacciate, e la neve continuava a cadere copiosa ma la città era calda, bollente. Tutti parlavano di questo nuovo Presidente Francese della Commissione che aveva appena preso servizio all’inizio dell’anno Jacques Delors. Le  aspettative erano altissime.
Nella mia "promozione" c’erano 450 “stagiares” principalmente dai 10 Paesi membri, ma anche da Spagna e Portogallo che sarebbero entrate l’anno successivo. Poi c’erano anche “stagiares” dalla Turchia, (Yavuz ) dal Marocco (indimenticabile Abdel,  di Casablanca), dagli Usa, dal Messico, dal Brasile (Jogi Umberto Oshai, Brasiliano di origine giapponese che è ancora a Bruxelles e si è sposato con una italiana che lavora al Parlamento Europeo) e perfino dalla Cina!  Jacques Delors ci ricevette in una fredda mattina di
Jacques Delors, Presidente della Commissione
delle Comunità Europee dal 1985 al 1995
febbraio dopo una interminabile serie di raccomandazioni  da parte di  Wolfgang Kraus, il funzionario tedesco che faceva da “domatore” per questo gruppo scalmanato di giovani ventenni accomunati solo da una cosa; la voglia di far festa!

Bruxelles per gli irlandesi e gli inglesi era un pub lungo 50 km e senza obbligo di chiudere alle 11. Per i tedeschi e gli olandesi era cultura, musei e teatro da tutto il mondo.
Per i francesi era una “petite Paris”  dove però si parlava un buffo francese con l’accento fiammingo.
Per noi italiani era soprattutto le tre  F.
Le altre due erano “Festa” e “Football” (i campi in erba del Belgio diffusi,  ben mantenuti e liberi, in Italia ce li sognavamo!).
Il gruppo italiano della “Rotonde” il mitico luogo di ritrovo degli stagiares dopo il lavoro, era composto anche da  giovani funzionari e assistenti parlamentari. Fra di essi  legai fin da subito con due assistenti, Gian Angelo Bellati e Pier Virgilio Dastoli. Il primo era assistente del Sindaco di Venezia Mario Rigo. Il secondo era
Pier Virgilio Dastoli
l’assistente di Altiero Spinelli.
Il Manifesto di Ventotene

L’incontro con l’autore del “Manifesto di  Ventotene”  fu un privilegio che ricordo ancora con emozione. Quel giorno si piantò il seme che in seguito sarebbe stato decisivo nel determinarmi a rimanere a Bruxelles.  Spinelli non era  imponente anzi era di dimensioni piuttosto minute, ma aveva una solennità di comportamento e uno stile unico
che imponevano un immediato senso di rispetto.
Il rispetto che si deve a chi, pur sotto le bombe,  mentre l’Europa era in fiamme e gli europei morivano in modi atroci e a migliaia ogni giorno, dal confino dell’isoletta tirrenica aveva avuto il coraggio visionario e forse un po’ incosciente di immaginare una Europa LIBERA E UNITA, (vero titolo del Manifesto di Ventotene), di dipingere una nuova idea di società che ridà il potere ai cittadini, aiuta chi rimane indietro, abolisce le anacronistiche frontiere nazionali della geo-politica post-westfaliana e esporta la pace in tutto il pianeta. Una nuova idea di società che oggi è incarnata a meraviglia dal M5S.
E meno male! Perchè le istituzioni europee, il "sogno Europeo" di Spinelli se lo sono totalmente infilato nei calzini. E per questo sono incazzato! 
Perché vedo l’Europa  di Spinelli (e degli altri co-autori del Manifesto, Ernesto Rossi e  Eugenio Colorni) tradita da una associazione a delinquere di rigidi eurocrati arroganti e ipocriti, speculatori finanziari,  banchieri senza scrupoli e senza senso, pseudo parlamentari euroscettici!.
Borghezio: Uno Statista a paragone di Farage!
Come ad esempio il britannico Nigel Farage, compagno di partito di personaggi  del calibro di Borghezio. E, sia detto per completezza,  Nigel Farage fa assurgere Borghezio al rango di un grande statista, visto che hanno polemizzato sui paradisi fiscali inglesi (e Borghezio in quella diatriba era incredibilmente dalla parte giusta...).

E sono ancor più incazzato a vedere che un individuo simile viene eletto a interlocutore europeo del Movimento 5 Stelle. Nigel Farrage, (noto nuclearista!)  ha avuto l’onore di un post con una lunga intervista sul blog di Beppe.
E questo mi sembra  francamente inspiegabile e insopportabile, perché non posso immaginare niente di più lontano dalla visione del Movimento 5 Stelle, di questo personaggio nuclearista, carbonifero, inceneritorista, clima-scettico,  razzista, speculatore finanziario, ultra liberista, contrario a qualunque politica sociale, fascista, corrotto e sotto accusa per malversazioni dei finanziamenti pubblici copiosamente lucrati al Parlamento Europeo.  
Ma procediamo con ordine.
Nella (troppo) lunga intervista al blog, questo tristo figuro ha ripetuto le litanie che lo hanno reso famoso contro (nell'ordine) 1) l’Euro, 2) gli eurocrati,  3) l’Europa Federale.
Per carità  opinioni rispettabilissime e a tratti perfino condivisibili (è vero che Van Rompuy e Monti  non li ha eletti nessuno, è meno vero che Berlusconi è stato eletto democraticamente, perchè in un paese che, come l'Italia, si caratterizza per la combinazione micidiale fra il monopolio militare dell'informazione televisiva e la legge elettorale porcata, non ci possono essere elezioni democratiche: ce n'è sempre uno che parte 200 metri avanti agli altri... ma questo Farage non lo dice!)
Daniel Cohn-Bendit, Dany le rouge, leader del maggio
francese da 45 anni sulle barricate: all'attacco di Sarkozy. 
Opinioni nemmeno tanto nuove per la verità. Sono anni che personaggi del peso e dell’autorità di Daniel Cohn-Bendit, leader del  maggio francese e dei verdi europei, dicono di molto peggio contro Barroso, Van Rompuy e l’Europa delle banche! 
Quello che però è davvero interessante, non è quello che l’intervista dice, ma quello che non dice. Ad esempio non dice che Farage e il suo gruppo politico (l’Europa delle Nazioni), sono un covo di nuclearisti ultraliberisti etc etc (vedi sopra). 
Mi sembra incredibile che il M5S sorvoli su tutto questo e dia tanto spazio a chi non meritava neanche una citazione per sbaglio.  Forse chi ha deciso di offrire tanto spazio a Farage sul blog di Grillo tutto questo non lo sapeva, dunque permettetemi di fare un riassunto delle puntate precedenti.

