giovedì 5 settembre 2013



di Sergio Di Cori Modigliani


Abbasso la Libertà.
Viva l’instabilità politica.

Dinanzi alle odiose manipolazioni dell’attuale governo, che viaggia ormai a ritmi di totale surrealtà, è bene cominciare a dare risposte in linea alla ricerca del Senso.
Ci si adegua, ci si adatta, e si risponde per le rime.

Si vede che in quel di Russia ci deve essere un’aria che infonde pensieri da mitomani. 
Un anno fa, l’indimenticabile Mario Monti, da Mosca, si era lanciato in previsioni su se stesso ricordando all’esterrefatto pubblico della cupola mediatica che lui era come De Gasperi “non un politico, bensì uno statista che guarda lontano”. Talmente lontano da non essere stato capace di vedere neppure il suo imminente licenziamento, di lì a tre mesi, quando anche ai più zucconi e riottosi della (già di suo) miope trojka era apparso con netta chiarezza che il Monti avrebbe finito per distruggere il poco che era avanzato in Italia. Anche quest’anno, il nostro governo ci ha regalato le immaginifiche esternazioni del nostro premier di turno, sempre più simile a un mago da circo, il quale si dichiara soddisfatto, lungimirante, pieno di speranze, rassicurato “dalla certezza che la crisi è passata, l’Italia si sta riprendendo grazie all’attività del governo e guardiamo con forte ottimismo la ripresa che è già iniziata: le cifre parlano chiaro”.
In attesa che arrivino gli psichiatri, dobbiamo accontentarci di sorbirci queste quotidiane esternazioni. Peccato per il Mago Attel che i dati oggettivi non corrispondano alle sue pie aspirazioni. 
Se questa è la loro idea di Libertà, quindi, tanto vale celebrare lo splendido dipinto del grande pittore aragonese Francisco Goya e dichiarare con convinzione abbasso la Libertà.

Si apriva così, con la messinscena del patriota iberico che davanti al plotone d’esecuzione urla questa celebre frase, il meraviglioso film di Luis Bunuel “Il fantasma della Libertà”, del 1974. Quel film era un affresco della società moderna in salsa surreale, il definitivo manifesto cinematografico di due generazioni di artisti europei che in quell’opera trovavano una summa e un’eredità. Fu il suo penultimo film.  Già il titolo chiariva come viviamo quotidianamente immersi in una illusione collettiva inventata dal potere dominante, e la cosiddetta Libertà è scomparsa, deceduta, sostituita da simpatici fantasmi di cui il Mago Attel e la sua allegra combriccola al seguito, ne sono i rappresentanti ufficiali. Raccogliere, oggi, il lascito di Bunuel, significa riappropriarsi del Senso delle cose reali, dato che ci hanno ficcato in un gigantesco paradosso della surrealtà.

Ci sarebbe da ridere se non si trattasse di una tragedia collettiva.
Il Ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni, ha spiegato come per poter “trovare i soldi necessari per la soppressione dell’Imu, siano stati applicati dei dispositivi a latere, come ad esempio il condono effettuato a favore delle concessionarie per il gioco d’azzardo legale in Italia”. Tradotto vuol dire che il governo ha chiamato la mafia e gli evasori fiscali e ha detto loro: “Signori, bando alle ciancie, abbiamo urgente bisogno di soldi e voi ci dovete fior di miliardi di tasse evase; così da domani vi comunichiamo che non dovrete pagare tutti quegli euro, siete stati amnistiati”.
Penso che in qualunque altra nazione d’Europa la popolazione si sarebbe riversata per le strade con la schiuma alla bocca, mentre invece gli italiani –per motivi che esulano dalla mia facoltà di comprensione- hanno accettato come legittima l’idea che dovendo incassare dei soldi si va dal debitore e si regala il dovuto annullando il debito.
Bunuel l’avrebbe messo senz’altro nel suo film.
Questa è una notizia di una settimana fa.
Ieri ha avuto un inatteso epilogo.

