mercoledì 17 settembre 2014

"Let's do it!". E per la prima volta tremano i poteri forti dell'intero occidente. Viva la Scozia libera!



di Sergio Di Cori Modigliani

E bravi i nostri scozzesi!
Comunque vada a finire, loro, come gruppo politico, come etnia, come comunità, come collettività, come popolo, come nazione, hanno comunque già vinto.
Questo è il bello dell'azione politica quando è efficace ed efficiente, e cioè quando si mescolano i due ingredienti che trasformano una utopia nella ricetta basica che compone una potentissima arma: il progetto culturale e il pragmatismo
Ovvero: una diversa idea di mondo e il senso di realtà (la capacità di applicarla)
Domani si vota in Scozia per il referendum sull'indipendenza.
Gli ultimi sondaggi danno in leggero vantaggio gli unionisti, ed è molto probabile (per non dire quasi certo) che vinceranno. I sì, cioè chi vuole l'indipendenza, sono dati al 49,1%, I no, cioè chi vuole restare dentro la "Union Jack" al servizio dell'Inghilterra, stanno al 51,9%.
Decideranno gli indecisi.
Nel suo ultimo discorso valido, il premier scozzese Alex Salmond, ha galvanizzato i suoi concittadini: "Facciamolo!" ha detto "lo spazio per le parole è quasi esaurito. restiamo noi, la gente che vive e lavora qui. Gli unici che votano, coloro che contano. Il futuro della Scozia, il nostro paese, il nostro territorio culturale è nelle nostre mani. Riconfermiamo il principio della nostra identità in quanto sudditi di Sua Maestà alla quale restiamo e rimarremo fedeli, ma intendiamo riappropriarci del diritto costituzionale di essere, nella società civile, prima di ogni altra cosa, cittadini che gestiscono in proprio la cosa pubblica, il bene comune, il senso della propria comunità di eguali".
Contro gli indipendentisti sono scesi in campo i poteri forti occidentali.
In prima linea i colossi finanziari, Royal Bank of Scotland (nazionalizzata quattro anni fa e quindi sotto il controllo della city di Londra che dipende dal Tesoro Inglese) Goldman Sachs, Black Rock, J.P.Morgan, Morgan Stanley. Anche Mario Draghi si è speso contro. Ed è arrivato anche Obama a dar man forte agli inglesi. 
Gli unionisti sanno che vinceranno ma non si sa mai e così, ieri al pomeriggio, a 48 ore dal voto, hanno promesso giganteschi spazi di nuova autonomia per gli scozzesi. La risposta del premier è stata la seguente: "Rispondo pubblicamente nel nome della chiarezza alle proposte del signor Cameron. Mi sembra una mossa disperata last minute. Basata sul nulla. E' un po' come quei voli low cost, paghi meno e voli in piedi. Noi restiamo comodamente seduti sulla nostra terra, che appartiene a noi, soprattutto a chi ci abita".
Gli Usa, terrorizzati, hanno inviato subito le truppe, qui intese come "soldati della comunicazione manipolata" (i veri eserciti nella vita di oggi). Perché se la Scozia vince, dopo due ore, esiste una percentuale molto alta di probabilità che occupywallstreet inizi a battere la grancassa dell'irredentismo californiano, mai domato. Basterebbe pensare che lo Stato della California (se fosse una nazione sarebbe la quinta potenza al mondo, ha un pil superiore del 50% a quello dell'Italia) si considera da sempre a modo suo autonomo. Se andate nella capitale, Sacramento, in tutti gli uffici istituzionali trovate la bandiera con la sequoia e una gigantesca orsa nel mezzo, sotto la quale campeggia la scritta "California Republic". Lo statuto recita così: "la California è una repubblica democratica e indipendente che ha scelto di aderire alla confederazione degli Stati Uniti d'America". Ha uno statuto speciale e il 56% della sua popolazione (soprattutto emigranti ispanici) sono cattolici, come gli scozzesi.