Nigel Farage-UKIP-Europa delle Nazioni
L’Euroscetticismo di Farage è pura facciata. Farage è un ex broker della City, uno abitato a fare i soldi con i soldi, con prodotti finanziari di ogni tipo. Tossici, Hedge funds, CDS, derivati etc.  In altre parole uno speculatore finanziario. Talmente ligio al "dovere" da essere stato pesantemente attaccato perfino da Borghezio per la sua difesa senza quartiere dei paradisi fiscali. Attaccatissimo ai soldi, come dimostra la squallida vicenda della lite sui rimborsi elettorali al parlamento europeo con la collega Sinclaire.  La sua avversione all’EURO è puramente legata alla necessità di speculare meglio per lui e i suoi amichetti. E si specula meglio contro monete deboli e isolate, che contro l’EURO, almeno finchè la BCE non sarà prestatore di ultima istanza o non interverranno gli Eurobond (ma non divaghiamo). Da lui sentirete sempre attacchi personali (anche un po’ sopra le righe per la verità) contro questo o quell’eurocrate non eletto o non carismatico, ma non gli sentirete mai  fare una analisi circostanziata e impietosa sul Meccanismo Europeo di Stabilità o il Fiscal Compact. Perché a lui e ai suoi colleghi, avere una Italia in ginocchio, costretta a pagare 45 miliardi di euro l’anno per i prossimi vent’anni  (come dovremo fare a partire dal prossimo anno), fa comodo. Così saremo costretti a svendere i nostri assett (quel poco che ci è rimasto) a lui e ai suoi amici (gli inglesi sono maestri nelle privatizzazioni a vantaggio dei gruppi finanziari dominanti, ricordate l’episodio del Britannia negli anni 90 da cui partirono le prime scellerate svendite del patrimonio industriale pubblico?). Questo degno figlio illegittimo della Thatcher vorrebbe una Europa delle Nazioni  che non ha nessuna politica comune ma solo il più sfrenato e scellerato libero mercato in cui le banche d’affari per cui lui ha sempre lavorato (come Monti che tanto critica) possano massimizzare i loro profitti a danno dei lavoratori e dei cittadini.
Sapete quel’è l’idea di società di Nigel Farrage e dei suoi amici? Una società dove chi rimane indietro non solo non lo si aiuta, ma gli si da il colpo di grazia.
Un darwinismo sociale ferocissimo rinforzato da una tassazione regressiva (flat tax), in cui il pensionato a 400 sterline al mese e il miliardario pagano esattamente lo stesso.
Reddito di Cittadinanza?
Neanche a parlarne! Roba da soviet! "Se non ce la fai con i tuoi mezzi, vuol dire che non vali un cazzo allora devi soccombere!"  
E cosa pensa il signor Farage dell’energia rinnovabile?  
"we have gotta stop this rubbish that increases the electricity bill!
E cosa pensa del nucleare?  
We are gonna build loads of nuclear power stations, because we need energy independence!” 
Ma, signor Farrage l’indipendenza con il nucleare non l’avremo mai perchè non abbiamo uranio…
Yes but we have plenty of coal but here then we have a problem with the bureaucrats in Brussels because the  EU made a directive that wants us to close down the  6 largest  coal fired power stations for this nonsense of carbon emission cuts.” 
Quindi signor Farage lei non riconosce il cambiamento climatico come un problema planetario…” Climate Change? You mean Climate Alarmism! Climate change has been hopelessly over-hyped. Yes, there has been a slight warming in the last hundred years which  is entirely consistent with well established, long-term natural climate cycles!  CO2 limits are just a way to destroy the competitiveness  of the British Industry”.
A ciò aggiungiamo anche che questo personaggio vuole abolire il divieto di fumare nei locali pubblici, perchè è una ingiusta interferenza dei burocrati di Bruxelles delle abitudini tradizionali degli inglesi che se non possono più fumare smettono di andare nei pub …
Davvero il M5S ritiene utile sapere(e divulgare)  cosa pensa il signor Farage dell’EURO e di Van Rompuy, se la sua idea di società è così abissalmente diversa dalla nostra? 
Invece credo che il M5S dovrebbe far  propria la battaglia di Spinelli, (tradita dagli eurocrati), per una “rivoluzione Europea” (Manifesto di Ventotene -Capitolo III – Compiti del dopoguerra -  La riforma della Società). 
scheda segnaletica del pericoloso
detenuto Altiero Spinelli 1941
Il Manifesto di Spinelli è molto chiaro nel dipingere una società molto simile, quasi identica a quella per cui il M5S si batte:  Per esempio a pag. 9 del Manifesto si legge
“ La solidarietà umana verso coloro che riescono soccombenti nella lotta economica, non dovrà, per ciò, manifestarsi con le forme caritative sempre avvilenti e produttrici degli stessi mali alle cui conseguenze cercano di riparare, ma con una serie di provvidenze che garantiscano incondizionatamente a tutti, possano o non possano lavorare, un tenore di vita decente, senza ridurre lo stimolo al lavoro e al risparmio. Così nessuno sarà più costretto dalla miseria ad accettare contratti di lavoro iugulatori”. 
Il carcere di Santo Stefano a Ventotene

Questo non è forse come dire che basta con l'assistenzialismo e la cassa integrazione e che bisogna andare verso il reddito di cittadinanza così come Beppe ha ripetuto in tutte le piazze d’Italia?
Altro esempio. Quando il Manifesto recita
Non si possono più lasciare ai privati le imprese che, svolgendo un'attività necessariamente monopolistica, sono in condizioni di sfruttare la massa dei consumatori; ad esempio le industrie elettriche, le imprese che si vogliono mantenere in vita per ragioni di interesse collettivo ma che, per reggersi, hanno bisogno di dazi protettivi, sussidi, ordinazioni di favore ecc. (l'esempio più notevole di questo tipo d'industria sono finora in Italia le siderurgiche); e le imprese che per la grandezza dei capitali investiti e il numero degli operai occupati, o per l'importanza del settore che dominano, possono ricattare gli organi dello stato, imponendo la politica per loro più vantaggiosa (es.: industrie minerarie, grandi istituti bancari, grandi armamenti). È questo il campo in cui si dovrà procedere senz'altro a nazionalizzazioni su scala vastissima, senza alcun riguardo per i diritti acquisiti.”

Forse che non c’è qui dentro tutta la nostra battaglia per la salvaguardia dei beni comuni e delle risorse naturali? C’è perfino  l’intuizione per quanto possibile in quell'epoca, dell’intreccio perverso fra banche e energia da tenere sotto stretto controllo dei cittadini! Spinelli fu il primo Commissario Europeo all'Ambiente negli anni 70. Le politiche di sostenibilità dell'UE cominciarono con lui.

E quando il Manifesto recita:
Le caratteristiche che hanno avuto in passato il diritto di proprietà e il diritto di successione, hanno permesso di accumulare nelle mani di pochi privilegiati ricchezze che converrà distribuire durante una crisi rivoluzionaria in senso egualitario, per eliminare i ceti parassitari e per dare ai lavoratori gli strumenti di produzione di cui abbisognano, onde migliorare le condizioni economiche e far loro raggiungere una maggiore indipendenza di vita. Pensiamo cioè ad una riforma agraria che, passando la terra a chi la coltiva, aumenti enormemente il numero dei proprietari, e ad una riforma industriale che estenda la proprietà dei lavoratori nei settori non statizzati, con le gestioni cooperative, l'azionariato operaio ecc.”
Monumento a Spinelli - Bucarest