Così viene data la notizia su tutti i giornali senza alcun commento, pubblicando esattamente il lancio d’agenzia governativa. Ripropongo per intero il testo letto su Il Fatto Quotidiano, identico a quello apparso su tutta la stampa italiana:
Il governo è stato battuto in aula al Senato nella votazione di una mozione della Lega Nord a prima firma del senatore Bitonci che vieta per un anno l’apertura di nuovi centri per i giochi d’azzardoelettronico on line e nei luoghi aperti al pubblico. Il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti (Pdl) rimetterà la delega. 
La mozione della Lega Nord è stata votata ad ampia maggioranza. Il sottosegretario Giorgetti ha detto ai giornalisti che il documento in questione “presenta aspetti di conflitto con i diritti dei gestoriche già si sono aggiudicati la concessione e il problema del mancato gettito per sei miliardi di euro”. Giorgetti ha annunciato che rimetterà la delega sui giochi. Felice Casson, senatore del Pd ha spiegato che “tutto è avvenuto in un momento di grande confusione in Aula. In pratica si è trattato di un errore di votazione”.
Lo trovate anche qui:

Vi invito a leggere con attenzione il testo. La situazione è la seguente: un senatore della Lega Nord, Bitonci, ha presentato una mozione per far vietare l’estensione delle licenze e impedire per almeno i prossimi 12 mesi che vengano aperti al pubblico nuovi casinò decuplicando la mefitica pianta della ludopatia da videoslot . I senatori in aula hanno votato a stragrande maggioranza a favore di tale mozione e così il governo è stato battuto. Il responsabile del governo, il sottosegretario (PDL) Giorgetti con delega governativa alla “gestione delle concessionarie per i giochi d’azzardo” invece di comunicare qualcosa del tipo “prendo atto della volontà espressa dai colleghi al Senato” ha dichiarato, invece, che “poiché tale emendamento comporterà la perdita di 6 miliardi di euro di gettito, mi dimetto e riconsegno la delega sui giochi al presidente del consiglio”. Non solo. E’ arrivato in soccorso il PD, per voce di un ex magistrato, l’onorevole Felice Casson, il quale ha osato sostenere che si è trattato di “un errore dovuto alla confusione in aula”.
Quindi le cose stanno così:  il Senato è un luogo dove si può votare nella confusione; se per caso passa un emendamento sgradito alle società mafiose che controllano il gioco d’azzardo ed evadono le tasse, allora tale emendamento deve essere considerato non Legge dello Stato bensì un errore dovuto alla confusione. In parole povere, bisognerà votare di nuovo considerando nulla quella votazione (“si è trattato di un errore”) finchè non si darà ai mafiosi ciò che loro hanno chiesto?

Questa, secondo l’asse di ferro PD-PDL, sarebbe la “stabilità di governo”.
Quindi, come cittadino pensante, io pretendo l’instabilità.
Ho voglia di crisi, ho voglia di squilibrio, ho voglia di instabilità.
Se per stabilità si intende che noi dobbiamo lavorare, pagare le tasse ed essere testimoni dell’arricchimento delle mafie italiane sulla pelle dei cittadini più disastrati senza che i criminali paghino ciò che devono, allora ben venga l’instabilità.

Se per equilibrio si intende che anche un uomo intelligente come Casson, con un passato alle spalle che merita rispetto sociale (prima di essere eletto nelle fila del PD) arriva al punto di sostenere “ufficialmente” che i senatori hanno votato in stato di confusione e se quando la maggioranza vota un decreto che infastidisce la mafia allora quel decreto deve essere considerato un errore e quindi annullato, ebbene, allora io voglio lo squilibrio perenne.

Se bisogna vivere quotidianamente nella paura prodotta dalle minacce di Schifani, Brunetta o la Santanchè, perché “o si perdona Berlusconi o si stacca la spina” facendo pensare che la crisi rovinerà l’Italia, ebbene, ben venga la rovina.

Mi sembra un quadro istituzionale molto ma molto chiaro.
In Italia è la criminalità organizzata a dettare l’agenda politica, a quanto pare.
Cominciamo a dire le cose come stanno, è il momento giusto.
Stabilità, intesa, equilibrio governativo, sembrano essere diventati sinonimi surreali per sostenere il mondo degli affari illegali della mafia siciliana, della ‘ndrangheta calabrese e della camorra napoletana, con l’appoggio dichiarato del governo in carica.
Chi è sano, per bene e vuole l’armonia e la pace sociale, e ci tiene al presente e al futuro dell’Italia, non può che volere e desiderare la crisi, l’instabilità, l’immediata caduta del governo.

Il Mago Attel & co.devono andare via perché sono troppo equilibrati, troppo stabili, troppo liberi.

Dobbiamo far sentire la voce della cittadinanza e pretendere di andare subito alle elezioni per dire NO alle mafie, no al business della criminalità organizzata.

E’ la mafia che vuole questa stabilità.
E’ la mafia che vuole questo equilibrio.
E’ la mafia che vuole le larghe intese.