A questo bisogna aggiungere il fatto che l'indipendenza della Scozia provocherebbe un terremoto finanziario in tutta l'Unione Europea e c'è addirittura -come la city di Londra- che paventa il crollo dell'euro. Perché non si tratta di una lotta nazionalista, bensì di una battaglia politica.
E' l'ultima frontiera libertaria della sinistra in Europa.
Il governo scozzese è composto dal Partito Nazionalista di Scozia (maggioranza assoluta alle ultime elezioni, qualcosa come il 68% dei voti) che è composto dalla vecchia ala radicale del laburismo duro anglosassone: vogliono chiudere le centrali nucleari, nazionalizzare le società petrolifere per dividere il profitto tra i cittadini scozzesi, abbassare le tasse ai singoli comuni, triplicare le tasse ai grandi patrimoni aristocratici e alle rendite, e far partire subito una legge che divide le banche di credito pubblico da quelle finanziarie andando all'attacco dei colossi che hanno distrutto le vite di tutti noi in Europa.
A differenza della Padania che è un delirio demagogico basato su una fantasia a fini elettorali senza nessuna struttura di supporto reale, la Scozia fa riferimento a una antichissima cultura molto identitaria, coesa, massiccia nel rispetto delle proprie tradizioni. Leggendo le relazioni fatte da Tacito e Svetonio, si viene a sapere che 2100 anni fa, quando il potente impero romano inviò una avanguardia per ispezionare la zona e capire se conveniva o meno andare a colonizzarla, si trovarono dinanzi a una sorpresa: una zona geograficamente impervia e composta da una etnia coriacea, dal forte carattere, per niente disposta a farsi schiavizzare da nessuno. I Romani la chiamarono "Caledonia". Poiché non c'erano i quattro elementi che a loro interessavano, e cioè ulivi, agrumeti, vitigni, orzo, perché lì non crescono, decisero che era troppo rischioso e non valeva la pena andare fino a lì e neppure ci provarono, chiudendo un accordo strategico con gli Angli che faceva da garante per impedire che gli scozzesi "osassero" arrivare nel continente.
Risale ad allora, al I secolo a.C., il disprezzo degli scozzesi nei confronti degli inglesi, considerati "i poliziotti dell'Impero". 500 anni fa gli inglesi hanno anche decapitato la loro regina, Maria Stuarda, e quella vicenda è ancora viva nell'immaginario collettivo della nazione. 
"Vogliamo che l'Europa senta e ascolti la nostra voce" ha dichiarato Alex Salmond, il premier degli scozzesi "perché soltanto dalla libertà e dalla indipendenza può nascere la rivolta contro la sudditanza nei confronti dello strapotere dei colossi finanziari che hanno sede nella city di Londra, che procurano ingenti profitti a una casta di privilegiati e affamano le popolazioni: loro hanno affamato i popoli dal Mediterraneo al Mare del Nord. E' ora di riprenderci il mano il nostro destino".
Wow!
Sembra sentir parlare Beppe Grillo.
Magari, fosse così.
Non è un caso che il M5s non abbia speso una parola per parlare di questa vicenda, ordini di scuderia? Nigel Farage si è speso per sostenere la causa degli unionisti e dei colossi finanziari della city di Londra di cui lui è uno dei membri.
Questo è il prezzo delle alleanze, scomode o sbagliate che dir si voglia.
Per gli scozzesi, il M5s forse è un gruppo politico che sostiene la city di Londra contro l'indipendenza della loro terra.
Così va il mondo, tra un paradosso e l'altro.
Viva la Scozia libera e indipendente.
In Italia questo tema del referendum scozzese è passato sottotono, diversamente da altri paesi europei.
A ciascuno il suo.