Non è forse un grido contro la speculazione finanziaria (in embrione nell’Europa della guerra)? E un fantastico inno al modello distribuito e condiviso d’impresa agricola e industriale?
E le parole “ … quando, superando l'orizzonte del vecchio continente, si abbraccino in una visione di insieme tutti i popoli che costituiscono l'umanità, bisogna pur riconoscere che la Federazione Europea è l'unica concepibile garanzia che i rapporti con i popoli asiatici e americani si possano svolgere su una base di pacifica cooperazione, in attesa di un più lontano avvenire, in cui diventi possibile l'unità politica dell'intero globo” non rivelano l’intuizione di una Europa unita come primo passo verso un mondo unito senza più guerre, che fonda la politica estera del M5S?
E ancora, collegata a questo concetto, l’idea del M5S di superare le anacronistiche categorie politiche ottocentesche di destra e sinistra per ridefinire il discrimine della politica lungo le linee di  una maggiore o minore attenzione alle esigenze del cittadino in opposizione a quelle di una casta politica autoreferenziale e autogiustificante, non trova un sorprendente fondamento nella intuizione che “la linea di divisione fra partitiprogressisti e partiti reazionari cade perciò ormai non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa quelli che concepiscono come fine essenziale della lotta quello antico, cioè la conquista del potere politico nazionale — e che faranno, sia pure involontariamente, il gioco delle forze reazionarie lasciando solidificare la lava incandescente delle passioni popolari nel vecchio stampo, e risorgere le vecchie assurdità — e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopreranno in primissima linea come strumento per realizzare l'unità internazionale.
Ventotene- Il faro
A ciò si aggiunga l’anatema contro uno Stato che  ”da tutelatore della libertà dei cittadini, si è trasformato in padrone di sudditi tenuti a servizio, con tutte le facoltà per renderne massima l'efficienza bellica.” Basta sostituire alla parola “bellica” la parola “finanziaria” ed è perfetto per i giorni nostri!

E (adesso viene il bello!) non c’è tutto il programma politico ed economico del Movimento 5 Stelle nell’analisi  che il “totalitarismo nega innanzitutto l’eguale diritto di tutti i cittadini a concorrere alla formazione della volontà dello Stato”,  e che” la riconquista della libertà di stampa di associazione e di suffragio” debbano portare progressivamente  ” alle imposte sociali sui redditi non guadagnati e sulle successioni, alle aliquote progressive sulle maggiori fortune, alla esenzione dei redditi minimi e dei beni di prima necessità, alla gratuità della scuola pubblica, all'aumento delle spese di assistenza e di previdenza sociale, alle riforme agrarie, al controllo delle fabbriche“  attaccando “ i ceti privilegiati nelle loro più fortificate cittadelle”…. ?

E nell’affermazione che il
 “ceto parassitario dei proprietari terrieri assenteisti e dei redditieri che contribuiscono alla produzione sociale solo nel tagliare le cedole dei loro titoli; dei ceti monopolistici e delle società a catena che sfruttano i consumatori, e fanno volatilizzare i denari dei piccoli risparmiatori;  dei plutocrati che, nascosti dietro le quinte, tirano i fili degli uomini politici per dirigere tutta la macchina dello stato a proprio esclusivo vantaggio, sotto l'apparenza del perseguimento dei superiori interessi nazionali, la conservazione delle colossali fortune di pochi e la miseria delle grandi masse, escluse da ogni possibilità di godere i frutti della moderna cultura, sono la quintessenza della dittatura”
non si legge la condanna preliminare eppure definitiva della speculazione finanziaria che verrà e della prevalenza dell’economia virtuale su quella reale, di carne, sangue sudore, terra e diritti  che il Movimento difende in ogni sua azione? “per cercare di realizzare quell'uguaglianza di fatto che avrebbe dato a tali diritti un contenuto concreto di effettiva libertà” (Pag. 2 del Manifesto).
Francobollo commemorativodella
nascita di Altiero Spinelli
Poi per quanto riguarda i diritti umani  minacciati dalla globalizzazione ci sono parole che appaiono quasi profetiche:
Contro il dogmatismo autoritario, si è affermato il valore permanente dello spirito critico.
Quantunque nessuno sappia che cosa sia una razza, e le più elementari nozioni storiche ne facciano risultare l'assurdità, l'imperialismo (leggi "il potere")  esige di credere, dimostrare e convincere che si appartiene ad una razza eletta, solo perché ha bisogno di questo mito per esaltare nelle masse l'odio e l'orgoglio. I più evidenti concetti della scienza economica debbono essere considerati anatemi per presentare la politica autarchica, gli scambi bilanciati e gli altri ferri vecchi del mercantilismo, come straordinarie scoperte dei nostri tempi. A causa della interdipendenza economica di tutte le parti del mondo, spazio vitale per ogni popolo che voglia conservare il livello di vita corrispondente alla civiltà moderna è tutto il globo; ma si è creata la pseudo scienza della geopolitica, che vuol dimostrare la consistenza della teoria degli spazi vitali, per dar veste teorica alla volontà di sopraffazione dell'imperialismo.
La storia viene falsificata nei suoi dati essenziali, nell'interesse della classe governante.

Come non vedere in questa frase l'intuizione che non fra razze va diviso il mondo ma fra sfruttati (di tutte le razze) e sfruttatori (di tutte le razze anch’essi), mentre l’odio etnico (e tante altre forme d’odio come quello religioso,  quello di genere, etc. altro non sono che diversivi creati artificialmente dal potere per depistare il cittadino dal prendere coscienza della situazione di sfruttamento e subalternità imposta dai signori della finanza mondiale, e silenziare la sua protesta?

E come non rimanere meravigliati dalla concretezza dell’affermazione che 

alle parti più illuminate delle classi lavoratrici che non si sono lasciate distogliere dal terrore e dalle lusinghe nella loro aspirazione ad una superiore forma di vita; agli elementi più consapevoli dei ceti intellettuali, offesi dalla degradazione cui è sottoposta la intelligenza; agli  imprenditori che, sentendosi capaci di nuove iniziative, vorrebbero liberarsi dalle bardature burocratiche e dalle autarchie nazionali, che impacciano ogni loro movimento; a tutti coloro infine che, per un senso innato di dignità, non sanno piegar la spina dorsale nell'umiliazione della servitù, a tutte queste forze è oggi affidata la salvezza della nostra civiltà”.

Per realizzare questo compito  Spinelli,  Rossi e Colorni ipotizzavano la creazione di un “partito  rivoluzionario” guarda caso formato da cittadini, e costruito intorno alle loro esigenze.
“ Ma se il partito rivoluzionario andrà creando con polso fermo, fin dai primissimi passi, le condizioni per una vita libera, in cui tutti i cittadini possano partecipare veramente alla vita dello stato, la sua evoluzione sarà, anche se attraverso eventuali secondarie crisi politiche, nel senso di una progressiva comprensione ed accettazione da parte di tutti del nuovo ordine, e perciò nel senso di una crescente possibilità di funzionamento, di istituzioni politiche libere.
Spinelli al Parlamento Europeo-1985
Oggi è il momento in cui bisogna saper gettare via vecchi fardelli divenuti ingombranti, tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge, così diverso da tutto quello che si era immaginato, scartare gli inetti fra i vecchi e suscitare nuove energie fra i giovani (SCARTARE GLI INETTI FRA I VECCHI E SUSCITARE NUOVE ENERGIE FRA I GIOVANI!!!). Oggi si cercano e si incontrano, cominciando a tessere la trama del futuro, coloro che hanno scorto i motivi dell'attuale crisi della civiltà europea, e che perciò raccolgono l'eredità di tutti i movimenti di elevazione dell'umanità, naufragati per incomprensione del fine da raggiungere o dei mezzi come raggiungerlo. La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà!”
Per Spinelli, quel “Partito Rivoluzionario”, è il Partito Federalista Europeo. E deve mirare agli “Stati Uniti d’Europa” (che fanno vedere rosso a Farage…).

