lunedì 30 gennaio 2017

Una finestra sul mondo per giovani cineasti under 35. Un'autentica occasione da non sprecare.








di Sergio Di Cori Modigliani

"Non sempre è possibile forgiare il futuro per i nostri figli, ma una cosa è però sempre possibile per tutti noi: forgiare i nostri figli per il futuro".

Con questa celebre frase, nell'estate del lontano 1933, il presidente Usa Franklin Delano Roosevelt, insieme a sua moglie Eleanor e all'economista inglese John Maynard Keynes, apriva a New York un epico convegno al quale erano stati chiamati a partecipare intellettuali, accademici, artisti, e il Gotha dell'industria cinematografica di Hollywood. Per lanciare il nuovo e inedito programma economico di grandiosi investimenti per la crescita, la classe dirigente statunitense chiariva la propria interpretazione del mondo in maniera netta, come spiegò a braccio la first lady, la pedagoga Eleanor Roosevelt: "per noi risulta fondamentale credere, sostenere e finanziare a tutti i livelli l'innovazione tecnologica, scientifica e culturale, che consideriamo la base portante del progresso sociale e dell'evoluzione di una società equa, solidale e aperta a tutti". L'idea di un investimento economico che non guardasse soltanto al mero profitto ma che avesse anche (e soprattutto) un'idea sottostante di indirizzo pedagogico, fu determinante nel garantire, allora, il totale successo di una stagione politica che contrassegnò il secolo scorso. 

E' ciò che manca oggi, con un' Europa paralizzata e un intero pianeta al servizio della logica iper-liberista, quell'idea piratesca del mondo che vede vincente la finanza speculativa e con un'economia al servizio della finanza invece del contrario. In nessun paese occidentale, la perdita di quella grandiosa eredità culturale-politica e la dimenticanza del suo significato, si è fatta sentire nei suoi modi più crudi e crudeli come nella Repubblica Italiana. Soprattutto per ciò che riguarda il cinema, una gloriosa industria nazionale spazzata via da scelte sbagliate, investimenti truffaldini, visione miope, asservimento della creatività alle ragioni della politica e del partitismo, costringendo gli spiriti più creativi e volonterosi a emigrare all'estero, condannando quindi il cinema italiano, com'era inevitabile, a stare ai margini del mondo contemporaneo. 

Ma per fortuna c'è sempre qualcuno che un mattino si sveglia e prova a inventarsi qualcosa per cambiare il meccanismo. 
E' ciò che ha scelto di fare una società di produzione cinematografica italiana, con sede a Roma, la "Cine One Media Group". 
Con la voglia di andare a caccia di nuovi talenti ma, allo stesso tempo, cercando di sottrarsi alla logica consueta della malleveria politica pre-costituita, hanno stabilito di lanciare un concorso nazionale aperto a tutti i giovani dai 18 ai 35 anni, al fine di costruire un film della durata di 100 minuti, composto da dieci film della durata di 10 minuti ciascuno, quelli che nel gergo vengono definiti "corti".
 C'è un tema che è fisso ed è la base strutturale di questa intelligente operazione, il cui titolo è: "Etiquo Film Project" con un sottotitolo non dichiarato: "la finanza, l'equità, la solidarietà: qual è il rapporto oggi tra i giovani e il danaro".  
Il fine dell'operazione, infatti, consiste nel costruire un prodotto filmico che presenti il mondo della finanza, dell'economia, del flusso del danaro, visto con gli occhi e con lo sguardo creativo di chi è nato dopo il 1982. Partecipare a questa iniziativa non comporta nessun costo. E' necessario inviare a un certo indirizzo il soggetto e la sceneggiatura di un film della durata di 10 minuti. La lunghezza non dovrebbe superare le 20 pagine. Il comitato direttivo ne sceglierà 80. Tra questi ne verranno selezionati 10 che verranno prodotti e interamente finanziati dalla Cine One Media Group che poi distribuirà il film della durata di 100 minuti nelle sale. 
Dieci episodi che, insieme, presentano l'idea dei giovani italiani sul danaro nel mondo di oggi. La libertà creativa ed espressiva è massima ed è autorizzata: potete scrivere un film realista, iper-realista, surrealista, tragico, comico, parodistico, thriller, rosa shocking, noir, come volete, come vi viene. Il protagonista può essere il presidente di una banca o il salsamentaro dell'angolo, vi potete sbizzarrire a vostro piacimento. E se il vostro talento è autentico e reale, questa è davvero un'ottima opportunità per farvi notare e farvi valere, a dispetto dei tempi che corrono. Il direttore creativo della produzione, il patron dell'operazione, si chiama Pete Maggi. E' un produttore italiano che ha diversi decenni di esperienza alle spalle ed è sempre stato innamorato del cinema. Alla fine degli anni'90, capendo che in Italia non c'era più spazio reale, se n'è andato all'estero, prima a Londra e poi a Los Angeles, dove ha trovato la sua strada imponendosi. Ha prodotto un notevole film diretto da Michael Radford e interpretato da Al Pacino e Jeremy Irons ("Il mercante di Venezia") e  un interessante opera ("Le verità negate") interpretato da Susan Sarandon e Emily Blunt. E' un uomo di vasta esperienza sul campo nel settore ed è un'ampia garanzia per i concorrenti in relazione all'esito finale. Nel 2013 ha fondato la Adler Entertainment. Fanno parte della giuria anche un'altra produttrice, Caterina Nardi, la scenografa Claudia Vaccaro e l'autore di cinema (scrittore, sceneggiatore, regista) Aurelio Grimaldi. Il presidente della giuria selezionatrice dei testi è il nostro ottimo attore Gianmarco Tognazzi che conosce il cinema come le sue tasche e non ha bisogno di presentazioni. Chiunque voglia saperne di più, abbia bisogno di chiarimenti, delucidazioni, spiegazioni, motivazioni, può rivolgersi alla responsabile dell'ufficio stampa Alessandra Izzo o via e-mail  (izzocomunicazione@gmail.com) o via telefono (335-6882776). 
La selezione si apre il 1 Febbraio del 2017 e durerà tre mesi. Per "scaricare" le modalità, lo statuto e il bando del concorso, potete andare in rete digitando l'apposito link all'indirizzo di www.etiquofilm.it dove troverete ogni necessario ragguaglio in merito.