Io sto dalla parte degli scozzesi, accanto a Sean Connery, Vivienne Westwood, Ken Loach, la federazione minatori britannica, il partito laburista del nord, l'associazione britannica per il rispetto dei diritti civili, il movimento ecologista  britannico, i verdi di Aberdeen, gli ambientalisti di Edimburgo e l'intero istituto di sociologia e di fisica teorica della prestigiosa università di Oxford che, pur essendo in territorio inglese, ha scelto di dire la propria in controtendenza nel nome della libertà della Cultura e della Scienza per far valere il sacrosanto diritto alla salvaguardia della propria diversità e unicità etnica.

Questa sì che era una bella battaglia politica da fare in Europa.

Sì che lo sarebbe stata!

Peccato. L'ennesima occasione persa.

16 commenti:

  1. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13918

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  2. Ah, magari
    Lo spero, vivamente
    Sarebbe un colpo di scena degno di Shakespear ;D

    Tornando con i piedi per terra, non credo che nazioni, finanza, politica e tutti i poteri forti lo permetteranno
    Stiamo a vedere

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  3. Ullallà, lei sta dalla parte degli Scozzesi. Magari anche dalla parte dei Catalani, dei Baschi e degli Irlandesi. Ma che spirito romantico!
    E dei Veneti che ne facciamo? E dei Siciliani? E dei Sardi?
    Ma no, questi non contano. Conta Sean Connery, che si offese perchè non gli fu assegnato il titolo di Baronetto. Il fatto fu che la Regina non gli assegnò il titolo proprio a causa delle sue idee separatiste. Ma come poteva farlo entrare nella nobiltà inglese se lui non voleva essere inglese? Tutto ok, ma lui si offese a morte, perchè un titolo può sempre far comodo, no?
    Questi sono i suoi miti, uomini di paglia che appaiono sui piccoli e sui grandi schermi. Ma la realtà di casa sua? No, quella no. Sono solo dei cialtroni che chissà quali loschi traffici vogliono nascondere dietro la richiesta di autonomia ed indipendenza, vero?
    Insomma, da che parte sta? Da quella delle piccole Patrie, da quella dell'Europa o da quella del NWO? Non si capisce bene come la pensa, o meglio si capisce benissimo. Lei sta dalla parte di 007, dalla parte degli uomini di cellulosa. Quella è la realtà, Hooliwood! Il successo, le luci della ribalta e degli altri chissenefrega.
    D.

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  4. Siamo talmente annichiliti dalla convinzione e dal convincimento che :non possiamo che essere impotenti,che nemmeno ci accorgiamo del dirompente potenziale nascosto nelle ultime pieghe di ,diciamo,democrazia.
    Cioè una elezione,un referendum.
    Cervello all'aceto e cuore in cella frigo con fegato spappolato dal rosicarsi inutilmente???
    In sostanza,ci mettiamo insipientemente dalla parte del torto,torto istituzionale (la rivolta dentro e fuori)finendo ""fuori legge"" e motivando la santa repressione del braccio armato al servizio dei poteri costituiti.....stavo quasi traslitterando in santa "inquisizione".
    Trattandosi di lotta mediatica,ora come allora.Cambiava il metodo ,più visibilmente trucido ,con spargimento di sangue innocente , con sevizie e torture .
    L'inquisizione a mezzo delle ordalie o altre nefandezze pubblicamente perpetuate e date in pasto alla folla ,alla massa,espandeva con le tecniche mediatiche del tempo :il terrore. Da sempre famelicamente assetate di "emozioni" forti per sopperire al loro vuoto cosmico e per distrarsi e dimenticare le estreme condizioni di miseria in cui erano sapientemente relegate,le masse ,accorrevano.
    ....che faccia capolino quel quid imponderabile domani in Scozia,sufficiente a mettere sull'avviso i "cosìddetti" poteri forti che la pacchia è finità???
    Stiamo a vedere...

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  5. truccheranno anche questo referendum... tranquilli

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  6. Non esistono nazioni libere, è questo è tutto ciò che mi sento di rispondere al titolo. Proseguendo la lettura, aggiungo che il Sig. Ulallà commnta un pò causticamente ma direi con numerosi fatti degni di menzione.
    Rossana

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  7. Che questo referendum sia una battaglia fondamentale (l'ultima spiaggia qui in Europa?) per i valori della sinistra (giustizia sociale, ridistribuzione della ricchezza, educazione, sanità e welfare, mobilità sociale etc) contro quelli della destra neoliberista (guerrafondaia e distruttore di vite, libertà, diritti e dignità) passa sotto un silenzio pneumatico nei media nostrani (e non solo). Il popolo bue non deve sapere che la sinistra non sia estinta anni fa! Dire "sinistra" deve portare all'accensione automatica della lampadina "collusa e corrotta" nella mente obnubilata.

    Eppure in Scozia la sinistra autentica esiste ancora. I seguenti brani presi da due recenti interviste (Repubblica e Il Fatto) di Irvine Welsh, l'autore di "Trainspotting" concordano con quello che sento dire dalla stragrande maggioranza dei miei colleghi, amici e parenti scozzesi pensanti:

    “Sono scozzese perché sono nato in Scozia, ma nazionalismo e patriotismo non mi interessano. Altra cosa è dire che mi sento orgoglioso quando un popolo si alza in piede e abbraccia la democrazia, sfidando le élite. Questo mi interessa molto di più.”

    “Il principio è semplice: significa destinare le risorse nazionali all’istruzione, alla sanità e agli alloggi anziché dirottarle nei conti offshore dei super-ricchi o dissiparle in sordidi conflitti all’estero istigati dagli incapaci per l’arricchimento dei loro finanziatori”.

    Non è un dinosauro che parla!

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  8. Che la Padania sia al più solo un giornale finanziato dalle casse statali non vi è dubbio. Che i piemontesi abbiano di fatto annesso il resto d'Italia non è una novità.
    Sulla via dell'autodeterminazione però sarebbe da fare una certa analisi. Il Veneto ad esempio ha alle spalle una storia millenaria con tanto di repubblica serenissima che ha fatto un bel pezzo di sotria. E' innegabile. Ha un territorio certo, ha una popolazione specifica ed omogenea. A questo punto esortando gli scozzesi, i catalani e i baschi non si può non esortare i veneti, o no? Certo non vi è la possibilità giuridica per indire un simile referendum in Italia e nemmeno credo che alla fine vincerebbe il si (come potrebbe avvenire i territori iberici) però l'autodeterminazione non può essere a corrente alternata. Che ne dice Sergio?