Ma questa è solo una formula, e non bisogna aver paura delle formule. L’idea di fondo (e quanta distanza dalle idee miserabili dello UKIP!) è che un nuovo partito di cittadini liberi deve creare un grande spazio Europeo di Pace e Libertà per un giorno arrivare a un mondo intero di Pace e Libertà. 
Hey ma non vi ricorda qualcosa? 

E allora io dico: riprendiamoci l’Europa! 
Portiamo i cittadini in Europa per fare l’Europa dei cittadini e non delle banche. 
L’Europa della solidarietà, della crescita umana e sociale, dell’ambiente e della libertà di espressione! 
L'Europa del sogno di Altiero SPinelli
Alla faccia di Van Rompuy. Ma anche e soprattutto alla faccia di Farage! 
W l'Europa a 17 stelle!

33 commenti:

  1. Non so se sia corretto (o perlomeno consueto) che il primo commento a un post sia dell'autore del post stesso, ma ritengo di dover dire qualcosa a completamento e forse a chiarimento di quanto ho scritto in questa, a tratti autobiografica riflessione.
    Questo non è un post contro Nigel Farage. Quella dell'incresciosa pubblicazione della sua intervista sul blog di Grillo è stata solo il fattore scatenante, ma l'idea di sovrapporre le 5 stelle "grilline" alle 12 stelle europee nel segno rivoluzionario di Spinelli, mi frullava fra i neuroni già da un bel po' di tempo. Io sono convinto che se Altiero Spinelli potesse ritornare fra noi oggi non avrebbe alcuna esitazione, ma proprio nessuna, ad abbracciare entusiasticamente il M5S! Starebbe sul palco con Grillo in ogni città! Farebbe un casino pazzesco! E se c'è qualcuno che pensa che io stia esagerando, gli dico che Spinelli era uno che non faceva compromessi e non prendeva prigionieri, era come Pertini, forse anche di più. E lo invito a rileggersi TUTTO il Manifesto di Ventotene (e non solo le poche trascrizioni che ne ho fatto io). E' un manifesto profondamente rivoluzionario e visionario (e io di visionari, modestamente, me ne intendo, visto che lavoro con Rifkin da ormai 12 anni!) E credo che se Spinelli tornasse fra noi, non solo attaccherebbe le varie caste parassitarie, potentati economici e centri speculativi e finanziari (lui le chiamava "plutocrazie"), ma sarebbe anche leggermente infastidito dal modo in cui l'idea federalista è stata in un certo qual senso sterilizzata in un manierismo europeistico che ne ha fatto una liturgia per eurocrati, invece che un metodo rivoluzionario. Io stesso a Bruxelles spesso ho sentito personaggi dell'establishment con cui Spinelli non si sarebbe preso neanche un caffè, riempirsi la bocca di europeismo a chiacchiere e federalismo "a la carte". Ma il Federalismno di Spinelli non è negoziabile, non può essere "a la carte" ("questo lo prendo, quello no!") Il federalismo di Spinelli non è solo mettere insieme tutti gli Stati Europei per impedire che si facciano la guerra fra di loro, ma anche metterli insieme all'insegna di una nuova economia e società più giuste, per evitare che i ceti dirigenti facciano la guerra alle classi povere e lavoratrici (che è esattamente quello che stanno facendo l'Europa di Barroso, Van Rompuy e della finanza, come dimostrano i disordini di piazza un po' dappertutto contro le ricette ultraliberiste della troika)! Se non è finalizzato a rigenerare la società verso una maggiore giustizia eguaglianza e prosperità, il Partito Federalista di Spinelli, è solo un altro abito in naftalina. Ecco io credo che sia venuto il momento di tirar fuori Spinelli dalla naftalina in cui lo hanno relegato le eurocrazie pseudo federaliste e re-innescare il potenziale rivoluzionario delle sue intuizioni e dei suoi programmi. E credo che questa sia la missione storica per i prossimi anni del Movimento 5 Stelle, perchè il Manifesto di Ventotene è un vero e proprio programma politico per molti versi sovrapponibile a quello del movimento 5 Stelle! Altro che Nigel Farage! Altro che euroscettici britannici! E altro che PD, Bersani, Letta, Vendola e caste varie! Dunque per piacere, questa mia riflessione prendetela come uno squillo di tromba rivoluzionario, una chiamata alle armi! Il programma c'è già! Lo scrisse nel 1941 un pazzo "grillino ante litteram" sotto le bombe di una guerra da cui, al tempo in cui scriveva, se andava proprio male, poteva uscire vincitrice anche la Germania nazista di Hitler... Quel pazzo si chiamava Altiero Spinelli!

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    1. Il solo fatto che il manifesto di Altiero Spinelli non venga insegnato, elaborato, argomentato e studiato nella scuola pubblica italiana, la dice tutta sulla volontà della disinformazione rispetto all'Europa che c'è in Italia. A questo bisogna aggiungere che, purtroppo, siamo dei veri stupidi masochisti (in quanto italiani, vedi Badoglio & co.) e anche dei cialtroni smemorati, lo dimostra il fatto che il fondatore e riesumatore della grandezza di Spinelli è stato il tedesco Daniel Cohn Bendit, deputato euro verde e leader del '68 francese, che ha fondato qualche anno fa il "gruppo Spinelli" e all'europarlamento sta facendo vedere i sorci verdi a Van Rompuy. Da aggiungere, inoltre, che Spinelli si muoveva in totale e aperta sincronia con la grande intellettuale europea -anch'essa franco/tedesca- Simone Weil, la quale, già nel 1948 aveva pubblicato uno scritto indimenticabile (volutamente censurato da tutti, comunisti togliattiani in testa) nel quale spiegava "perchè e come i partiti sono morti e l'Europa va fatta e costruita sui movimenti". Se entrambi fossero vivi, oggi, sarebbero senz'altro il padre e la madre del M5s, entrambi autorevolissimi genitori pentastellati. Spinelli e la Weil devono diventare i padri della campagna elettorale europea: per l'Europa dei Diritti Civili, per la separazione tra finanza speculativa da una parte e banche commerciali e depositi dall'altra, e attacco frontale contro i partiti che sono diventati in tutta Europa nient'altro che centraline burocratiche degli ordini delle grandi multinazionali della energia, delle sementi, del carbone e del cemento. Simone Weil scrisse 65 anni fa un "manifesto contro i partiti". Si parte da lì, perchè se non sappiamo da dove veniamo non possiamo neppure sapere dove stiamo andando. In quanto europeo mi considero figlio di Altiero e Simone, questi sono i miei genitori. Il resto sono pura ideologia faziosa e chiacchiere da salotto feisbucchiano

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  2. Personalmente ho avuto una pessima impressione di questo Nigel Farage fin dall'introduzione dell'intervista quì citata.

    Personalmente sono daccordo sul proporre un referendum sull'euro in Italia, ma in ultima battuta, se cioè si arrivasse al referendum, non so se voterei per il ritorno alla lira. Prerferirei rivedere totalmente i meccanismi di emissione della moneta e del debito, magari con una nuova BCE i cui azionisti ne diventino gli stati dell'unione e non dei privati, magari applicando, in parte le teorie di Keynes, in parte le teorie di Auriti, convinto come sono che la giusta via sia nel mezzo di questi due poli.

    Leggerò al più presto il Manifesto di Spinelli quì consigliato con molto interesse. Le parti citate sono state veramente illuminanti e mi sembra vadano perlopiù nella giusta direzione.