La trovo un'idea eccellente. Ed è il motivo per cui il mio blog diffonde la notizia.

Qui di seguito il minispot che presenta questa bella operazione culturale.
Abbiamo bisogno di iniziative di questo genere.


https://youtu.be/Xly6QsqjLIU


Classifica 2016 del turismo planetario. Primi 10: nessuna città italiana. L'Italia, come nazione, si piazza quarta.

di Sergio Di Cori Modigliani

Sono usciti oggi i dati ufficiali relativi ai flussi turistici nel mondo. Il paese più visitato al mondo è ancora la Francia, nazione che ha accolto un numero di turisti superiore del 100% a quello dell'Italia. Il nostro paese risulta quarto. Tra le prime dieci, non entra in classifica nessuna città italiana. Nella top ten non ci sono città italiane: la prima è Roma, al 13esimo posto, che avanza di un gradino nella classifica rispetto all’anno precedente. Milano invece è la città italiana che registra il maggiore tasso di crescita (+17.9%), e anche europea, seconda solo ad Atene. In classifica anche Venezia e Firenze.

Ecco la classifica dei 10 Paesi più visitati al mondo, stilata dall’UNWTO (l’organizzazione mondiale del turismo), relativa al numero di turisti dello scorso anno.

1) Francia (84,7 milioni)
2) Stati uniti (69,8)
3) Spagna (60,7)
4) Cina (55,7)
5) italia (47,7)
6) Turchia (37,7)
7) Germania (31,5)
8) Regno unito (31,2)
9) Russia (28,4)
10) Thailandia (26,5)

 

Le 10 Città più Visitate del Mondo

Classifica 2016


10 - Seoul: 8,63 milioni di visitatori

Seoul è solo la prima tra le città Asiatiche a figurare nella top 10. Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli passi avanti in termini amministrativi ed urbanistici. La città gode di fama internazionale sia per la sua grande innovazione in ambito tecnologico, sia per il fenomeno Gangnam Style che si è diffuso in tutto il mondo qualche anno fa!

 

9 - Hong Kong: 8,84 milioni di visitatori

In nona posizione ecco un'altra regina asiatica, la metropoli cinese di Hong Kong, con 8.84 milioni di visitatori. Essa è stata una delle più importanti colonie inglesi in Asia, questo ha permesso la particolare integrazione tra la cultura Europea e l'antica tradizione Cinese, conferendo alla città un fascino unico.

 

8 - Kuala Lumpur: 10,81 milioni di visitatori

La dinamica capitale della Malesia si aggiudica l'ottavo posto in classifica grazie ai suoi 10.81 milioni di visitatori. Ha recentemente visto crescere la sua popolarità, anche grazie alle Petronas Tower (visibili in foto) divenute un vero e proprio simbolo della città.

