martedì 15 agosto 2017

Quando vince il pacifismo.




di Sergio Di Cori Modigliani

Grandiosa vittoria di Moon Jae in, il neo-presidente della Corea del sud eletto lo scorso 20 maggio.
Intellettuale radicale, appartenente alla tradizione pacifista del movimento progressista della sinistra asiatica, fervente cattolico, ha risolto la crisi internazionale provocata dalla totale stupidità e incompetenza dello statunitense Donald Trump e dalla totale stupidità e arroganza del nordcoreano Kim Jong un.
Una vera catastrofe per la politica estera americana.
Moon, infatti, ha avviato dei colloqui con la Corea del nord ed è riuscito a convincere il giovane dittatore a fidarsi di lui, a dimostrazione dell'importanza del rispetto della diversità culturale e di quanto sia importante il principio di auto-determinazione dei popoli: tra coreani si capiscono al volo.
Dove è fallita la Cina, c'è riuscito un pacifista sud coreano.
Ecco i fatti salienti: questa mattina, 15 agosto, alle ore 3.30 italiane, il presidente della Corea del sud ha annunciato formalmente e ufficialmente alla televisione sudcoreana che "non tollererà e non consentirà agli Usa nessuna forma di iniziativa militare sulla penisola coreana e intorno alle sue coste a meno che non venga prima informato il governo della Corea del sud che deciderà, in maniera autonoma e indipendente, se consentire o meno tale iniziativva. Per quanto riguarda l'attuale fase, fedele alla tradizione pacifista così fortemente voluta dalla cittadinanza, comunica di non consentire agli Usa il permesso per operazioni militare nella penisola". Fine del messaggio.
Trentacinque minuti dopo, alla televisione nord-coreana è apparso Kim, il quale ha annunciato "di aver dato ordini ai miei generali di sospendere l'attacco annunciato all'isola di Guam, di rientrare alla base di partenza e di annullare l'allarme e lo stato di emergenza".
Si tratta della più grande sconfitta in politica estera, per gli Usa, degli ultimi 20 anni, dovuta all'inettitudine, all'incompetenza e alla capricciosa caratterialità di Trump.

Quel che più conta, si tratta di una grande vittoria del movimento pacifista internazionale.
Quindi, di tutti noi.

Qui di seguito vi allego un articolo pubblicato sul quotidiano britannico "The Guardian" in data 9 maggio 2017 alla vigilia delle elezioni in Corea, nel quale presentava la persona di Moon al pubblico occidentale di lingua inglese.



https://www.theguardian.com/world/2017/may/09/moon-jae-in-the-south-korean-pragmatist-who-would-be-president

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