    Grazie Consoli e grazie di Cori Modigliani.

    MM

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    1. Grazie a te per l'attenzione, e se puoi, poi torna su queste pagine e dicci che ne pensi del Manifesto di Ventotene!

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  3. E' troppo tardi

    Mi spiace, ma questa europa non è e non può essere democratica, non senza una riforma profonda (in pratica una rifondazione)

    Non è altro che un'unione monetaria, fatta male (senza ammortizzatori, meccanismi di ridistribuzione, ecc). Non è un'unione politica, economica e fiscale, nè tantomeno un'unione sociale, la sua costituzione non prevede neppure una politica sociale.

    L'europa ha altri scopi, non è stata fatta per i popoli europei, che non l'hanno chiesta nè voluta, anche se questi ne pagheranno i costo

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    1. Non è mai troppo tardi. Sta a noi, cittadini europei, fare in modo che la vera Europa venga fondata non sui soldi ma sui diritti civili dei popoli. Questa è la strada da battere, io non getto la spugna.

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    2. L'Europa non va rifondata, ma va rettificata. Bisogna cacciare i mercanti dal tempio (perdonate l'immagine evangelica un po' profana in questo contesto terreno). E per cacciarli, non vedo metodo migliore del fantasma di Spinelli (e anche di Simone Veil, Sergio, hai ragione!). insisto su tutto quello che ho scritto nel mio primo commento!

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  4. Attenzione ai compagni di viaggio: non mi sembra che Cohn-Bendit abbia una gran stima di Grillo ("questo è Mussolini"), né d'altronde che abbia capito un granché del M5S.Vedi quest' intervista di maggio 2013
    http://www.lettera43.it/politica/danny-il-rosso-e-grillo-commette-gli-errori-del-68_4367596310.htm

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    1. Io non so se Cohn-Bendit sia il giusto "compagno di viaggio". So per certo che il M5S ha molte più cose in comune con lui che con Farage. Ma forse alla fine, se ce ne sono le condizioni, bisognerà creare un M5S europeo e trovare compagni di viaggio tutti nuovi, nel segno della rivoluzione europea di Spinelli! Tutte le prospettive sono praticabili salvo quella di fare alleanze con gli euroscettici e Farage in particolare. E poi fra la critica ragionata di Cohn-Bendit, e l'adulazione tartufesca di Farage, preferisco la prima...

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    2. Daniel Cohn-Bendit accusato penalmente di pedofilia

      11 maggio 2013

      http://www.stampalibera.com/?p=62931

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    3. Veramente l'accusa è del 2012. Lui ha risposto dichiarando che per poter affrontare questa questione deve prima finire il suo mandato e ha presentato una memoria al parlamento europeo al gruppo dei verdi per spiegare, quindi, le sue ragioni per cui non si ricandiderà a maggio del 2014 e abbandona la vita pubblica fintantochè non sarà stata risolta questa faccenda: per sempre se verrà trovato colpevole, oppure ricandidandosi nel 2018 se verrà trovato innocente. La vicenda è stata pompata a lungo dalla stampa di estrema destra francese. Non a caso, in Italia, è stata ampiamente diffusa da stampalibera.com che è un sito della destra sovranista/oltranzista.

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  5. Io ho ascoltato l'intervista di Farage pubblicata sul blog di Grillo e mi è sembrato che in quel contesto dicesse cose assolutamente condivisibili.
    Secondo me Grillo ha fatto benissimo a mostrarla. Sappiamo tutti chi è Farage ma questo non significa che non possiamo ascoltare ciò che dice senza diventare suoi sostenitori.
    Sono piuttosto stanco delle censure: possiamo ascoltare chiunque senza farci ammaliare.
    Una idea, un dato, una informazione deve essere giudicata per quello che è: vera o falsa, e discussa di conseguenza indipendentemente da chi proviene.
    Non mi interessa se una informazione corretta proviene da Farage, Ghandi, Jack lo Squartatore o chiunque altro, voglio conoscere il più possibile e se questo mi aiuta a comprendere, ben venga il parere di chiunque.
    Poi quando voterò farò valutazioni diverse, il programma, la credibilità, l'onestà ecc, ma questo è un discorso totalmente diverso,

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    1. Le parole non contano, contano i fatti. La politica, oggi, è costruita su manipolazioni e continue alterazioni del Senso. Ciò che conta non è "che cosa dice" un soggetto politico, bensì "chi è" e soprattutto "che cosa fa e quali interessi rappresenta" colui o colei che parla. L'articolo di Angelo Consoli serviva semplicemente per presentare il personaggio dando informazioni sulla sua persona pubblica nell'ambito dei suoi interessi. L'enorme confusione che oggi esiste nella società civile è basata proprio sul fatto che chiunque può dire qualunque cosa (e lo fa regolarmente) a seconda di come e dove tira il vento per pedinare l'audience. Ma la stessa identica frase se espressa e detta da una persona X che ha avuto la vita Y sostenendo gli interessi di Z è completamente diversa se viene da una fonte diversa. Come diceva MacLuhan "il mezzo è il messaggio", perchè questo conta nella società mediatica.

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    2. Aggiungo, inoltre, che -quantomeno per il sottoscritto- il mittente di una dichiarazione è fondamentale. L'opinione sulla legge che riguarda il feminicidio di Jack lo squartatore può essere identica a quella di una donna la cui sorella è stata uccisa da lui. Ma verranno fuori due realtà totalmente diverse e due frasi identiche finiranno per appartenere a due dimensioni anche e forse diametralmente opposte.

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    3. Bravissimo :))

      Complimenti anche per i commenti più su e, ovviamente, ad Angelo Consoli.

      Diego C.

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    4. Lungi da me qualunque intento censorio e infatti non ho detto che Grillo ha fatto male a mostrare l'intervista a Farage. Ma sono anche contro una rappresentazione parziale della realtà (a cui ci siamo ormai assuefatti in Italia da anni di berlusconismo informativo) ed infatti ho voluto ricordare che Farage esprime una visione complessiva della società totalmente incompatibile con quella del M5S per cui trovo inspiegabile che gli si dia tanto spazio. Credo altresì di aver anche chiarito che l'antieuropesmo di maniera di Farage è sospetto e peloso perchè mira a mettere in ginocchio il sud Europa per spolparlo meglio. Se Jack lo squartatore esprime l'opinione che le donne devono poter uscire da sole la sera è legittimo che io sia assalito dal sospetto che non sia per garantire la loro libertà di circolazione?