I cittadini pensanti della Repubblica Italiana hanno il diritto di affermare il proprio principio surreale di agognare allo squilibrio permanente, all’immediata instabilità, alla rottura di patti scellerati.

Ce lo ha spiegato molto bene Luis Bunuel.

Se non lo facciamo adesso, condanniamo noi stessi come collettività a vivere come zombie che seguono le direttive dei fantasmi. E la responsabilità sarà di tutti noi.

Non esistono scusanti.

8 commenti:

  1. Il problema al lato pratico è fisico.Dove mi arruolo per farli fuori,chi è disposto a fare la Rivoluzione perchè di questo si tratta,come dove e quando.Se ci fossero le coordinate precise per tutto ciò di cittadini disponibili ne sommiamo un'esercito.Ma il coltello non lo abbiamo dalla parte del manico ma bensì contro,eversione e calci in culo o con sistemi tradizionali oramai inquinati e data l'urgenza ci mettiamo una vita. Bel dilemma.....

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  2. Oggi parlavo con un operatore turistico, zona jonica della Sicilia, che mi annunciava la chiusura della sua agenzia per il prossimo anno. Il motivo? Il calo delle presenze turistiche dovuto a cattiva gestione e volontà degli organi regionali e nazionali. Essendo questi abituato a viaggiare per i paesi mediterranei, attento osservatore delle varie fiere internazionali sul turismo,s'è convinto che le potenzialità ci sono, che le richieste ci sarebbero, ma che non si fa nulla per l'offerta turistica e per essere scelti dagli operatori stranieri. A cinquanta anni dovrà mettersi di nuovo alla ricerca di un'attività, licenziando i pochi collaboratori. E non è l'unico. Considerando che siamo a pochi km da Taormina,a ridosso del Parco dell'Etna, ormai patrimonio tutelato dall'Unesco, in zone fornite di autostrade, porti, aeroporti è tutto dire!

    Un Paese come il nostro col disperato bisogno di investimenti e di nuove entrate dovrebbe mettere al primo posto lo sviluppo del turismo, il recupero del denaro mafioso, una patrimoniale per metterci in condizioni migliori. Invece si cede ai ricatti dei Berluscones, dei loro amici, della mafia, della finanza internazionale, dell'Europa, penalizzando pensionati e redditi bassi in spregio alla Costituzione.

    Letta si mostra ottimista, ma non dice che tra un mese il suo bilancio preventivo per il 2014 dovrà avere prima l'OK dell'Europa, che sicuramente non vorrà la finanza creativa, ma imporrà tagli al pubblico impiego ed altre severe restrizioni sulla falsariga di quanto già successo in Grecia. Per loro la nostra sovranità è solo un optional, e dobbiamo quindi meritarcela.

    La realtà è che questo governo è democristiano alla Andreotti, meglio tirare a campare che tirare le cuoia (e come dargli torto visto che ha superato i 90 anni ed è morto da senatore a vita). Pur di sopravvivere accettano acriticamente e passivamente le imposizioni della Merkel che rispondono ad una semplice decisione: tenere i paesi del Mediterraneo in uno stato larvale, vivi quel tanto che basta per pagare i debiti contratti con la Germania. Magari saremo la Florida dei benestanti tedeschi che verranno a svernare nelle nostre isole imponendoci le loro condizioni economiche ed antropologiche.

    Questo il prof. Bagnai l'ha capito e lo denuncia da tempo, non pare però che né i nostri politici né i vari maestri che pontificano su tutto dalle tv e dai giornali l'abbiano preso in esame. Sarà quindi difficile che un popolo di ignoranti (nel senso che ignora questi fatti) e di addormentati riesca da solo ad organizzarsi per vivere in una felice instabilità piuttosto che col fantasma della libertà e della democrazia.

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  3. Ma un presidente della repubblica di quasi novant'anni ,senza nessunissimo futuro politico ,senza bisogni di assicurarsi la carriera o il tozzo di pane,quanto impiega a mettere all'indice lo schifo di ogni ordine e grado che gli passa sotto gli angusti e non più augusti occhi(se mai lo furono) tutti i giorni?
    Ma da che parte sta?
    Forse è così esterrefatto da esserne annullato?
    Forse è così stravolto dall'infausto settennato bis,da non attendere con ansia che la mano del destino lo tolga dal fiume di detriti e ingiustizia da cui si lascia travolgere?