    F.T.

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    1. Il veneto in realta' e' una parte della repubblica di Venezia, terminata con bonaparte, ma gia' andata in crisi alla fine del '400 con la circumnavigazione dell'africa per raggiungere l'estremo oriente.
      Cosa ben diversa sarebbe per il caso del Regno delle due Sicilie, che fu conquistato con una guerra mai dichiarata e, volendo definire tale, illeggittima.
      La realta' dei fatti ci porta, invece, a dire che "l'etnia italica" si e' distribuita su tutto il territorio nazionale, alto adige compreso. Per cui, al di la' di una Italia delle regioni, il resto e' anacronistico.

      Paolo

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  9. Gli scozzesi hanno rinnegato tutte le loro origini, si sono dichiarati ""bast@rdi" come gli inglesini fr@cetti malefici torturatori vesso patetico annichiliti. Ora anche gli scottich vogliono la guerra con la Russia... spareremo anche a loro... ;)

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  10. Di cori... come va col tiro al bersaglio sul moVimento a 5 stelle? hai la vergogna? usala... ;)

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  11. Il bello dei referendum è che non ci puoi ricamare sopra. O li vinci o li perdi. Gli Scozzesi hanno deciso di rimanere Inglesi.
    A mio parere hanno fatto bene. Non sono un paese colonizzato, sono cittadini Inglesi e godono degli stessi diritti.
    Se avessero vinto i separatisti, avremmo una Scozia costretta a sottostare al giogo dell'euro ed ad essere colonizzata dalle banche tedesche e dalla Sig. Merkel, come succede tristemente da noi.
    Per noi italiani, meglio un sistema corrotto, ma indipendente, che la colonizzazione straniera. Per loro molto meglio la libertà come Inglesi, che l'occupazione tedesca come Scozzesi.
    Io la penso così, ma a quanto pare la pensano così anche il 55% degli Scozzesi ed i referendum o si vincono o si perdono. Loro hanno vinto e gli indipendentisti hanno perso.
    Sean Connery ha perso. Sono sicuro che starà rimuginando sull'occasione perduta di far parte della nobiltà britannica.
    D.

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  12. Sergio a volte non ti capisco, l'articolo è bello e condivisibile ma definire l'alleanza con Farage scomoda o sbagliata è un pò da Giuda, loro sono pure per le centrali atomiche il 5s no, si chiamano punti di vista o gusti differenti.
    L'alleanza con Farage è solo la possibilità reciproca di avere più visibilità e voce in capitolo e lo si può fare anche con un 'avversario purchè sia onesto e rispettabile come lui.
    Tempo fa eri tu che dicevi che in politica non ci sono nemici o qualcosa del genere, capisco la tua rabbia nel vedere con chiarezza ciò che accade ma prima di sparare sulla croce rossa è meglio capire bene chi c'è dietro...
    Saluti a tutti

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    1. L'alleanza con Farage non ha comportato nessuna possibilità di avere più voce in capitolo. Anzi. Ha rovinato il M5s. Lo dimostra il fatto che a) le presidenze di commissione alle quali il M5s (con 17 eletti) avrebbe potuto aspirare, non sono state ottenute. b) la partecipazione alle commissioni che contavano in Europa per poter dire la propria non si è vista. c) i deputati a Bruxelles di M5s sono isolati senza nessun tipo di rapporto con i colleghi europei. Ha fatto bene a citarmi, infatti la penso così: non ci sono nemici in politica. Infatti, non considero Nigel Farage un "nemico". Allearsi con lui è stata una catastrofe e un macroscopico errore. Lì per lì, in quanto sostenitore di M5s, per disciplina di partito e perchè mi fidavo, ho appoggiato quella alleanza, nonostante pensassi che fosse un errore. Quando si commettono gravi errori, è necessario ammetterli, tutto qui.

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  13. Grazie per la replica.
    Col senno di poi sembra più nera di quello che si prospettava.
    Questa estate ad un incontro del Movimento un assistente dei nostri Europarlamentari ci ha spiegato che solo i presidenti di commissione possono visionare il TTIP, questo spiega in parte i punti A e B.
    A parer mio il 5s sono isolati perchè onesti, questa Europa coi suoi commissari è una sovrastruttura e un'evoluzione di paesi perlopiù marci, lontano da coloro che rappresenta e filoguidata da lobbies, potenti paesi alleati e non.
    Forse sono stato colpito dal fascino di Farage che senbra un piccolo Lord Mick Jagger, tengo gli occhi aperti e orecchie tese ma una vocina mi dice che non basterà.....