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    5. questa di Jack è splendida, è proprio così

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  6. Non sono assolutamente d'accordo, per quanto mi riguarda ciò che conta è la sostanza. Una affermazione vera è vera, punto. Una falsità resta tale chiunque la dica. Inserire una opinione in una realtà piuttosto che un'altra vuol dire non saper leggere le cose con spirito distaccato ed è quello che bisogna saper fare, altrimenti continueremo all'infinito ad avere pregiudizi. Bisogna saper cogliere ciò che è "vero" (ammesso che una verità esista) anche se viene dalla bocca di un avversario politico e a mio parere questa apertura viene dimostrata nell'aver pubblicato l'intervista. Forse è stato valutato che i visitatori del blog di Grillo siano un po' meno sprovveduti di coloro a cui pensava MacLuhan? In fondo ai suoi tempi i media erano un po' diversi e la gente non aveva grosse possibilità di informarsi.
    Comunque per me contano le affermazioni fondate su dati e non la propaganda e potremmo stare a discutere per ore su questo blog ognuno difendendo la sua tesi ma sicuramente non arriveremo a nulla però le assicuro che prenderò in considerazione anche la possibilità che lei possa aver ragione.
    Voglio invece concludere proprio con una citazione da Giorgio Almirante che mi sembra oltremodo azzeccata, in particolare provenendo da una persona di cui non condivido le idee: "Quando vedi la (tua) verità fiorire sulle labbra del tuo nemico, devi gioire, perché questo è il segno della vittoria".
    E' molto triste vedere come la nostra sinistra impegnata a sostenere un progetto ormai fallimentare, come si è dimostrato l'Europa così come è stata concepita (non mi fraintenda non sono antieuropeista a priori) si faccia superare a sinistra da una destra che ha convenienza a parlare come Farage, ma che facendo ciò porta avanti battaglie più sentite dalla gente comune di quanto faccia invece la sinistra che continua a sostenere un percorso che porterà inevitabilmente al disfacimento dello stato sociale.
    Detto questo signor Sergio la saluto, e mi perdoni se mi sono fatto trascinare in una discussione della cui utilità ho peraltro seri dubbi. Tutto sommato se c'è una cosa che penso la globalizzazione debba insegnarci è che i concetti di patria, paese, Europa, partito ecc non esistono e servono solo ai potenti per manipolarci e a deviarci dalla ricerca della nostra vera dimensione nel mondo, in qualsiasi luogo vogliamo trovarla.
    La saluto cordialmente.
    Fabio

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    1. La sua asserzione appartiene a una concezione di volgarizzazione della Cultura che ne appiattisce il Senso, perchè si aggrappa all'attualità piuttosto che ai valori sostanziali. Sostenere che le affermazioni di MacLuhan andavano bene nel 1959 (quando le ha codificate) ma che oggi non funzionano più è come dire che le idee sull'etica e la morale di Immanuel Kant non hanno Senso perchè le ha scritte alla fine del '700 e oggi il mondo è diverso. Forse lei non ha letto MacLuhan. L'intervista a Farage era già comparsa, quasi identica, su altri (almeno) 1000 siti, dove era stato intervistato da altri personaggi italiani, senza nessun impatto. Questa volta -a conferma della teoria di MacLuhan- siccome è comparso sul blog di Beppe Grillo, le stesse identiche affermazioni hanno assunto una dimensione diversa, soggette a manipolazione perchè non ne viene fuori una "intervista a Farage" ma ne viene fuori "Il M5s sostiene e appoggia le idee e le tesi di Farage" che è tutta un'altra cosa. Non è certo un caso che Farage sia sostenuto dall'intera destra europea, ignorato per scelta sia dalla sinistra che dai liberali inglesi e da ogni movimento democratico europeo, e che lei -persona che non conosco ma che probabilmente immagino si autodefinisce privo di ideologia e al di sopra delle parti- ha ritenuto opportuno arricchire il suo commento con un'unica eccezione ed è andato a pescare proprio Giorgio Almirante. Aggiungo che sono in disaccordo con lei quando sostiene che la sinistra si è fatta scavalcare dalla destra, non è così, questa è l'argomentazione di base della Destra Sociale che sostiene di aver sostituito la sinistra. Ciò che in Italia viene presentato come "sinistra" non lo è affatto, da cui la mia battaglia su questo blog per ricostituire il Senso. Il PD è un partito conservatore di destra, formato da gente che lo sa e da altri che lo sono a loro insaputa (cioè all'italiana).L'Italia è un paese di destra retto, governato e gestito da un gruppo di oligarchi di destra che si suddividono l'elettorato fingendo di sostenere -per convenienza- di essere o di destra o di centro o di sinistra, a seconda dell'interlocutore; ma la loro visione del mondo, del potere e dell'esecutivo del governo è il frutto di una interpretazione del mondo della Destra Storica Italiana.

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    2. (segue).....L'Italia è ferma al 1945 perchè ha scelto di non elaborare il crollo del fascismo e così se l'è portato appresso dentro, lo ha annacquato, spennellato, spammato, e poi riproposto con nomi diversi. La sinistra europea è notoriamente e consapevolmente monca della parte italiana non essendoci rappresentata, se non in termini burocratici; è un fatto tristemente noto in tutto il continente. Le aggiungo (giusto per fare della accademia ferragostana) che sostenere "se c'è una cosa che penso la globalizzazione debba insegnarci è che i concetti di patria, paese, Europa, partito ecc non esistono e servono solo ai potenti per manipolarci e a deviarci dalla ricerca della nostra vera dimensione nel mondo, in qualsiasi luogo vogliamo trovarla." è l'argomentazione di base dei movimenti di estrema destra dell'Europa, soprattutto di quella settentrionale da cui proviene Farage, basata su un concetto complottista che tende a qualunquizzare l'interpretazione della realtà facendo credere che "sono tutti uguali" oppure "siamo vittime dei potenti" e altre banalità del genere che spingono a non cogliere i nessi formativi della realtà del mondo: la complessità. Alla quale bisogna aggiungere il concetto di "glocal" (sintesi di globalizzazione e locale)che è, invece, la piattaforma di base della sinistra evoluta post-ideologica europea che si basa esattamente sui principii opposti a quelli da lei sostenuti, perchè ruota tutta intorno sul concetto di salvaguardia della forte identità culturale del paese, della difesa della diversità delle singole etnie, e sulla identificazione dell'Europa -che esiste eccome se esiste- come modello di progresso, evoluzione e libertà, come punta di diamante per la battaglia di tutto il pianeta per una esistenza basata sui Diritti Civili, e sul riconoscimento pragmatico dei valori partoriti dalla rivoluzione francese, primo vero scalino politico nella formazione dell'Europa.

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  7. Caro Fabio,
    mi domando se abbia davvero un senso cercare di rispondere a uno come lei che, a un post incentrato sulle visioni di Spinelli, mi risponde con una citazione di Almirante... Ma il dibattito, come dice Sergio, è ferragostano e dunque mi accingo a dedicarle ancora 10 minuti. Ciascuno si sceglie i riferimenti che preferisce e se lei sceglie Almirante, con tutto il rispetto per chi ci ha creduto e ci crede ancora, per me ha sbagliato qualche cosa. Almirante, nel momento in cui Altiero Spinelli cominciava a far circolare il suo manifesto di Ventotene (lo legga e poi riparliamo di Europa come "concetto di manipolazione dei potenti per deviarci dalla nostra vera dimensione del mondo), andava in giro con i nazisti a fucilare partigiani, cioè cittadini italiani che avevano avuto il coraggio di dire basta! alle vigliaccherie e alle prepotenze dell'occupazione nazifascista, che avevano abbandonato tutto e erano entrati nella lotta armata per ribellarsi allo sterminio di famiglie innocenti, allo stupro sistematico delle loro madri sorelle, figlie, alla deportazione di cittadini colpevoli solo di appartenere a una etnia, un partito, una tendenza sessuale o una religione considerate nemiche dal pensiero nazista. Perchè questo era, ed è bene non dimenticarcelo, quello che succedeva in Italia quando esplose la resistenza. Chi difendeva davvero gli italiani allora furono i resistenti, non i fascisti. A questo scopo voglio ricordare un episodio raccontatomi da un personaggio meraviglioso che purtroppo è morto da qualche anno, il partigiano Loredano, che ho avuto l'immenso piacere di conoscere a Roma nel negozio di fiori a Piazza Vittorio di sua nipote Alma (che saluto con affetto). Ebbene Loredano mi raccontò che un giorno, negli anni 70 si presentò da solo a un raduno fascista dove parlava Almirante (credo fosse a piazza Santi Apostoli), e lo interruppe sventolando il tricolore, mentre lui si stava riempendo la bocca della parola "italiani" con vuota retorica, e gli gridò: "Tu non puoi parlare degli italiani, tu gli italiani li uccidevi sotto la bandiera tedesca perchè stavi con i tedeschi! Eravamo noi partigiani che difendevamo gli italiani con la bandiera italiana in pugno. Tu sei tedesco non italiano!" Loredano raccontava che Almirante non sapeva più che dire, e che i fascisti nel pubblico, ammutoliti anche loro lo lasciarono andare senza neanche toccarlo con un dito. Ecco io credo che lei dovrebbe riflettere sui valori che stanno alla base dell'agire umano e poi magari riparliamo di tutto il resto. Perchè io i suoi valori non li capisco. O se sono quello che temo di intravedere sotto la sua vuota retorica, non li condivido affatto.