    Veramente mi domando come faccia a respirare questo mortifero olezzo che sta avvolgendo il Paese,con l'aria serafica di chi chiede:ma io che c'entro?
    Anche quando si avventano su quella Costituzione che Lui dovrebbe difendere e tutelare per il bene di quella che ( è) era la Sua gente.
    Anche quando un manipopo di parlamentari ancora uomini cercano di agire per il bene comune, senza se e senza ma,che Lui dovrebbe sostenere,dare ad esempio.
    E' allucinante.
    Evidentemente non è libero di parlare.Può solo recitare un copione scritto da altre mani.
    Evidentemente così è per una enorme quantità di uomini in politica da anni.

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    1. Guarda che non è una vittima, semmai è il primo attore di questa indecenza.

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    2. Esatto Anonimo,
      Deve proteggere la sua famigliola, i suoi principini.
      M.M.

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  4. “Basta con le elemosine – hanno spiegato i militari in un comunicato – basta con L'Una tantum su avanzamenti di grado e assegni di funzione”: per il Cocer il Governo deve provvedere “urgentemente a reperire i necessari fondi, facendo, magari, economia sui ben noti scandalosi sprechi della pubblica amministrazione e sulle vergognose prebende delle varie caste”.
    “Accusiamo le istituzioni – rilanciano infatti i carabinieri – anche di costringerci ad alzare i toni della protesta, facendoci venir meno, nostro malgrado, alla peculiare, secolare compostezza degli uomini dell’Arma”.
    "Pur di sopravvivere accettano acriticamente e passivamente le imposizioni della Merkel che rispondono ad una semplice decisione: tenere i paesi del Mediterraneo in uno stato larvale, vivi quel tanto che basta per pagare i debiti contratti con la Germania."
    Mio caro Nino la signora Merkel si interessa del suo paese, giustamente. Al contrario dei nostri che vivono il terribile quotidiano della propria nullita' e d'altro non si preoccupano.
    In Italia vi sono circa 140.000 Carabinieri, 120.000 della Polizia di Stato, quasi 200.000
    Vigili urbani ai quali sono stati aggiunte Polizie Regionali, Provinciali piu' 100.000 uomini della Finanza.
    Non e' che qualcuno si svegli al mattino e dica-"E' ora di finirla con questo Cotolengo, unifichiamo la Polizia, diamo buone paghe, ottimi strumenti, leggi a favore dei loro interventi
    e leggi durissime contro la corruzione. Per carita' non sia mai. Il problema sta nella incredibile cospirazione dei stati baltici contro quelli mediterranei.
    La mia vicina di casa ieri mi ha detto-"Oh! Non so come fare, il mio cane va in giro a mordere tutti." Ma signora gli metta un guinzaglio, una museruola, che ci vuole?
    - Oh no! Il cane non vuole.
    Il carabiniere non vuole, l'avvocato non vuole, il taxista non vuole, il farmacista non vuole,
    l'operaio non vuole e sopratutto il politico non vuole perche' si e' creato il suo special cotolengo distribuendo a piene mani, con grande generosita' privilegi, posti di lavoro ecc. Purtroppo ci ha chiesto a noi di mantenerlo. Da un certo punto di vista l'unica patriota italiana, se per patriota intendiamo chi si preoccupa del proprio paese e' la Merkel. E questo non e' surreale. E' la realta'. Surreale sara' un certo signor Berlusconi che parlera' di uscire dal Euro di riacquistare la nostra sovranita' come un Anthony Quinn in Lawrence d'Arabia dira'
    anche lui-"Io sono un fiume per il mio popolo."

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  5. Ciao Sergio...ti seguo da tanti mesi e vorrei farti i miei più sinceri complimenti per i tuoi articoli! Potresti segnalarmi altri blog, magari in lingua inglese, simili al tuo? Grazie mille!

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  6. Noi italiani abbiamo le nostre colpe per non essere capaci di ribellarci a questo schifo, sarà anche perché il "tengo famiglia" è l'ideale massimo e nessuno vuole rinunciare ai suoi privilegi, fosse anche una pensione di pochi euro! Per arrivare a rinunciare a questi privilegi ci vuole un vero e proprio salto quantico della coscienza individuale e collettiva.

    Nel frattempo, la Merkel e gli altri, giustamente dal loro punta di vista, si preoccupano di tutelare i propri interessi e la propria sovranità. E poiché questo è chiaro, quello che è intollerabile è l'acquiescenza di Napolitano e Letta a questa situazione che penalizza il nostro Paese. E' chiaro quindi che se stiamo male non è colpa degli altri, ma che la responsabilità è solo nostra, di tutti gli italiani

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