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  14. Abbiamo visto gli Irlandesi approvare l’entrata nell’unione europea (dopo che un primo referendum aveva bocciato tale adesione). Non sapremo mai quanto abbia avuto peso la sapiente manipolazione delle opinioni e quanto eventuali brogli elettorali, sta di fatto che nel giro di qualche mese il verdetto delle urne si è capovolto, cosa davvero incredibile a meno che …

    Nel caso della Scozia gli amici che vivono nel Regno Unito mi riferiscono che ogni genere di trucco è stato messo in atto dal potere per ottenere il risultato voluto. Gli scenari evocati se avesse vinto l’indipendentismo scozzese sono stati i seguenti: le banche prevedevano ci sarebbero stati assalti ai bancomat e che la gente sarebbe rimasta senza denaro, i supermercati dichiaravano che i rifornimenti avrebbero avuto problemi, la Royal Bank of Scotland (quella dei subprime) che non si sarebbe fidata di rimanere in suolo scozzese, molte società finanziarie dichiaravano che la Scozia non era un interlocutore credibile e che avrebbero trasferito i loro uffici (eppure la borsa di Edimburgo è la quarta in Europa per volume di affari). Le compagnie petrolifere Shell e BP hanno emesso proclami in cui esortavano a votare no, in caso contrario avrebbero anche esse traslocato oltre confine. Il che e’ ridicolo, dato che i giacimenti del mare del Nord sono ad Aberdeen. Sembrava insomma che, nel caso in cui la Scozia si fosse resa indipendente dal Regno Unito sarebbe mancato tutto, dalla luce alla linea telefonica, dai collegamenti via treno alle prestazioni sanitarie.

    La stampa ed i mass-media “ovviamente” si sono nettamente schierati, inutile dirvi in che senso.

    Il Regno Unito in questi decenni ha profittato dei giacimenti scozzesi, ma gli inglesi considerano gli scozzesi come da noi i napoletani: degli sfaticati mantenuti e buoni a nulla, perennemente col bicchiere in mano. Questi luoghi comuni si ritrovano a piene mani nei commenti agli articoli on-line di molte testate.

    Ad esempio possiamo citare questo articolo sul quotidiano londinese Evening standard:
    http://www.standard.co.uk/news/politics/scottish-referendum-yes-campaign-dealt-fresh-blow-over-price-hike-warning-9726153.html?origin=internalSearch.


    Ma come sempre, il miglior polso della situazione lo offre il re dei tabloid, il Daily Mail (notare anche l’accuratezza dei metodi impiegati, dai grafici alle tabelle riassuntive). Impareggiabile questo pezzo di teatro Cameron che con le lacrime agli occhi supplica gli scozzesi di stare con loro:
    http://www.dailymail.co.uk/news/article-2761562/The-Queen-watching-Scotland-referendum-results-closely-poised-issue-statement.html

    http://www.dailymail.co.uk/news/article-2757554/Cameron-Clegg-Miliband-pledge-higher-spending-Scotland-rule-English-parliament-Tory-MPs-say-no-Scottish-Chancellor-EVER.html

    Ho saputo di una scuola inglese nella quale, durante le assemblee, che vengono dirette e presidiate dal dirigente scolastico, gli studenti sono stati spesso incitati a prendere posizione contro chi voleva rompere l'unione. Non so quanto questo comportamento fosse diffuso, e ovviamente in Inghilterra non si votava, ma questo spiega bene in che clima si sia vissuto di recente nel Regno Unito.

    In quella stessa scuola, come se non bastasse, nel presente anno scolastico si approfondirà la prima guerra mondiale e soprattutto il glorioso comportamento del grande esercito inglese e le grandi gesta dei suoi generali. D'altronde tutte le scuole del Regno Unito, private e pubbliche, hanno celebrato quest’anno il WW1 Day, ricordando la vittoria riportata cento anni fa nella prima guerra mondiale. Guerra barbara e inumana, pe rla quale non c'è niente da festeggiare. E se a scuola facessero leggere “Niente di nuovo sul fronte occidentale”?

    PS: c'è anche chi segnala brogli avvenuti in Scozia vedi qui sotto i due link:

    http://truthstreammedia.com/banks-warn-vote-no-for-scottish-independence-or-be-damned/

    http://www.globalresearch.ca/yes-supporters-claim-videos-show-scottish-referendum-was-rigged/5402906

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