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  8. @ Fabio (continua) Io non ce l'ho con l'Europa Tout-court, io ce l'ho con l'Europa delle grandi banche d'affari che sta affamando i suoi popoli. E ce l'ho anche con l'America se è per questo, che con il programma T.A.R.P. (Troubled Asset Relief Program) ha salvato le banche con 8 mila miliardi di dollari (7 volte il pil annuale dell'Italia)le sue banche speculative che si erano rovinate a quel gioco di azzardo che è la speculazione sui derivati e che non ha preso nessun provvedimento contro i responsabili di questa gigantesca frode che ha messo in ginocchio l'economia mondiale, che sono ancora tutti lì anche in epoca Obama, con i loro stipendi multimilionari e le loro pratiche speculative. Tutti amici e colleghi di Farage, tra parentesi. Non ci può essere nessun progresso finchè le decisioni politiche dell'Europa sono pesantemente influenzate da questi signori attraverso le loro scuole di pensiero (gli ultra liberisti della scuola di Chicago) e i loro rappresentanti nelle istituzioni. Infine mi permetta di insistere perchè lei si rilegga seriamente MacLuhan per cercare di capire davvero quello che si sta sforzando di trasmetterle Sergio. E rilegga anche Spinelli per capire che c'è una Europa dei Popoli e una Europa delle "plotocrazie" (come le chiamava Spinelli), e che non si può essere contro l'Europa in generale, ma contro una certa idea di Europa, mentre l'Europa federale è e resta una necessità in un mondo globalizzato, per permettere alle nostre identità nazionali di competere con i cinesi o gli altri giganti mondiali. Lei sa quante etnie lingue e culture diverse ci sono in Cina? O in India? O in Russia? Le culture Europee da sole non potranno mai affermarsi, ma necessitano di un involucro continentale che dia loro collettivamente un peso specifico maggiore di quello che avrebbero se andassero alla competizione globale individualmente. E quanto alla Verità con la "V" maiuscula che lei sembra totemizzare, mi dispiace ma non ci casco. Non è possibile farne un concetto astratto. Le cose che dice Farage (peraltro quasi tutte sbagliate dal mio punto di vista,) vanno contestualizzate. Rilegga la mia risposta su Jack lo Squartatore! meglio di così non riesco a spiegarlo. Ferragostanamente... cordiali saluti

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  9. Al diavolo con la globalizzazione !!! E le culture europee potranno affermarsi una volta tolti di mezzo gli oligarchi traditori con "le loro patrie" nelle loro banche !!!

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  10. Il vero scandalo di questi giorni è che nessuno, ma proprio nessuno, si azzarda a commentare il "miracoloso" tonfo dello Spread che ha raggiunto il suo minimo dall'ottobre 2011. Ma come? Il BelPaese ha raggiunto il record storico dello stock di debito pubblico (ce lo ha detto la Banca d'Italia tre giorni fa), il record storico di rallentamento complessivo del PIL su base trimestrale (ce lo ha detto l'ISTAT una settimana fa), il crollo storico del ciclo dei consumi (ce lo ha detto la ConfCommercio), il crollo storico della propensione al risparmio ( ce lo ha detto il Bollettino della Banca d'Italia), il sistema bancario ha un record assoluto di partite incagliate e di banche sull'orlo del fallimento o del commissariamento (ancora dati Banca d'Italia delle ultime settimane più una certa vicenda che si chiama Monte dei Paschi di Siena): insomma in tutto questo disastro lo Spread cala come fossimo un paese virtuoso.

    Ma non sarà che lo Spread non c'entra una benemerita mazza con i tanto strombazzati "fondamentals"? Ed è in realtà una decisione che viene presa in tutt'altro scenario e su tutt'altri tavoli? E non avevano ragione Berlusconi e Tremonti a gridare nel 2011 che dietro il crollo dello Spread c'era un complotto bancario-politico internazionale?

    Ora Dagospia non sa se all'epoca ci fu o non ci un complotto ma quello che accade questi giorni sui mercati dimostra che lo Spread italiano è deciso in base a considerazioni tutte loro da cinque banche (due americane, due tedesche ed una inglese più alcune minori che poi si accodano) e dalla BCE di Mariotto Draghi.

    Gli Italiani, il loro governo e la loro economia centrano come il due di briscola. E noi continuiamo ad essere vessati con politiche restrittive che uccidono ulteriormente la crescita e ammazzano l'occupazione per mantenere dei parametri dei quali non frega niente a nessuno se non a tre burocrati sfigati di Bruxelles. Questo è il vero scandalo epocale per l'Italia. E nessuno ne parla.
    Lo spread non è un dato assoluto, che cade dal cielo. E' un parametro facilmente pilotabile. Se si mettono improvvisamente sul mercato grandi stock di BTP acquisiti in precedenza e si mandano semideserte le aste per quelli di nuova emissione, lo spread si impenna. Questo è ciò che è stato fatto, in primis dalla Bundesbank, per causare la falsa emergenza che portò Monti al governo in modo da velocizzare la caduta del paese nella depressione e da accentuarne la gravità.
    Tra l'altro si tratta di un atto di guerra non militare, come scritto con estrema chiarezza nel libro Guerra senza limiti (autori Qiao Liang e Wang Xiangsui, prefazione e postfazione del generale Fabio Mini).
    Allo steso modo, quando c'è interesse a far si che una data tendenza prosegua senza scosse, si fa l'opposto, e lo spread scende.
    Tutti sono contenti, almeno nell'immediato, e credono che le cose si stiano mettendo per il meglio, mentre invece è solo la quiete (artificiale) che precede la tempesta!!!.Mai letto tanto di economia come in questi

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  11. "L'Italia è Paese fondatore dell'Unione europea, dobbiamo lavorare nel solco del cammino tracciato da Altiero Spinelli...."