 

7 - Istanbul: 11,60 milioni di visitatori 

Perfetta sintesi di cultura Europea ed Orientale: Istanbul, capitale turistica della Turchia, è una città con un trascorso storico glorioso. Nel 2016 è stata visitata da ben 11.6 milioni di persone.

 

6 - New York: 11,81 milioni di visitatori

New York è la prima città occidentale ad aggiudicarsi una posizione in classifica. E' considerata la città più famosa di tutta la terra e la sua notevole popolarità mondiale le ha garantito 11.81 milioni di visitatori. Nonostante la Statua della Libertà sia uno dei monumenti più fotografati al mondo, la Grande Mela non è riuscita a piazzarsi in top 5.

 

5 - Dubai: 11,95 milioni di visitatori

Tra le prime cinque troviamo la lussuosa città di Dubai. Magari non sarà la più ricca in termini di cultura e storia, ma di certo Dubai è tra le più visitate metropoli dl mondo: quasi 12 milioni di turisti hanno scelto di godersi una invidiabile vacanza tra spiagge paradisiache e centri commerciali futuristici.

 

4 - Singapore: 12,47 milioni di visitatori

Singapore si aggiudica una simbolica medaglia di legno con ben 12.47 milioni di visitatori, che le hanno consentito di piazzarsi quarta. Questa perla d'oriente, condivide con le sue sorelle un fascino moderno, con straordinari grattacieli ed incredibili strutture futuristiche.

 

3 - Parigi: 15,57 milioni di visitatori

Finalmente, il vecchio continente! In effetti solo due città europee sono riuscite ad entrare nella top ten, d'altro canto entrambe si aggiudicano un posizione sul podio. Al terzo posto troviamo la romantica Parigi, senza dubbio una delle città più belle del mondo.

 

2 - Bangkok: 16,42 milioni di visitatori

Dopo un testa a testa che continua ormai da diverso tempo, questa volta è Bangkok a doversi arrendere accontentandosi "solamente" del secondo gradino del podio in favore della città più visitata del 2014. Oltre ad essere molto suggestiva per la presenza di mercati, templi e palazzi favolosi, la città sta cominciando a ritagliarsi un posto tra le mete del turismo sessuale.

 

1 - Londra: 18,69 milioni di visitatori

Grazie ad un incremento dell 8 % dei visitatori, Londra si aggiudica il primato di città più visitata del mondo, secondo i dati relativi al 2016. La capitale inglese è riuscita a battere la rivale Bangkok, scesa al secondo posto. Sarà per merito del suo incredibile fascino storico? O magari è il forte impatto della cultura britannica nel mondo ad attirare milioni di visitatori?

C'è chi ama.....





di Sergio Di Cori Modigliani

C'è chi ama il fascismo e c'è chi ama il comunismo;    
c'è chi ama il socialismo e c'è chi ama il liberismo;    
c'è chi ama il pacifismo e c'è chi ama il militarismo:   
c'è chi ama il garantismo e c'è chi ama il giustizialismo;    
c'è chi ama il giornalismo e c'è chi ama il webetismo;    
c'è chi ama il globalismo e c'è chi ama l'antagonismo;    
c'è chi ama il pragmatismo e c'è chi ama l'idealismo;     
c'è chi ama il modernismo e c'è chi ama il tradizionalismo;  
c'è chi ama il papismo e c'è chi ama il laicismo;    
c'è chi ama il partitismo e c'è chi ama il movimentismo;    
c'è chi ama l'ambientalismo e c'è chi ama l'industrialismo.
Poi, ci sono le persone libere:  
quelle che amano altre persone meritevoli di essere amate.

martedì 17 gennaio 2017

giovedì 12 gennaio 2017

Quale civiltà? L’Europa, of course! Roma Aeterna docet.

“L’uomo produce regole. La natura è fatta di leggi. Senza la conoscenza della legge, senza il sentimento della legge, nulla si può fare”.
Louis Kahn, La Jolla, California 1968

mercoledì 4 gennaio 2017

Siamo davvero sicuri che siamo nel 2017? Intanto, in Italia, l’agricoltura nel meridione si sta riprendendo alla grande.

“Voglio andare a vivere in campagna”. Era il titolo (e anche il tormentone) di una canzone lanciata al Festival di Sanremo 1995 da Toto Cutugno. Vent’anni dopo, i giovani italiani sembrano aver preso alla lettera quel “suggerimento”. 

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