    Laura Boldrini,neo presidente e rifugiata alla Camera.
    Altro cameriere,non ce n'erano abbastanza...!
    Nel frattempo,tanto per gradire,a Cipro con un'operazione alla Giuliano Amato e su suggerimento Ue,per concedere aiuti,prelevano nottetempo da un 6,70% al 9,5% dai conti correnti bancari.
    Contemporaneamente la Bundesbank (ma che c'entra?) ammonisce l'Italia che in caso di mancate riforme non potrà più contare sul sostegno della BCE.
    A casa mia si chiama ricatto....ma la Boldrini indomita pensa a tracciare solchi! Quando ci ribelleremo a questi strozzini e usurai di Bruxelles..che con la complicita' dei burattini prima Monti-marionetta e ora il burLetta imposti dal Golpista Colle con la "favoletta" dello spread hanno creato disastri in Italia portando la gente alla disperazione, alla miseria e alla fame!! Altro che Spinelli qui ci stan prendendo per i fondelli!!!!

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  12. "Il post" scritto dagli Anonimi è decisamente meglio da quello di partenza .... Il voto: eccezionale !!!!!!!!!!

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  13. Grazie! Anonimo (18 agosto 2013 03.00) i due post precedenti al tuo li ho scritti io)..mi consola il fatto che in Italia vi è ancora gente sveglia che capisce come te! Il Mortadella Prodi che ci ha portato in questa gabbia usuraia europea diceva:" Con l'Euro lavoreremo un giorno in meno, guadagnando come se lavorassimo un giorno in più " ....abbiam visto com'è andata.(sic)..non solo non si lavora, ma quadagniamo giorno per giorno solo miseria!!!Ecco cosa sta per accadere: il 70% del debito pubblico italiano di più di 2 mila miliardi di euro sarà trasferito a un fondo europeo comune, chiamato Redemption Fund (di seguito Rf), dove saranno convogliate anche tutte le eccedenze di debito pubblico degli altri Stati dell’Eurozona.Cioè: siccome il Trattato di Maastricht (per il quale lo sciagurato burLetta vuol morire e intanto gli unici a morire son gli italiani) stabilisce che il debito pubblico degli Stati non deve essere superiore al 60% del Pil, tutto ciò che eccede questo limite nei debiti pubblici dei 17 paesi dell’euro sarà trasferito in questo Redemption Fund. Ok? Saranno quindi cifre immense di trilioni e trilioni di euro, che diverranno a quel punto di proprietà del Rf.
    Ecco cosa bolle in pentola con ‘sto Rf! Altro che vantaggi.
    La Commissione infatti parla di “super potere d’intervento nei programmi di spesa dei governi”, come se non bastassero quelli che già ha grazie al Fiscal Compact. Ma c’è di peggio.
    I tedeschi hanno proposto che, al fine di garantire il ri-pagamento da parte degli Stati del loro debito:

    a) una quota del già micidiale prelievo fiscale di oggi sia trattenuta, oppure che si introducano nuove tasse, specialmente aumenti Iva, quindi… ancor più tasse;

    b) gli Stati partecipanti promettano in pegno, attenzione!, le loro riserve di moneta straniera e le loro riserve d’oro come garanzia sui ri-pagamenti, appunto.
    Vi rendete conto? La partecipazione in questo programma Redemption Fund comporta una nuova ventata killer di Austerità e addirittura la perdita totale di sovranità degli Stati persino sulle loro riserve monetarie e d’oro.Lo faranno di nascosto, tu non saprai nulla, e per noi italiani, oltre che per molti altri, saranno ancor più miserie sociali, tagli a tutti i servizi, fallimenti di aziende come piovesse, disoccupazioni record, con i coglioni mediatici che in prima serata si chiederanno… “perché questa crisi non passa?”.Altro che euro ed Europa!!Come ogni altro progetto di stampo sociopatico e di stampo Economicidio (cioè killer delle garanzie sociali di noi cittadini e della nostra economia per vivere) della Commissione Europea, anche questo diventerà realtà. E i servi inetti e parassiti dei Ns. politici col Banalitano in testa e dei giornali asserviti come Repubblica,Corriere,Stampa ecc. da bravi camerieri sempre proni a questa politica usuraia della troi(k)a,si adopereranno a metterci nel piatto!!! Non si dica che non vi avevo avvisati.

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  14. Certo che è tutto chiaro ... però ... perché la gente continua a sfornare le cretinate ??? ... questo non mi è chiaro !!!

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  15. Un programma di salvezza economica e di uscita dall'euro esiste già
    http://memmt.info/site/
    Prevede il ritorno ad una moneta sovrana.
    In uno Stato moderno con propria moneta il debito pubblico è la ricchezza finanziaria del settore privato e le tasse non finanziano la spesa pubblica.

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  16. Un semplice contadino senza neanche la terza elementare, conducendo la propria fattoria ci riesce ad arrivare a 'sta salvezza ... Ai "grandi scienziati economisti" servono i secoli di "ricerca" ...

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    1. PRIMA COSA: CAPIRE I PILASTRI DELLA
      MACROECONOMIA DELLO STATO SOVRANO.
      SFATARE I FALSI MITI CON LA ME-MMT.
      A. Come spende uno Stato. Il governo di uno Stato con moneta sovrana (che è non convertibile in oro o in altre valute a un tasso fisso, ed è scambiata a tasso variabile) prima spende la propria moneta e solo dopo la ritira tassando o prendendola in prestito. Impossibile che siano le tasse o i prestiti dei privati a finanziare lo Stato, perché lo Stato ha l'esclusiva nell'emissione di moneta, ne ha il monopolio. Si pensi ad esempio: chi emette in esclusiva i biglietti per uno spettacolo, deve prima distribuirli e solo poi li può ritirare. Impossibile il contrario. Ne consegue che lo Stato sovrano non necessita affatto di tasse e prestiti al fine di spendere per la Funzione Pubblica. Colui che ha il monopolio nell'emissione di qualcosa, non deve prenderla in prestito da altri.
      Non si deve infatti confondere la condizione dello Stato che emette la propria moneta sovrana con quella dello Stato che usa una moneta altrui, come è oggi l'Italia nell'Eurozona. È solo nel secondo caso che lo Stato è costretto a spendere tassando prima i cittadini o facendosi prestare i fondi. Lo Stato a moneta sovrana ha come unici limiti di spesa l'ideologia economica vigente, non fattori obiettivi. Infatti è corretto dire che, poiché questo tipo di Stato ha l'esclusiva nell'emissione di moneta dal nulla, per esso la spesa e gli introiti sono solamente abitudini contabili, non ricchezza vera che entra o esce. Quindi preoccuparsi del fatto che lo Stato a moneta sovrana possa esaurirla, cioè fallire, è come pensare che un professore di matematica possa esaurire i numeri. Ne consegue infine che questo Stato non avrà mai problemi di solvibilità del proprio debito, sia che esso appartenga a creditori italiani che esteri.
      B. La Piena Occupazione di Stato non costa troppo. Il governo di uno Stato con moneta sovrana può e deve finanziare senza limiti la Piena Occupazione, poiché essa rappresenta la ricchezza indistruttibile dell'economia nazionale. Non è mai vero che questa spesa pubblica penalizzi i conti dello Stato, né che crei inflazione. Al contrario, essa invariabilmente li migliora e li risana in termini di ricchezza reale creata per il Paese, poiché la Piena Occupazione è il massimo motore economico esistente.
      .... continua
      Al contadino preferisco Mosler...
      per approfondire:
      http://memmt.info/site/

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  17. A nessun contadino non verrebbe in mente di comprare o di vendere le cose con i soldi del suo vicino di casa ... e non ha mai sentito parlare di Mosler ... perciò nonostante che sono anche io "laureatissimo" ... apprezzo molto la sana semplicità dei ragionamenti dei contadini ...

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